In questi ultimi tempi, il Green pass è tra i principali argomenti di discussione, negli ambienti della politica e a livello di opinione pubblica. Non da tutti apprezzata, la certificazione verde divide tra favorevoli e contrari alla sua obbligatorietà per accedere ad alcuni servizi e occasioni di socialità.
Di fatto, consiste in una certificazione in formato digitale e stampabile, emessa dalla piattaforma nazionale del Ministero della Salute, che include un QR Code per controllarne autenticità e validità. Oggi il Green pass è richiesto nel nostro paese ad esempio per partecipare alle feste per cerimonie civili e religiose; entrare in residenze sanitarie assistenziali o altre strutture; muoversi in entrata e in uscita da territori classificati in “zona rossa” o “zona arancione”. Ma non solo: il possesso del Green pass è obbligatorio anche per accedere ai servizi di ristorazione al tavolo al chiuso; eventi sportivi; spettacoli; musei, istituti e luoghi di cultura; piscine; palestre, centri benessere, fiere e altro ancora.
Come appena accennato, nel momento in cui l’attuale Esecutivo ha pubblicato l’elenco dei luoghi in cui è possibile accedere soltanto con il Green pass, ha incluso anche i cd. servizi per la ristorazione, effettuati da qualsiasi esercizio per consumo al tavolo al chiuso. Ecco allora che ci si è subito domandati se in tale ambito sono da intendersi comprese anche le mense aziendali – di fatto appartenenti alla categoria – seppur non aperte alla generalità delle persone, ma ai soli lavoratori subordinati.
Ebbene, il Green pass è obbligatorio anche nelle mense aziendali, se si tratta di locale interno all’azienda. A chiarirlo una FAQ ad hoc di Palazzo Chigi. Vediamo un po’ più nel dettaglio.
Leggi anche: Obbligo certificazione verde anche per colf e badanti?
Green pass nelle mense aziendali: c’è la conferma direttamente dal Governo
Come appena accennato, la FAQ di Palazzo Chigi chiarisce l’obbligatorietà della certificazione verde anche per i dipendenti, per avere accesso alle mense aziendali. In concreto, si tratta di un dietrofront rispetto a quanto delineato nella nota con protocollo 4073 del 2021 del Ministero dell’Interno. In sintesi, l’obbligo previsto dal decreto n. 105 del 2021 dello scorso 23 luglio, vale dunque anche per i dipendenti che intendano consumare un pasto all’ora di pranzo, nella mensa interna all’azienda. Non c’è alcuna differenza rispetto ad una mensa esterna o al personale non dipendente.
In questi giorni, le più importanti sigle sindacali hanno domandato di fare un’eccezione, a quanto sembra non accolta da Palazzo Chigi.
Pertanto, per garantire la consumazione al tavolo al chiuso nel pieno rispetto delle regole introdotte recentemente in tema di sicurezza sanitaria, i gestori sono tenuti a verificare la regolarità e validità delle certificazioni verdi, che debbono essere esibite dai dipendenti che si accingono ad entrare nella mensa aziendale.
L’evoluzione in obbligo degli ultimi giorni: Green pass anche nella mensa aziendale
Abbiamo appena detto che si tratta di una novità fresca: infatti, se in un primo tempo la nota con protocollo 4073 del 2021 del Ministero dell’Interno spiegava che l’obbligo non era imposto ai dipendenti della stessa azienda per l’accesso alla mensa interna, ora la FAQ del Governo cambia tutto. In effetti si trova scritto che: “Per la consumazione al tavolo al chiuso i lavoratori possono accedere nella mensa aziendale o nei locali adibiti alla somministrazione di servizi di ristorazione ai dipendenti, solo se muniti di certificazione verde”. In buona sostanza, non ha più rilievo la distinzione tra mensa interna e mensa esterna; ed analogamente non fa differenza se a consumare il pasto sia il personale dipendente o il personale esterno. Perciò, anche chi varca l’ingresso della mensa aziendale come ospite dovrà sottostare all’obbligo di possesso ed esibizione del Green pass.
Ecco allora che, con questa FAQ, abbiamo innanzi una sorta di ‘interpretazione’ ampia di quanto previsto dal decreto numero 105 del 2021, che stabilisce l’obbligo di Green pass per una pluralità di luoghi e situazioni.
Leggi anche: Che valore hanno le FAQ della PA? La sentenza del Consiglio di Stato
Green pass: le mense aziendali sono equiparate ai comuni ristoranti
Come sopra accennato, i sindacati spingevano per non far introdurre l’obbligo citato e, tra i più risoluti nel dire no al Green pass, proprio il leader della Cgil Maurizio Landini. Ma evidentemente ha prevalso la linea della prudenza, anche sulla scorta delle recenti dichiarazioni del Presidente di Confindustria Carlo Bonomi: “Il sindacato sembra non comprendere che il Green pass è uno strumento necessario a contrastare la pandemia, come ha detto anche il ministro Speranza. E invece vedo una rincorsa dei leader confederali a tutelare i non vaccinati rispetto a tutti coloro che hanno avuto comportamenti etici e civili verso la società“.
I sindacati sostengono invece che è necessario affrontare questo tema delicato con la contrattazione tra aziende e sindacati, apportando i dovuti aggiornamenti ai protocolli sulla sicurezza per introdurre con gradualità il Green pass anche nei luoghi di lavoro.
Sta di fatto che alla luce dei recenti chiarimenti di Palazzo Chigi, oggi le mense aziendali sono equiparate a qualsiasi ristorante. Respinte le osservazioni dei sindacati per le quali l’obbligo di certificato verde creerebbe discriminazioni, ponendo sullo stesso piano un ristorante – luogo in cui il cliente decide o meno di andare a mangiare – e la mensa aziendale – luogo in cui il dipendente deve fare il pranzo. Ma, come rimarcato finora, ha prevalso alla fine la linea delle norme sanitarie identiche per tutti, dipendenti e privati cittadini.
Segui gli aggiornamenti su Google News!
Segui Lavoro e Diritti su WhatsApp, Facebook, YouTube o via email