Novità di grande rilievo sono all’orizzonte, per quanto riguarda l’assetto normativo della legge 104 e le agevolazioni previste a favore dei disabili e dei loro caregiver. Lo scorso 15 aprile il Consiglio dei Ministri si è riunito per l’approvazione in via definitiva di uno schema di d. lgs. che, attuando la legge delega n. 227 del 2021, di fatto modifica in modo sostanziale la legge quadro del 1992, avente ad oggetto l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate.
Le persone affette da patologie gravi e invalidanti, e tali dunque da limitare in modo oggettivo le attività quotidiane, potranno conseguire da subito le prestazioni previste dalla legge, in attesa dell’ordinario accertamento effettuato dalla competente commissione. Questo in quanto all’interessato, e ai familiari, sarà sufficiente un certificato medico.
Il testo peraltro tiene conto dei pareri espressi dalla Conferenza unificata, dalla Sezione consultiva per gli atti normativi del Consiglio di Stato e delle competenti Commissioni parlamentari, nonché delle valutazioni espresse dal Garante per la protezione dei dati personali. I principali dettagli.
Vediamo allora più da vicino i contenuti del decreto legislativo di attuazione della legge delega n. 227, appena citata, ricordando da subito che il provvedimento entrerà in vigore il prossimo 30 giugno.
Novità legge 104, il contesto di riferimento
Come accennato in apertura, la legge n. 227 del 2021 reca una delega al Governo per il riordino razionale delle disposizioni vigenti in tema di disabilità. Di fatto si tratta dell’attuazione di una delle riforme (riforma 1.1) di cui alla Missione 5 “Inclusione e Coesione” Componente 2 “Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e Terzo settore” del PNRR.
Pochi giorni fa l’approvazione definitiva del decreto attuativo, ma è vero che il Consiglio dei ministri si era già mosso a questo proposito nei mesi scorsi. Aveva infatti approvato il 3 novembre scorso, in esame preliminare, due decreti legislativi di attuazione della citata legge delega, aventi ad oggetto la revisione delle norme in materia, per garantire il pieno rispetto dei diritti civili e sociali e l’istituzione di una cabina di regia per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP) in tema di disabilità.
Cosa prevede il Decreto legislativo di attuazione della legge delega n. 227
Ora il nuovo step che va nella direzione della piena e imminente attuazione degli obiettivi di cui alla cd. Legge quadro sulla disabilità collegata al citato Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Come accennato sopra, il Consiglio dei Ministri ha approvato in questi giorni – in via definitiva – uno schema di decreto legislativo che introduce norme per la definizione della condizione di disabilità, della valutazione di base, del cd. accomodamento ragionevole e della valutazione multidimensionale per l’elaborazione e attuazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato. Di fatto il testo integra quanto previsto dalle norme in materia di disabilità, e in particolare dalla legge 104.
Le novità vanno lette perciò nella volontà di favorire ulteriormente le persone con disabilità, consentendo loro di essere protagoniste della propria vita e di ottenere comunque una effettiva inclusione nella società.
Ecco perché è corretto affermare che il citato schema di decreto legislativo, che introduce modifiche alle procedure di valutazione e di sostegno e sollecita la personalizzazione del progetto di vita per l’inclusione, è destinato a cambiare la notissima legge 104.
Le principali novità in arrivo sulla Legge 104
Il provvedimento che entrerà in vigore il prossimo 30 giugno 2024 vuole semplificare e rendere più efficiente l’accesso alle prestazioni sociali, sanitarie e assistenziali per coloro che ne hanno bisogno. Lo abbiamo accennato ma giova ribadirlo per chiarezza: il testo modifica la legge 104, incidendo sulle definizioni di disabilità, della condizione di disabilità e della persona con disabilità, ed introduce altresì una novità sostanziale circa i tempi di concessione delle prestazioni sociali, socio-sanitarie o socio-assistenziali. Tra queste spicca ad es. la prestazione economica dell’indennità di accompagnamento richiesta all’Inps.
Che cosa cambia in concreto? Ebbene, nel testo del decreto legislativo si dispone che – per le persone affette da patologie gravi e invalidanti:
- basterà l’esibizione di un certificato medico per ottenere la prestazione di sostegno
- senza bisogno di attendere l’esito della valutazione della condizione di disabilità da parte della commissione a ciò incaricata.
Tuttavia permane immodificato l’apparato normativo in tema di ripetizione dell’indebito, laddove la persona dovesse risultare non avente diritto ad alcuna prestazione sociale, sanitaria e assistenziale.
L’ottica con cui leggere queste novità è quella della semplificazione, della sburocratizzazione ed, ovviamente, della maggior integrazione possibile dei disabili nella società. Ecco perché il decreto appone modifiche ed aggiornamenti ai criteri di accertamento e valutazione della disabilità, spingendo verso l’introduzione di misure di sostegno più tempestive e personalizzate.
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Accertamento della disabilità e accomodamento ragionevole
E, a proposito di accertamento, nel testo del nuovo decreto che modifica la legge 104 è introdotta una nuova definizione della condizione di disabilità, che prende il posto del termine “handicap” e comprende tutti gli accertamenti d’invalidità civile, come ad es. cecità e sordità, per tutte le persone, compresi i minori e con esclusione di quelle non autosufficienti con più di 70 anni di età. Ed ancora, il riconoscimento della condizione di disabilità sarà gestito in modo unificato dall’istituto di previdenza, alleggerendo ulteriormente le procedure per i cittadini.
Inoltre, in base al decreto recentemente approvato la tutela fornita dovrà essere proporzionata al livello di disabilità della persona, con particolare attenzione ai casi che richiedono un sostegno intensivo per ragioni sanitarie. Ciò comporterà ad es. prestazioni volte all’inclusione scolastica, ma anche il nuovo diritto all’accomodamento ragionevole, che rappresenta una tappa importante e uno strumento per garantire l’effettivo esercizio dei diritti delle persone con disabilità.
Ma cosa si intende per “accomodamento ragionevole”? Si tratta di misure, modifiche e adattamenti necessari, appropriati e adeguati – e dunque non sproporzionati o eccessivi – atti a garantire l’uguaglianza di accesso ai diritti civili e sociali da parte delle persone con disabilità.
Ricordiamo infine che il decreto entrerà in vigore il prossimo 30 giugno, previa pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. La sperimentazione delle nuove procedure è prevista per tutto l’anno 2025.