Luigi Di Maio non perde tempo e annuncia alla stampa specializzata che è attualmente allo studio una nuova riforma del lavoro; i primi provvedimenti rientreranno probabilmente già all’interno del Decreto dignità.
Nell’intervista rilasciata a ilSole24Ore si parla di reintroduzione della causale nel contratto a termine e riduzione delle proroghe da 5 a 4; rafforzamento dei Centri per l’Impiego; e incentivazione dei contratti a tempo indeterminato. Sono questi i punti principali ai quali il neo Ministro del Lavoro intende dare maggiore priorità. Ma andiamo per ordine e vediamo nel dettaglio tutte le novità della nuova riforma lavoro.
Riforma del Lavoro Di Maio: nuovo contratto a termine
Sul fronte del contratto a tempo a termine, il governo potrebbe fare un deciso ritorno al passato reintroducendo l’obbligo di inserire la causale nei rapporti di lavoro a tempo determinato. Fino a qualche tempo fa, infatti, le ragioni che giustificavano l’apposizione del termine al contratto dovevano essere di tipo tecnico-produttive, organizzative o sostitutive.
Tale obbligo è stato inizialmente limitato nel 2012 dalla Riforma Fornero, per poi essere abrogato totalmente dal Jobs Act. Ora la proposta di governo intende di nuovo reintrodurre il c.d. causalone. Ma non solo. Le proroghe passeranno da 5 a 4. L’intento è molto chiaro: evitare che i datori di lavoro possano ricorrere a tale istituto in maniera indiscriminata, utilizzando tale tipologia di contratto anche per giustificare una settimana o un mese di lavoro. In questo modo si dovrebbe favorire il contratto a tempo indeterminato e offrire quindi maggiore certezza al lavoratore.
Alcuni temono che l’inserimento della causale a giustificazione del contratto a termine possa portare a nuovi contenziosi. E’ sempre molto delicato dimostrare per l’impresa la causa che ha portato ad utilizzare lo strumento del contratto a termine. Sul punto, però, Luigi Di Maio si mostra scettico che una simile azione possa portare ad un incremento di contenziosi.
Con riferimento all’impatto che le nuove norme sul contratto a termine apporteranno a quelli già in essere, il governo sta valutando la soluzione migliore; che consenta di intervenire in maniera adeguata senza stravolgere le attività aziendali e i contratti in essere.
Anche sul contratto di somministrazione il governo sta pensando ad alcuni strumenti specifici, dal momento che anche in questo caso lo strumento si è prestato ad abusi nel corso degli anni.
Contratto a tempo indeterminato: adeguamento degli incentivi
Per quanto concerne i contratti a tempo indeterminato, il ministro dello sviluppo economico e del lavoro e delle politiche sociali Luigi Di Maio pensa a nuovi incentivi.
Intende quindi intervenire in maniera più forte e massiccia per incrementare le assunzioni soprattutto di giovani e nelle zone del Mezzogiorno; in quanto le attuali misure messe in campo dal precedente governo hanno prodotto risultati piuttosto modesti.
Centri per l’impiego: potenziare la domanda e offerta di lavoro
Ampio spazio nella riforma del lavoro verrà dedicato ai Centri per l’impiego. Sul punto, Luigi Di Maio intende potenziarne il ruolo e rendere più efficace ed efficiente il rapporto “domanda e offerta” di lavoro.
I Centri per l’impiego assumeranno un ruolo fondamentale anche perché da esse passerà il reddito di cittadinanza, tema molto cari al Movimento 5 stelle e che probabilmente troverà terreno nella prossima Legge di Bilancio 2019.
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