E’ stato siglato lo scorso 20 giugno, un protocollo tra il Ministero della Giustizie, ANCI e DAP (dipartimento amministrazione penitenziaria), per dare avvio ad un programma sperimentale di attività, promosse dai Comuni, per coinvolgere i detenuti, nel lavoro esterno al carcere. Presenti alla firma dell’accordo il ministro della Giustizia, Paola Severino, il presidente dell’ANCI, Delrio, il capo dipartimento dell’ Amministrazione Penitenziaria, Giovanni Tamburino, e il delegato Anci alla sicurezza, Flavio Zanonato.
Il progetto sarà finanziato per il 50% dal DAP e per il 50% dai comuni; saranno conclusi degli accordi specifici tra Comuni, Provveditorati regionali e gli istituti penitenziari per l’inserimento lavorativo dei detenuti e degli internati. Nello stesso tempo, le amministrazioni comunali promuoveranno intese con i locali Tribunali per lo svolgimento del lavoro di pubblica utilità e di altre attività da svolgersi presso la comunità locale.
Inoltre, i Comuni si impegneranno ad individuare specifici progetti integrati per creare occasioni di sviluppo per nuove attività lavorative, così da garantire servizi aggiuntivi in favore dei cittadini in diversi settori: dalla manutenzione del verde pubblico, di particolari porzioni cittadine, e di edifici luoghi di attrazione culturale, a lavori di pubblica utilità, ad attività di protezione civile.
Prevista, infine, l’attivazione di un help desk dedicato ai Comuni, che servirà da ideale asse di collegamento tra il carcere e gli interlocutori esterni per agevolare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro.
Molto soddisfatta il ministro Severino secondo la quale ”se ogni Comune decidesse di coinvolgere in lavori esterni dieci detenuti, avremmo di colpo 2 mila reclusi occupati in lavori utili, facendo aumentare così del 20% l’attuale quota di detenuti che usufruiscono di permessi di lavoro”. Una intesa che, secondo il Ministro, “ potrà migliorare in generale il livello di detenuti al lavoro, infatti al 31 dicembre 2011 la quota degli occupati era di poco superiore al 10%, contro un 34-46 relativo al 1991”.
Molto dura è stata il ministro, contro chi polemizza contro una scelta di questo tipo che, a dispetto di ciò che si dice, rappresenta un grande esempio di civiltà: “si dice che rappresentino un pericolo per la sicurezza dei cittadini, ma i detenuti che lavorano non hanno recidiva e portano questo valore nel carcere, tra quanti aspirano alla stessa condizione. Inoltre sono selezionati dai magistrati di sorveglianza. Si dice che sottraggano lavoro ad altri, ma il lavoro utile alla comunità è spesso un lavoro rifiutato da altri e comunque l’Anci, con il sistema dei voucher aprirà questo lavoro anche ai non detenuti”
L’iniziativa ha detto il presidente dell’Anci Delrio, ”sara’ operativa da subito; ogni Comune potra’ redigere proposte di protocollo operative, a partire da quelli che hanno le carceri all’interno del proprio territorio, e a quel punto il Dipartimento di amministrazione penitenziaria convaliderà i progetti”.
Grande plauso a questa iniziativa. La civiltà di un paese si vede anche da questo!
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