Si accende il dibattito intorno alla revisione dell’Isee, l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente. L’Esecutivo avrebbe, infatti, intenzione di ridurre il peso della prima casa e avrebbe intenzione di rivedere la scala di equivalenza, in modo da favorire le famiglie con figli a carico.
La riforma dell’Isee, in questo momento, è oggetto di serrate discussioni tra Maria Teresa Bellucci, vice ministro al Lavoro e Maurizio Leo, vice ministro dell’Economia. Al tavolo delle discussioni ha partecipato, inoltre, Adriano Bordignon, presidente del Forum delle associazioni familiari.
Leo e Bellucci, in una nota congiunta, hanno spiegato di aver avviato un tavolo di lavoro interministeriale, il cui scopo è quello di esaminare e rivedere la disciplina che regolamenta l’Isee, soffermandosi principalmente sugli aspetti che impattano in maniera negativa sulla vita delle famiglie.
Il tavolo tornerà a riunirsi molto presto. Dobbiamo lavorare – sottolineano Leo e Bellucci – in una direzione che coniughi semplificazione, efficacia e tecnologia, garantendo a tutte le famiglie che ne hanno bisogno di poter usufruire di uno strumento fondamentale per la piena realizzazione delle politiche di welfare.
Riforma dell’Isee: cosa potrebbe cambiare
L’ipotesi al vaglio è quella di andare a modificare le regole per il calcolo della situazione reddituale e patrimoniale delle famiglie. L’intento, volendo sintetizzare al massimo, è quello di andare a riscrivere alcune regole sulle quali si basa la compilazione della DSU. E che servono per il successivo calcolo dell’Isee. Al momento, infatti, sono state riscontrate alcune criticità di rilievo: una di queste è l’inclusione dell’assegno unico tra le somme che devono essere dichiarate.
Il Governo, quindi, si è fissato un obiettivo ben preciso: migliorare la struttura dell’Isee, andando a modificare quelle regole che impattano in maniera negativa sulla vita delle famiglie.
Le nuove regole che si vogliono introdurre
Benché l’Isee sia stato riformato già in passato – ricordiamo che molte novità sono state introdotte dal 1° gennaio 2015 – continuano ad esserci alcune criticità, che ad oggi non sono state superate. È bene ricordare che lo strumento risulta essere di estrema importanza per le famiglie che hanno intenzione di accedere ad alcune agevolazioni e a diversi bonus. Le criticità che continuano ad esserci ancora non permettono di fotografare in maniera reale quale sia la situazione reddituale e patrimoniale del dichiarante.
Tra i correttivi all’esame vi è l’esclusione dal calcolo dell’Isee dell’assegno unico e la revisione delle regole che portano alla valorizzazione della prima casa nel calcolo della componente patrimoniale della famiglia.
Prima casa ed assegno unico al centro della riforma Isee
La riforma dell’Isee, in altre parole andrà incontro alle famiglie. Il 2024, infatti, si è aperto con una pesante sorpresa per molte di loro: ha debuttato l’attestazione dell’assegno unico.
Proprio da quest’anno, infatti, il calcolo della situazione reddituale delle famiglie fa riferimento al 2022, l’anno in cui è entrata in vigore la nuova prestazione erogata alle famiglie con figli a carico. E che va ad impattare direttamente sulla condizione reddituale e patrimoniale delle stesse famiglie.
A differenza di quanto accadeva con gli assegni familiari, l’assegno unico risulta essere incluso all’interno del calcolo dell’Isee, anche se è esente Irpef. Grazie proprio a questa misura la situazione patrimoniale delle famiglie migliora, facendo perdere loro il diritto ad altre agevolazioni.
Al centro della riforma Isee, però, non c’è unicamente l’assegno unico, ma anche l’impatto della prima casa nel suo calcolo e quindi nella condizione patrimoniale del nucleo familiare. L’obiettivo, a questo punto, è quello di costruire un nuovo strumento che sia in grado di fotografare meglio e in maniera più accurata la situazione delle famiglie.
Isee 2024 e titoli di Stato Btp e buoni fruttiferi postali
Ricordiamo che la Legge di Bilancio 2024 ha previsto l’esclusione dal calcolo dell’Isee dei titoli di Stato italiani. Doveva essere una novità importante, che avrebbe dovuto invogliare le famiglie italiane ad investire. In realtà chi è alle prese con l’aggiornamento dell’Isee si è ritrovato davanti non pochi problemi.
L’INPS allora ha rilasciato il messaggio 165 del 12 gennaio 2024 recante ad oggetto “Esclusione dei titoli di Stato e dei prodotti finanziari di raccolta del risparmio con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato dal calcolo dell’ISEE” con il quale chiarisce che l’esclusione dei titoli di Stato dal computo non è immediata essendo subordinata all’approvazione delle modifiche al regolamento recante la disciplina dell’ISEE.
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Pertanto al momento, e fino a nuove disposizioni, permane l’obbligo di inserirli nell’ISEE 2024.