L’INPS ha rilasciato il modello AP139 per la comunicazione dei redditi cumulabili / incumulabili con la pensione quota 100. Per i soggetti che si sono pensionati con la “quota 100”, ossia con almeno 62 anni d’età anagrafica e un minimo di 38 anni di contributi, vige infatti la totale incumulabilità con la percezione di redditi da lavoro autonomo e subordinato. Il divieto di cumulo opera dalla data di decorrenza della pensione fino all’accesso alla pensione di vecchiaia (67 anni per il 2019). Unica eccezione come previsto dal Dl 4/2019, convertito con modificazioni in Legge 26/2019, è il lavoro autonomo occasionale. In questi casi, precisa la norma, il reddito non deve superare i 5.000 euro lordi annui.
La comunicazione di tali redditi, siano essi cumulabili o incumulabili, devono essere rese con il mod. AP139 pubblicato sul sito dell’INPS. Il servizio è disponibile nella sezione “Domanda di ricostituzione pensione”.
Modello AP139: dichiarazione dei redditi cumulabili / incumulabili con quota 100
Chi percepisce la pensione quota 100 durante il periodo compreso tra la decorrenza della pensione e il compimento dell’età della pensione di vecchiaia, deve presentare il modulo INPS AP139 in tutti i casi in cui in un anno ha percepito o prevede di percepire redditi:
- di lavoro autonomo o dipendente incumulabili con la pensione quota 100;
- di lavoro autonomo occasionale superiori a 5.000 euro annui lordi;
- espressamente previsti come non influenti ai fini del divieto di cumulo;
- derivanti da attività da lavoro svolte in periodi precedenti la decorrenza della pensione quota 100. Va indicato anche il periodo di svolgimento dell’attività lavorativa che ha prodotto il reddito.
Si precisa, al riguardo, che sono da considerare redditi di lavoro autonomo anche quelli comunque ricollegabili ad un’attività lavorativa svolta senza vincolo di subordinazione.
Con particolare riferimento al terzo punto, l’INPS precisa che, oltre ai redditi dal lavoro autonomo occasionale nel limite di 5.000 euro annui lordi, non rilevano ai fini dell’incumulabilità della pensione, a titolo esemplificativo:
- le indennità percepite dagli amministratori locali;
- i redditi di impresa non connessi ad attività di lavoro, nonché le partecipazioni agli utili derivanti da contratti di associazione in partecipazione;
- i compensi percepiti per l’esercizio della funzione sacerdotale;
- indennità sostitutiva del preavviso;
- l’indennizzo per la cessazione dell’attività commerciale.
Mod. AP139: quando non va presentata
Nel caso in cui i pensionati durante il periodo compreso tra la decorrenza della pensione e il compimento della pensione di vecchiaia, non prevedono di percepire redditi da lavoro non devono presentare la dichiarazione.
Diversamente la dichiarazione di assenza di redditi da lavoro nell’anno in corso deve essere presentata laddove nell’anno precedente sono stati percepiti redditi incumulabili che hanno dato luogo alla sospensione della pensione.
Pensione quota 100 per una sola parte dell’anno
Laddove i soggetti abbiano percepito la pensione quota 100 solo per una parte dell’anno, occorre presentare la dichiarazione con l’indicazione del reddito percepito, a consuntivo d’anno, e dei periodi di svolgimento dell’attività cui si riferisce il reddito.
In mancanza di tale dichiarazione da parte del pensionato, l’INPS provvederà ad imputare all’interno anno il reddito da lavoro risultante dai moduli fiscali presenti in anagrafe tributaria.
Modulo INPS AP139
Alleghiamo infine il modulo INPS AP139 ricordando comunque che lo stesso dovrà essere compilato ed inviato in modalità telematica tramite accesso con PIN nell’area Servizi on line: “Domanda di ricostituzione di pensione”.
AP139 Dichiarazione Redditi Quota 100 (111,2 KiB, 2.520 hits)