Come cambiano i termini e la durata di quarantena e isolamento dopo il Dpcm Conte del 13 ottobre? Il Coronavirus è in continua evoluzione e con esso anche le norme adottate dal Governo per limitarne la diffusione. Infatti, il Dpcm 13 ottobre 2020 – entrato in vigore dal giorno successivo – cambia alcune regole di restrizione legate alla diffusione del covid-19. In particolare, a cambiare sono soprattutto i termini e la durata della quarantena e dell’isolamento. Ma cosa s’intende con questi due termini con esattezza?
Ebbene, la “quarantena” è semplicemente una restrizione imposta a un soggetto sano per tutta la durata di incubazione del virus ma che potrebbe essere stato esposto a un agente infetto. L’obiettivo, in tal caso, è solamente quello di monitorare che il soggetto manifesti sintomi tipici del virus. Diversamente, “l’isolamento” si adotta allorquando un soggetto è risultato positivo al virus. Pertanto, si procede immediatamente all’allontanamento del soggetto stesso dal resto della comunità per tutta la durata del periodo di contagiosità. L’obiettivo, in quest’ultimo caso, è quello di prevenire la trasmissione dell’infezione.
A distinguere le due fattispecie, nonché a illustrare le nuove misure cautelari, è il Ministero della Salute con la Circolare n. 32850 del 12 ottobre 2020. Il ministero ha ritenuto necessario intervenire sul tema a seguito dell’evoluzione della situazione epidemiologica e delle indicazioni provenienti da alcuni organismi internazionali (OMS ed ECDC).
Quarantena e isolamento: come gestire i positivi asintomatici e sintomatici?
Dall’inizio di questa pandemia abbiamo speso sentito parlare di “positivi asintomatici” (senza alcun sintomo) e “positivi sintomatici” (con i sintomi). Queste due fattispecie vanno gestiti in maniera differente.
Nel primo caso, infatti, i soggetti possono rientrare dall’isolamento dopo un periodo di 10 giorni dalla comparsa della positività. Il ritorno nella comunità, però, deve essere accompagnato da un test molecolare con riscontro negativo. In altri termini, il test deve essere effettuato dopo i 10 giorni di isolamento.
Nel secondo caso, invece, le persone sintomatiche possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi.
In quest’ultimo caso, però il ritorno nella comunità deve essere accompagnato da un test molecolare con riscontro negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi. Quindi è necessario che dei 10 giorni di isolamento, 3 siano senza sintomi, e successivamente occorre effettuare il tampone.
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Quarantena e isolamento: positivi di lungo termine
Esistono anche casi di persone che, pur non presentando più alcun sintomo, continuano a risultare positivi al virus (i cd. “positivi di lungo termine”). In tale fattispecie, in caso di assenza di sintomatologia da almeno una settimana, tali soggetti potranno porre fine all’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi.
Tuttavia, precisa il Ministero della Salute, quanto appena citato potrà essere oggetto di modifica dalle autorità sanitarie d’intesa con esperti clinici e microbiologi/virologi. Naturalmente va tenuto conto anche lo stato immunitario delle persone interessate. Ad esempio, nei immunodepressi il periodo di contagiosità può essere prolungato.
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Quarantena e isolamento: i contatti stretti asintomatici
Per finire, vi sono i casi di “contatti stretti asintomatici”: si tratta, in particolare, di tutte quelle persone che sono venute a contatto con soggetti risultati positivi al Covid-19.
Ebbene, anche per queste persone ci sono delle regole precise da seguire e che non possono essere violate. Nello specifico, occorre osservare un periodo di quarantena di 14 giorni dall’ultima esposizione al caso. In alternativa, è necessario tenere conto di un periodo di quarantena di 10 giorni dall’ultima esposizione con un test antigenico o molecolare negativo effettuato il decimo giorno.
Attenzione però: il Ministero della Salute raccomanda innanzitutto di effettuare il test molecolare a fine quarantena a tutte le persone che vivono o entrano in contatto regolarmente con soggetti fragili e/o a rischio di complicanze.
Niente quarantena e test, invece, quando non vi è nessun contatto diretto con il caso confermato. Ad esempio, il contatto stretto di contatti stretti di caso positivo al Covid-19. Naturalmente il tutto cambia se il contatto stretto del caso positivo al Covid-19 risulti successivamente positivo.
Per concludere, il Ministero della Salute invita a tutti gli italiani di scaricare l’app gratuita “Immuni” per tracciare il virus.