Alzare il tiro sulla lotta all’evasione fiscale rendendo le misure più incisive è l’obiettivo del Premier Conte. Dopo un lungo vertice a Palazzo Chigi di qualche giorno fa finalmente sembra essere stata raggiunta un’intesa su un tema piuttosto spinoso.
Con il DL Fiscale arriva la stretta del Governo su chi non paga le tasse, questione molto cara alla maggior parte degli italiani. Saranno più incisive le misure per punire chi non ottempera ai propri doveri nei confronti del Fisco. Gli onesti dovranno smettere di pagare anche per conto di chi le tasse non le paga. Si tratta di una grave iniquità sociale che deve essere affrontata e risolta.
Lotta all’evasione fiscale: le misure previste
Ecco che con il nuovo pacchetto anti evasione si dà il via libera a controlli più intensivi, nuovi limiti per l’uso del contante, incentivi all’impiego dei mezzi di pagamenti elettronici: di seguito i punti chiave che caratterizzano il piano di Governo per contrastare il sommerso. L’obiettivo delle misure presentate dal Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, è quello di poter reperire le risorse economiche necessarie per ridurre la pressione fiscale a beneficio dei più onesti.
Vediamo più nel dettaglio quali sono le novità sul tema.
Nuovi limiti all’uso del contante
Per contrastare l’evasione fiscale il Governo parte dalla limitazione all’uso del contante, la cui soglia massima sarà pari a 1.000 euro. L’entrata in vigore della misura slitterà al 1° luglio 2020, a differenza di quanto previsto in precedenza, quando si parlava già del 1° gennaio. Il passaggio dovrebbe essere graduale, in quanto dall’attuale 3.000 euro si passerà a 2.000 euro per il 2020 e 2021e a 1.000 euro nel 2022.
Utilizzando meno contante nei pagamenti si consentirà al Fisco di poter tener traccia delle transazioni effettuate dai contribuenti. L’obiettivo della misura è dunque favorire il pagamento elettronico a scapito del contante il cui utilizzo dovrebbe divenire marginale. Nelle intenzioni del Governo il meccanismo dovrebbe consentire di recuperare coperture.
A questi interventi si accompagna la previsione di Bonus per chi utilizza carte di credito o bancomat al posto del contante. A gennaio 2021 arriverà il superBonus della Befana per chi da luglio 2020 ha pagato i propri acquisti con la moneta elettronica; insomma, per incentivare i pagamenti tracciabili si prevede una detrazione pari al 19% delle spese effettuate con bancomat o carta di credito per ristoranti, bar, parrucchiere, idraulici e artigiani.
Prevista inoltre una vera e propria lotteria degli scontrini con estrazione di premi vari.
Sanzioni ai commercianti che non hanno il Pos
Nuove sanzioni saranno comminate ai commercianti, agli artigiani o in generale ai professionisti che si rifiutino di accettare il pagamento con carta di credito o bancomat. L’intervento verrà messo a punto solo a luglio 2020 perché per renderlo effettivo è prioritario provvedere al taglio delle commissioni bancarie che rendono più gravosa l’operazione.
Si dovrà dunque fare i conti con il problema delle commissioni il cui costo non è certamente trascurabile e che vede preoccupati molti titolari di partita iva.
Insomma, a chi non ottempera all’obbligo di dotarsi di Pos verrà comminata una multa pari a 30 euro alla quale si dovrà aggiungere altra sanzione pari al 4% del valore della transazione effettuata. Al centro del dibattito inoltre la previsione del carcere per gli evasori.
Carcere per i grandi evasori
Il carcere per i grandi evasori è ancora motivo di scontro. Nonostante si tratti certamente di un nodo dolente oggetto ancora di discussioni, si sono messi alcuni punti fermi. Per la lotta all’evasione e alle frodi fiscali inevitabile l’inasprimento delle pene nei confronti dei grandi evasori, cioè coloro che non pagano le tasse oltre un certo limite.
Oggi la piccola evasione è configurabile come illecito amministrativo con una mera notifica della cartella esattoriale. In caso di superamento di una certa soglia, a seguito della gravità del comportamento posto in essere si configura un illecito penale.
In base alle nuove intenzioni la punibilità con il carcere scatterà per chi evade al di sopra dei 100.000 euro; non più i 50.000 euro inizialmente proposti dai grillini. Le pene che attualmente vanno da 1 anno e 6 mesi a 6 anni saranno da 4 a 8 anni.
L’inasprimento delle sanzioni, sul quale ha tanto insistito l’M5S, non scatterà subito bensì a seguito della conversione in legge del decreto fiscale da parte del Parlamento che potrebbe determinare ulteriori modifiche e aggiornamenti.
Il carcere ad ogni modo da solo potrebbe non bastare. Per chi evade prevista anche la confisca dei beni, proprio come oggi avviene già per i mafiosi.