Sono ancora numerose le erogazioni di reddito di cittadinanza 2022 sospeso a causa di alcuni documenti mancanti. Nulla di preoccupante comunque… a meno che non vi siano problemi più gravi relativamente ai requisiti, è possibile che la domanda presentata sarà solo da integrare per sbloccare i pagamenti. Da gennaio infatti sono state migliaia le domande da integrare e i CAF sono stati presi d’assalto, in quanto è necessario presentare una nuova DSU e nuovo ISEE 2022, da allegare alla domanda di RdC.
Attenzione però: per non subire una sospensione dell’erogazione del beneficio economico, i percettori erano tenuti a compiere le operazioni di aggiornamento della DSU ISEE entro e non oltre il 31 gennaio 2022.
Aggiornamento: con un comunicato stampa del 6 aprile 2022, l’INPS ha informato che sono ancora sospese le rate di reddito e pensione di cittadinanza per numerosi beneficiari che non sono in possesso di un Isee 2022 valido. Il pagamento delle rate di RdC riprenderà pertanto, solo a seguito della presentazione della nuova DSU. Inoltre l’INPS fa sapere che sulla mensilità di marzo (in pagamento ad aprile), ad alcuni beneficiari sarà applicato un conguaglio.
Quindi chi non ha presentato tale documentazione entro i termini si vedrà sospesa la prestazione fino a che non si metterà in regola.
Reddito di Cittadinanza 2022 sospeso: serve la DSU per ISEE
Come prevede la norma in tema di Reddito di Cittadinanza per poter fruire del beneficio bisogna avere un Indicatore di Situazione Economica Equivalente aggiornato inferiore a determinate soglie di reddito annui.
Pertanto, visto che il precedente ISEE 2021 è scaduto il 31 dicembre scorso, è necessario aggiornarlo con un ISEE più recente che riporti la situazione reddituale aggiornata.
Quindi il beneficiario di questa importante misura di sostegno al reddito dovrà recarsi presso il proprio CAF di fiducia e richiedere l’aggiornamento presentando la nuova documentazione necessaria.
Ricordiamo inoltre che dall’inizio di gennaio è possibile accedere direttamente all’ISEE precompilato per trovare gran parte dei propri dati compilati automaticamente da INPS e Fisco.
Nuovo ISEE da integrare entro il 31 gennaio 2022
In forza di tale disposizione le domande presentate e accolte entro il 31 dicembre 2021 saranno poste in pagamento fino alla mensilità di gennaio 2022. Il pagamento del Reddito di Gennaio 2022 avverrà regolarmente anche se non si è ancora aggiornata la documentazione.
Tuttavia, dal mese di febbraio, bisogna obbligatoriamente allineare il contenuto delle dichiarazioni per non vedersi sospendere i pagamenti.
Di conseguenza, al fine di garantire la continuità nell’erogazione, si deve integrare la domanda con il nuovo ISEE 2022 entro il 31 gennaio. Ricordiamo comunque che, in caso di Reddito di Cittadinanza sospeso, si potranno sbloccare i pagamenti semplicemente aggiornando la documentazione richiesta. Per ulteriori informazioni su come sbloccare i pagamenti si consiglia di rivolgersi ad un patronato o CAF, oppure al numero verde INPS 803164.
Documenti DSU ISEE necessari
Per poter aggiornare il proprio ISEE entro il termine del 31 gennaio è fondamentale reperire per tempo tutta i documenti necessari. Anche scegliendo l’ISEE precompilato inoltre molti dati riportati sono da verificare e altri da autodichiarare. Per la DSU 2022 si dovranno considerare i redditi prodotti nel 2020, espressi nella Certificazione unica oltre che nel 730 o Unico.
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Si dovranno inoltre recuperare i documenti riguardanti compensi, somme esenti da tassazione, borse di studio, indennità e eventuali redditi prodotti all’estero. Nell’ISEE infine andrà indicato il proprio patrimonio immobiliare e immobiliare. Quindi bisognerà avere a portata di mano la documentazione di Conti correnti bancari e postali, Titoli di stato, Libretti, Azioni e obbligazioni.
Per quanto riguarda il patrimonio immobiliare servirà la documentazione nel caso in cui nel corso del 2019 vi siano variazioni al patrimonio:
- nuovi acquisti di immobili,
- eredità,
- donazioni ecc.
Conguaglio su Reddito di Cittadinanza di marzo 2022 in pagamento ad aprile
Come detto in premessa l’INPS ha comunicato che sulla mensilità di marzo (in pagamento ad aprile), ad alcuni beneficiari sarà applicato un conguaglio a compensazione di quanto ricevuto in più nel mese di febbraio, per la mancata applicazione del ricalcolo dell’assegno in presenza di altre prestazioni assistenziali.
Il debito non sarà scalato tutto in una volta ma sarà rateizzato e sarà garantito un importo minimo nei casi di conguagli negativi superiori all’importo della rata stessa. Le operazioni di conguaglio si concluderanno nei prossimi giorni.