Il disegno di legge della manovra di bilancio per l’anno 2025, recentemente bollinato e presentato in Parlamento, introduce una serie di misure significative per il mercato del lavoro, il welfare aziendale e la previdenza.
Il governo ha focalizzato l’attenzione su temi chiave come l’uscita flessibile dal mercato del lavoro, la previdenza complementare, e il supporto alle famiglie, con particolare attenzione alle lavoratrici madri. Di seguito un’analisi degli articoli di maggiore interesse nell’ambito del lavoro e della previdenza contenuti nel testo.
Art. 15 – Disposizioni in materia di lavoratori frontalieri
Il disegno di legge affronta il tema dei lavoratori frontalieri, una categoria che negli ultimi anni ha visto emergere problematiche legate alla fiscalità e ai diritti previdenziali. Il testo riguarda disposizioni sui lavoratori frontalieri in attesa della ratifica del Protocollo tra Italia e Svizzera sull’imposizione fiscale.
Fino all’entrata in vigore del Protocollo, i frontalieri possono svolgere fino al 25% del loro lavoro in modalità telelavoro dal proprio domicilio senza perdere lo status di frontalieri. Inoltre, si chiarisce che i redditi da lavoro dipendente svolto all’estero per oltre 183 giorni in un anno, con rientro settimanale in Italia, sono inclusi nel regime fiscale agevolato. Infine, si istituisce un fondo dal 2025 per contribuire ai comuni di frontiera, in base a criteri stabiliti successivamente.
Titolo IV – Misure in materia di rinnovo dei contratti e di pubblico impiego
Art. 18 – Trattamento accessorio del personale pubblico:
- Incremento delle risorse per i trattamenti accessori del personale pubblico, a partire dal 2025.
- 112,1 milioni di euro destinati per le amministrazioni statali.
- 55,3 milioni di euro destinati alle forze armate e di polizia per il triennio 2022-2024.
- 93,7 milioni di euro per il miglioramento dell’offerta formativa del personale docente.
Art. 19 – Rifinanziamento della contrattazione collettiva:
- Stanziati 1.755 milioni di euro per il 2025, 3.550 milioni per il 2026, e 5.550 milioni per il 2027 per il rinnovo dei contratti pubblici.
Art. 20 – Personale della giustizia:
- Stabilizzazione di 3.000 dipendenti della giustizia dal 2026.
- Assegnati 68,1 milioni di euro per il 2026 e 136,3 milioni di euro dal 2027.
Art. 21 – Potenziamento INPS:
- Istituzione di 3 nuove posizioni dirigenziali presso l’INPS senza aumenti di spesa pubblica.
- Parte delle risorse derivanti dalle attività di controllo sarà destinata al potenziamento amministrativo.
Art. 22 – Indennità di servizio per zone disagiate:
- Maggiorazioni forfettarie dell’indennità di servizio per il personale che lavora in zone disagiate o particolarmente disagiate.
- Copertura delle spese di viaggio in classe superiore all’economica per il personale con determinati requisiti.
Art. 23 – Misure in materia di trattenimento in servizio (Bonus Maroni)
L’articolo riguarda i lavoratori dipendenti che maturano i requisiti pensionistici entro il 31 dicembre 2025. Questi lavoratori avranno la possibilità di rinunciare all’accredito contributivo della quota dei propri contributi previdenziali. In tal caso, la somma corrispondente sarà versata direttamente al lavoratore dal datore di lavoro, senza alcun obbligo contributivo verso l’ente previdenziale. Questa scelta offre ai dipendenti la facoltà di ottenere direttamente una parte dei propri contributi, ma rimangono in vigore alcune disposizioni precedenti riguardanti l’adeguamento ai requisiti pensionistici.
Per i lavoratori del settore pubblico, il limite di età per il pensionamento sarà uniformato ai requisiti anagrafici della pensione di vecchiaia a partire dal 1° gennaio 2025, eliminando eventuali limiti inferiori previsti dai diversi settori. Inoltre, alcune disposizioni legislative sono state abrogate, semplificando il quadro normativo. Le amministrazioni pubbliche potranno trattenere in servizio, su base volontaria e per specifiche esigenze organizzative, fino al 10% dei dipendenti, garantendo loro la possibilità di restare in attività fino al compimento dei 70 anni di età.
Art. 24 – Misure di flessibilità in uscita
La manovra prevede anche la proroga di alcune forme di flessibilità in uscita, con l’obiettivo di agevolare il pensionamento anticipato per determinate categorie di lavoratori. Questa riguarda la proroga della cosiddetta “Quota 103”, dell’APE Sociale e della Opzione Donna.
Artt. da 25 a 28 – Pensioni
Il testo introduce una serie di modifiche alle disposizioni previdenziali. In primo luogo, vengono prorogati al 2026 gli interventi transitori volti a contrastare le tensioni inflazionistiche, prolungando le misure di sostegno per i pensionati in condizioni disagiate. Le percentuali di aumento delle pensioni saranno gradualmente ridotte nel corso degli anni, fino al 2026.
Un’altra novità riguarda le lavoratrici con quattro o più figli, per le quali viene esteso a 16 mesi il riconoscimento dei mesi aggiuntivi per il calcolo della pensione di vecchiaia, rispetto ai 12 mesi previsti in precedenza.
Per quanto riguarda i pensionati residenti all’estero, nel 2025 non verrà applicata la rivalutazione automatica per chi percepisce un trattamento pensionistico superiore al minimo INPS, salvo eccezioni legate a determinate soglie di reddito.
Infine, si interviene sulla previdenza complementare, permettendo ai pensionati di computare, ai fini del raggiungimento della soglia mensile, anche il valore teorico di una rendita proveniente da forme di previdenza complementare, con la possibilità di richiedere una proiezione certificata del valore della rendita al momento della domanda di pensione.
Art. 30 – Ammortizzatori sociali e formazione per il programma GOL
L’articolo 30 introduce misure volte a sostenere i lavoratori e a promuovere l’occupabilità, principalmente attraverso l’erogazione di ammortizzatori sociali e programmi di formazione. Viene finanziata un’indennità per i lavoratori della pesca in caso di sospensione dal lavoro, mentre ulteriori fondi vengono stanziati per il completamento di piani di recupero occupazionale e per il sostegno ai lavoratori del settore dei call center. Sono previste proroghe per l’integrazione salariale e il trattamento straordinario di cassa integrazione per le imprese in difficoltà, con particolare attenzione a quelle di interesse strategico nazionale.
Viene inoltre rafforzato il programma Garanzia Occupabilità Lavoratori (GOL), consentendo alle regioni di destinare risorse a iniziative di formazione per i lavoratori individuati nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Queste misure sono in linea con gli obiettivi del PNRR e mirano a promuovere la riqualificazione professionale e a sostenere l’occupazione in settori chiave dell’economia.
Misure in materia la natalità
Per sostenere le famiglie, la manovra prevede un potenziamento dei congedi parentali, estendendo la durata e incrementando l’indennità spettante ai genitori.
Proroga il bonus lavoratrici madri fino a 250 euro mensili, ma solo per le madri con almeno 3 figli.
Inoltre prevede l’introduzione di un nuovo bonus di 1000 euro per i figli nati o adottati dal 1 gennaio 2025. Il nucleo familiare deve avere un ISEE fino a 40 mila e i soldi possono essere spesi per le prime spese per i figli.
Infine prevede l’esclusione del computo dell’Assegno unico e l’ampliamento dei beneficiari del bonus nido.
Conclusione
La Manovra di bilancio 2025 introduce un ventaglio di misure che mirano a sostenere il mercato del lavoro, promuovere la flessibilità in uscita e migliorare il welfare per lavoratori e famiglie.
Le agevolazioni fiscali, i nuovi incentivi alla previdenza complementare e le tutele per lavoratrici madri sono tutti strumenti volti a rafforzare il tessuto sociale ed economico del paese, in un’ottica di maggiore inclusività e sostenibilità.
Il Disegno di Legge inizia così l’iter parlamentare che terminerà con la conversione in Legge dello Stato entro e non oltre il 3 dicembre 2024. Fino ad allora potranno essere apportate modifiche e introdotte nuove parti o misure nel testo.
Allegati: testo DDL Bilancio 2025
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