Il nuovo sostegno economico, Reddito di cittadinanza (RdC), che sarà liquidato a partire dal mese di aprile per chi farà domanda dal prossimo 6 marzo, è compatibile anche con l’indennità di disoccupazione NASpI. Quindi, anche chi ha perso il lavoro nei mesi scorsi e sta ancora usufruendo dell’ammortizzatore sociale di sostegno al reddito, può fare richiesta per ottenere la RdC card.
A sciogliere il dubbio è l’articolo 2, comma 8 del Dl 4/2019 (cd Decretone) che afferma la compatibilità tra i due sostegni economici. Ma c’è di più. La norma estende la compatibilità anche a tutti gli altri strumenti di sostegno al reddito per la disoccupazione involontaria ove ricorrano, purché ricorrano le condizioni di fruizione previste dal sussidio di cittadinanza.
Naturalmente, gli emolumenti percepiti dovranno essere indicati correttamente nella dichiarazione ISEE aggiornata al 2019. Ma oltre alla NASpI, il RdC è compatibile anche con eventuale reddito di lavoro subordinato o autonomo occasionale o con Partita IVA? Possono godere del Reddito di cittadinanza e lavorare allo stesso tempo? Ecco la risposta.
Compatibilità tra Reddito di cittadinanza e NASpI
Come appena specificato, è possibile ricevere contemporaneamente sia la NASpI che la RdC card. Tuttavia, è chiaro che l’indennità di disoccupazione NASpI fa reddito e che di conseguenza il Reddito di cittadinanza sarà rimodulato di conseguenza.
Infatti, il RdC è un sostegno economico che non è uguale per tutti, non ha un valore fisso come si possa pensare, ma varia in funzione del reddito ISEE. Si tratta più semplicemente di un’integrazione al reddito familiare, che dipende da diversi parametri e fattori, come ad esempio il nucleo familiare ed il reddito complessivo.
Quindi, se all’interno del nucleo familiare vi è un percettore NASpI bisogna tenerne conto ai fini del calcolo del reddito familiare. Ciò farà abbassare sicuramente l’integrazione prevista dal RdC.
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Compatibilità tra RdC e lavoro dipendente
E se volessi andare a lavoro e ricevere la RdC card? È possibile farlo? La risposta è sì. Il nucleo familiare può percepire il Reddito di cittadinanza anche qualora tutti i suoi componenti siano lavoratori. Sul punto, però, occorre conto che, se l’attività subordinata è iniziata negli ultimi due anni ed è ancora in corso al momento di presentazione della domanda:
- occorre compilare il modello “Rdc/Pdc–Com”.
Tale modello potrà essere compilato presso i CAF convenzionati con le proprie credenziali, entro 30 giorni dalla presentazione della domanda.
Si tratta di un adempimento imprescindibile, poiché in mancanza la domanda non potrà essere accolta..
E se il lavoro subordinato fosse iniziato durante il godimento del RdC? Cosa succederebbe? Ebbene, in quest’ultimo caso, le variazioni devono essere tempestivamente comunicate all’INPS che valuterà le condizioni per la permanenza del beneficio.
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Compatibilità tra RdC, lavoro autonomo e partita IVA
Analoga situazione rispetto alla compatibilità tra RdC e lavoro subordinato, si ha in caso di lavoro autonomo o d’impresa.
Anche in tale fattispecie il componente della famiglia che svolga una delle predette attività nel biennio precedente la domanda, deve presentare il modello “Rdc/Pdc – Com”, recandosi ai CAF convenzionati, con le proprie credenziali, entro 30 giorni dalla presentazione della domanda.
Nel caso in cui il lavoro autonomo (sia occasionale che con Partita IVA) intervenga in seguito al riconoscimento del RdC, ogni variazione deve essere fatta presente all’Istituto Previdenziale che stabilirà se continuare a erogare il sostegno economico o meno.
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