Lo scorso 30 settembre, il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Enrico Giovannini ha presentato la campagna istituzionale “Riparti da te! Bella impresa essere donna”, che si pone l’obiettivo di far conoscere alle donne le modalità di accesso ai prestiti agevolati messi a disposizione per creare piccole imprese e dare impulso al lavoro femminile attraverso lo strumento del microcredito.
Il progetto Microcredito, si legge sul sito dedicato al progetto www.microcreditodonna.it, “vuol essere uno strumento di aiuto per tutte le donne che vogliono “ripartire da sé” ovvero dalla possibilità di creare una propria impresa, senza dover fornire garanzie personali alla banca, o chiedere aiuto alla famiglia, sia un genitore o il proprio marito/compagno.
Il microcredito può risolvere il problema dell’accesso al credito che da sempre penalizza le donne più degli uomini: tassi d’interesse maggiori, importi accordati inferiori e soprattutto maggiore richiesta di garanzie”.
L’ENM (Ente nazionale per il microcredito) è uno degli enti che ha costituito un fondo di garanzia. Tale ente non è un ente erogatore quindi, non dà direttamente del denaro, ma dopo aver valutato il singolo progetto, indirizza la futura imprenditrice verso le soluzioni giuste.
Compiti dell’ENM sono:
- compensare il divario di genere esistente, nell’accesso al credito tradizionale;
- Promuove lo sviluppo di specifici modelli e strumenti di microcredito in un’ottica di genere;
- Valuta la performance sociale dei programmi rivolti alle donne.
- Rafforza i programmi che favoriscono conciliazione lavoro famiglia.
- Sensibilizza gli operatori del credito.
- Fornisce un’informazione mirata al target femminile sugli strumenti.
- Incoraggia le di reti di donne imprenditrici.
- Contribuisce alla formazione della cultura imprenditoriale e finanziaria.
Il microcredito è attualmente disciplinato dagli artt. 111 e 113 del TUB (d. lgs. 385/93). Secondo tali disposizioni, il microcredito può assumere una duplice configurazione,: microcredito per le attività imprenditoriali o di lavoro autonomo e quella del microcredito sociale, erogato a beneficio delle sole “persone fisiche in condizioni di particolare vulnerabilità economica o sociale”.
Nel caso di microcredito per attività imprenditoriali, il micocredito è concesso a persone fisiche, società di persone o società cooperative ed è finalizzato all’avvio o all’esercizio di un’attività di lavoro autonomo o di microimpresa. Il finanziamento concesso deve essere di ammontare massimo pari a 25.000,00 euro, non deve essere assistito da garanzie reali e deve essere affiancato da un’attività ausiliaria di assistenza e monitoraggio dei soggetti beneficiari.
Nel caso del microcredito sociale, i finanziamenti concessi:
- non possono superare 10.000 euro;
- devono essere accompagnati dalla prestazione di servizi ausiliari di bilancio familiare;
- vanno prestati a condizioni più favorevoli di quelle prevalenti sul mercato;
- i soggetti richiedenti non devono offrire garanzie reali (es. ipoteche sulla casa ecc.)
Tutte le informazioni le trovate sul sito www.microcreditodonna.it