Nonostante le attenzioni del Governo siano incentrate sulla lotta al Coronavirus, le forze politiche di maggioranza non hanno perso la mira sulla Legge di Bilancio 2021. Infatti, la Manovra Finanziaria per il prossimo anno verrà approvata e pubblicata in Gazzetta Ufficiale entro la fine dell’anno per poi entrare definitivamente in vigore; dopo l’approvazione della Camera manca ormai solo il sì definitivo dal Senato che dovrebbe arrivare a breve termine.
Tra le tante novità, non mancano certamente le misure in materia di lavoro, welfare e pensioni. Nuovi sgravi contributivi per il 2021, il nuovo assegno unico per le famiglie (in luogo degli assegni familiari), divieto di licenziamento fino al 31 marzo 2021, proroga della CIG e deroga alle causali per il contratto a termine.
Per i titolari di partita IVA iscritti alla Gestione separata INPS in arrivo inoltre una sorta di cassa integrazione mensile, oltre che l’esonero dai contributi previdenziali per autonomi e professionisti.
In ambito pensioni è possibile annoverare la proroga, anche per il prossimo anno, dell’opzione donna e dell’Ape sociale. Importanti novità anche per i genitori lavoratori, con la proroga del congedo di paternità per 7 giorni anche per il 2021.
Legge di Bilancio 2021, novità in materia di lavoro, welfare e pensioni
Ma andiamo in ordine e vediamo in dettaglio tutte le novità in materia di lavoro e previdenza introdotte dalla ex Legge di stabilità per il 2021.
Sgravi contributivi e bonus assunzioni 2021
Per abbattere il costo del lavoro, il Governo ha introdotto i seguenti sgravi contributivi:
- agevolazione contributiva triennale: prevede una riduzione, per 36 mesi, dei contributi previdenziali in favore dei datori di lavoro privati. L’esonero, pari al 100% e valido per un massimo di 6.000 euro su base annua, riguarda assunzioni con contratto di lavoro dipendente a tempo indeterminato di soggetti con età inferiore a specifici limiti, i quali non abbiano avuto precedenti rapporti di lavoro a tempo indeterminato;
- esonero per coltivatori diretti e imprenditori agricoli: è previsto l’esonero dal versamento del 100% dei contributi previdenziali in favore dei giovani coltivatori diretti (CD) e imprenditori agricoli professionali (IAP), per un periodo di 24 mesi, per le nuove iscrizioni nella previdenza agricola effettuate tra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2021;
- sgravio per assunzioni femminili: in via sperimentale, ed esclusivamente per il biennio 2021-2022, è previsto uno sgravio contributivo totale (100%), nel limite massimo di 6.000 euro annui, in favore delle donne assunte con contratto a tempo indeterminato per una durata pari a 12 mesi, elevabili fino a 18 mesi in caso di assunzioni o trasformazioni a tempo indeterminato.
- esonero in campo sportivo: è previsto anche uno sgravio contributivo in favore del settore sportivo dilettantistico per cui è stabilito un fondo con una dotazione per gli anni 2021 e 2022 per la contribuzione previdenziale relativa ai rapporti di lavoro sportivo instaurati dalle federazioni sportive nazionali, da enti di promozione sportiva ma anche associazioni e società sportive dilettantistiche;
- esonero contributivo fino al 2029: le Regioni rientranti nella possibilità di fruire dell’esonero sono: Abruzzo; Basilicata; Calabria; Campania; Molise; Puglia; Sardegna e Sicilia. Lo sgravio previsto è del: 30% dei contributi previdenziali dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2025; 20% dei contributi previdenziali per il biennio 2026-2027 e 10% dei contributi previdenziali per il biennio 2028-2029.
Detrazioni sul lavoro dipendente: bonus 100 euro anche per il 2021
Legge di Bilancio 2021 prevede l’inserimento del cd. “nuovo Bonus IRPEF” per redditi superiori a 28.000 euro anche per l’anno 2021. Si tratta del bonus – previsto per l’arco temporale “1° luglio 2020-31 dicembre 2020” – introdotto dal Decreto Legge n. 3 del 5 febbraio 2020.
In particolare, due sono le misure previste
- trattamento integrativo, consistente nella rimodulazione del “Bonus IRPEF”, il quale riconosce un trattamento integrativo destinato ai titolari di reddito di lavoro dipendente e di alcuni redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente la cui imposta lorda determinata sulla base dei redditi suddetti, sia di ammontare superiore alle detrazioni da lavoro spettanti. Tale trattamento per l’anno 2020 è stato pari a 600,00 euro per il periodo compreso tra il 1° luglio e il 31 dicembre 2020. Per l’anno 2021 esso è fissato in un ammontare pari a 1.200,00 euro per l’intero anno solare;
- ulteriore detrazione fiscale, riservata ai soggetti titolari di reddito di lavoro dipendente e di taluni redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente che abbiano un reddito complessivo superiore a 28.000,00 euro ma inferiore a 40.000,00 euro.
Contratto a tempo determinato: ancora deroghe su proroghe e rinnovi
Previste novità anche per quanto riguarda proroghe e rinnovi dei contratti di lavoro a tempo determinato nel settore privato. La disposizione, in particolare, prolunga dal 31 dicembre 2020 al 31 marzo 2021 il termine finale della disciplina transitoria di cui all’art. 93 del D.L. n. 34/2020 (cd. “Decreto Rilancio”), convertito con modificazioni in L. n. 77/2020)
Divieto di licenziamento fino al 31 marzo 2021
La Legge di Bilancio 2021 ha prorogato fino al 31 marzo 2021 il divieto di licenziamento. Quindi, i datori di lavoro non possono:
- avviare la procedura di licenziamento collettivo previsto dalla L. n. 221/1991.
- indipendentemente dal numero dei dipendenti, recedere dal contratto per giustificato motivo oggettivo ai sensi dell’art. 3 della L. n. 604/1996.
Cassa integrazione covid-19
La manovra prevede la concessione dei trattamenti di cassa integrazione ordinaria, assegno ordinario e cassa integrazione in deroga per altre 12 settimane, a valere su risorse per 5,3 miliardi di euro.
A differenza di quanto previsto dai precedenti provvedimenti, però, la cassa integrazione è gratuita, i datori di lavoro, cioè, non sono tenuti a versare un contributo addizionale in caso di riduzione del fatturato inferiore al 20% rispetto al 2019 o in assenza di contrazione.
Le 12 settimane di cassa integrazione devono essere fruite tra il 1° gennaio e il 31 marzo 2021 per la CIGO ed entro il 30 giugno 2021 nel caso dell’assegno e della CIG in deroga.
Proroga opzione donna e Ape sociale
In ambito previdenziale, il Governo ha previsto la proroga – anche per il prossimo anno:
- dell’opzione donna;
- dell’Ape sociale;
che terminavano la loro operatività a fine del 2020.
Assegno unico per i figli (ex assegni nucleo familiare)
Dal 1° luglio 2021 partirà l’assegno unico per i figli in luogo degli assegni familiari (ANF). Ciascuna famiglia, riceverà per ogni figlio, dal 7 mese di gravidanza, fino al 21 anno di età, un assegno mensile, con una maggiorazione del 20% per i figli successivi al secondo.
L’importo dell’assegno unico sarà composto da una quota fissa e una variabile, la parte variabile è calcolata in base al numero dei figli e alla loro età, oltre che sulla base del coefficiente ISEE.
L’importo dell’assegno unico per i figli, dal 1° luglio 2021, ammonta da 200 a 250 euro per ciascun figlio a seconda del valore del coefficiente ISEE.
Congedo di paternità obbligatorio di sette giorni anche per il 2021
Il congedo di paternità è stato prorogato anche per il 2021. Pertanto, i lavoratori che diventeranno padri hanno diritto a 7 giorni di congedo da utilizzare nei primi cinque mesi di nascita del figlio, ed una giornata in sostituzione della madre.
Esonero contributivo autonomi e professionisti
Contributi sospesi per un anno per autonomi e professionisti. A tal fine è necessario dimostrare determinate condizioni e requisiti. Si tratta, chiaramente, di requisiti legati:
- al calo di reddito nel 2020, cioè si deve dimostrare che nell’anno d’imposta 2020 c’è stata effettivamente una riduzione degli introiti;
- al limite di reddito, ossia ai guadagni percepiti nell’anno d’imposta 2019.
Cassa integrazione iscritti alla Gestione Separata INPS (ISCRO)
Un emendamento alla Legge di Bilancio alla Camera introduce nuove tutele per le Partite IVA iscritte alla Gestione Separata INPS.
Per coloro che hanno subito perdite superiori al 50% è stata introdotta una sorta di cassa integrazione fino a sei mesi con un tetto mensile massimo di 800 euro, rivalutabili annualmente.
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