Il cittadino extracomunitario ha diritto a percepire le prestazioni economiche a sostegno del reddito di varia natura, fra cui anche la NASpI, anche nelle more del rinnovo del permesso di soggiorno. A rendere nota questa possibilità è direttamente l’INPS, attraverso il messaggio Hermes n. 1589 del 22 aprile 2024, con il quale ha sottolineato che il cittadino straniero deve essere, comunque vada, in possesso di una ricevuta rilasciata direttamente da un ufficio postale, con la quale venga attestata la presentazione della richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno alla Questura.
Ma entriamo nel dettaglio e cerchiamo di capire come questa presa di posizione vada a impattare direttamente con la richiesta di indennità di disoccupazione da parte dei cittadini in attesa di permsso.
Indennità di disoccupazione Naspi: quando spetta ai cittadini extracomunitari?
A fare il punto della situazione sui diritti dei cittadini extracomunitari nel momento in cui chiedono la Naspi ci ha pensato l’INPS. Di particolare importanza, in questo senso, ha il messaggio Hermes n. 1589 del 22 aprile 2024 dell’istituto, attraverso il quale è stato reso noto alle sedi territoriali dell’Istituto che un qualsiasi cittadino extracomunitario ha diritto a percepire la Naspi – o anche le prestazioni economiche a sostegno del reddito di varia natura. Anche quando risulti essere nel bel mezzo del rinnovo del permesso di soggiorno.
A ogni modo il suddetto richiedente deve risultare essere in possesso di una ricevuta rilasciata direttamente da un ufficio postale, con la quale venga ufficialmente attestata la presentazione della richiesta in Questura.
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L’INPS è arrivato a questa conclusione richiamando l’articolo 5 comma 9-bis del DLGS n. 286/1989, attraverso il quale è stato determinato che il soggetto in attesa di rilascio o rinnovo del permesso di soggiorno – anche quando non è stato rispettato il termine dei sessanta giorni previsto dal precedente comma – ha diritto a rimanere in maniera legittima in Italia.
Ma soprattutto ha la possibilità di svolgere in maniera attiva un qualsiasi lavoro fino a quando non sopraggiunge una specifica comunicazione dell’autorità di pubblica sicurezza, con la quale vengono notificati i motivi che ostacolino il rilascio o il rinnovo del permesso di soggiorno. La stessa comunicazione deve essere inviata anche al datore di lavoro.
Le norme del ministero dell’Interno
Nella circolare, l’INPS ha provveduto a ricordare che con una Direttiva del 5 agosto 2006, il Ministero dell’Interno ha ribadito che il cittadino straniero – che ha provveduto a richiedere il rinnovo del permesso di soggiorno e che risulti essere in attesa della definizione del procedimento – può continuare a rimanere in Italia con il riconoscimento dei relativi diritti (in formula piena) e delle eventuali posizioni soggettive che da questa situazione scaturiscono giuridicamente, Perché il cittadino straniero vi possa accedere senza alcuna limitazione è sufficiente la documentazione necessaria per attestare che la richiesta di rinnovo sia stata effettuata.
Il Ministero ha provveduto a sottolineare che il mancato rispetto dei venti giorni necessari per concludere il procedimento di rinnovo del permesso di soggiorno, non vanno a incidere direttamente sulla legittimità del soggiorno stesso. E nemmeno sull’eventuale godimento dei diritti che sono connessi. Soprattutto quando risultano essere stati rilasciati dagli uffici competenti le ricevute attraverso le quali venga attestata la presentazione della richiesta di rinnovo.
Quali prestazioni INPS spettano in attesa del rinnovo del permesso di soggiorno?
Lo straniero che si ritrova sostanzialmente bloccato nelle more del rinnovo del permesso di soggiorno, può beneficiare delle prestazioni economiche a sostegno del reddito che sono a carico dell’INPS, tra le quali ricordiamo:
- la NASPI;
- la DIS-COLL;
- l’indennità di malattia;
- la maternità;
- la CIG.
I diritti che spettano al cittadino extracomunitario – anche quelli relativi alla Naspi – decadono completamente nel momento in cui il permesso di soggiorno non viene rinnovato, viene revocato o annullato.
In cosa consiste la Naspi
Prima di chiudere è bene soffermarsi un attimo su cosa sia la Naspi. Ricordiamo che è l’acronimo di Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego. Sostanzialmente è un sostegno al reddito, che viene erogato ogni mese.
La misura spetta ai lavoratori che hanno i seguenti rapporti di lavoro:
- subordinato;
- a tempo determinato;
- a tempo indeterminato.
Volendo sintetizzare al massimo, la Naspi è un’indennità mensile di disoccupazione, che è stata istituita attraverso l’articolo 1 del Decreto legislativo n. 22 del 4 marzo 2015. Ha sostituito le precedenti prestazioni di disoccupazione e viene erogato in caso di perdita del lavoro involontario che si sia verificato dopo il 1° maggio 2015.
La Naspi può essere richiesta nel caso in cui:
- il rapporto di lavoro sia cessato involontariamente (da parte del lavoratore);
- il dipendente abbia almeno tredici settimane di contributi contro la disoccupazione nel corso dei quattro anni precedenti la cessazione del rapporto di lavoro.