Con il comunicato del 14 novembre 2023, il Ministro per la Pubblica Amministrazione, ha annunciato l’approvazione del decreto ministeriale che stabilisce i criteri per il rilascio dell’autorizzazione al lavoro sportivo retribuito per i dipendenti pubblici.
Il decreto ministeriale è stato adottato di concerto con il Ministro per lo Sport e i giovani, sentiti il Ministro della Difesa, il Ministro dell’Interno, il Ministro dell’Istruzione e del merito e il Ministro dell’Università e della ricerca. Dopo la registrazione della Corte dei Conti, sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Via libera quindi alla nuova disciplina sulle condizioni alle quali le pubbliche amministrazioni possono autorizzare i lavoratori dipendenti pubblici allo svolgimento di lavoro sportivo (in particolare retribuito), in attuazione del decreto legislativo 29 agosto 2023, n. 120 che ha integrato la cosiddetta Riforma dello Sport.
La Riforma del Lavoro Sportivo: un cenno
Dallo scorso 1° luglio è entrata in vigore la riforma del lavoro sportivo con cui si prevede il riordino delle disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici.
La riforma, riveduta attraverso il cosiddetto decreto correttivo bis, affida proprio al Ministro per la Pubblica Amministrazione, in coordinamento con l’Autorità politica delegata per lo sport, la responsabilità di definire i parametri per l’approvazione o il rifiuto delle richieste di autorizzazione al lavoro sportivo retribuito da parte dei dipendenti pubblici.
Processo di definizione delle regole che coinvolge anche il parere dei Ministri della Difesa, dell’Interno, dell’Istruzione e del Merito, e dell’Università e della Ricerca, assicurando una visione olistica e ben ponderata.
La riforma, lo ricordiamo, tocca in minima parte il mondo del professionismo, per dedicarsi soprattutto allo sport dilettantistico, caratterizzato da oltre 350 discipline.
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Lavoro Sportivo per Dipendenti Pubblici: chi sono i destinatari della normativa
Destinatori della normativa in oggetto sono i dipendenti pubblici di tutti i settori. È importante sottolineare però che il decreto non si applica al personale dei Gruppi sportivi militari e dei Corpi civili dello Stato che svolgono attività sportiva istituzionale, né agli atleti, quadri tecnici, arbitri, giudici e dirigenti sportivi delle Forze Armate e dei Corpi Armati.
Questi soggetti possono ottenere l’autorizzazione dalle rispettive amministrazioni in risposta alle richieste del CONI, del CIP, delle Federazioni sportive nazionali o delle Discipline sportive associate.
Requisiti per il rilascio dell’autorizzazione
Il decreto ministeriale impone agli enti pubblici l’obbligo di autorizzare il lavoro sportivo solo in presenza delle seguenti condizioni congiunte:
- Assenza di cause di incompatibilità: Deve essere valutato attentamente se ci sono elementi che potrebbero ostacolare l’esercizio imparziale delle funzioni attribuite al dipendente, tenendo conto della sua qualifica, posizione professionale e attività assegnate.
- Assenza di conflitto di interessi: Non deve sussistere alcun conflitto di interessi in relazione all’attività lavorativa svolta nell’ambito dell’amministrazione di appartenenza.
È fondamentale notare che queste condizioni devono perdurare per l’intera durata dell’attività di lavoro sportivo e che quest’ultima deve svolgersi al di fuori dell’orario di lavoro convenzionale. Inoltre, l’attività non deve interferire con il regolare svolgimento del servizio, né compromettere l’indipendenza del lavoratore, evitando comportamenti che potrebbero mettere a rischio l’imparzialità e il buon andamento dell’azione amministrativa.
Tempo di lavoro e durata dell’attività sportiva
Il decreto stabilisce anche che l’attività autorizzata non deve pregiudicare le normali attività dell’ufficio a cui il dipendente è assegnato.
Per i dipendenti a tempo pieno, l’amministrazione verifica che la prestazione di lavoro sportivo non diventi prevalente rispetto alle mansioni tradizionali, considerando prevalente un’attività che impegni il dipendente per più del 50% dell’orario di lavoro settimanale stabilito dal contratto collettivo nazionale di riferimento.
Benefici per i Dipendenti e l’Amministrazione
Questa nuova normativa offre una chiara direzione sia per gli enti pubblici che per i dipendenti, fornendo criteri rigorosi per garantire che il lavoro sportivo sia compatibile con le responsabilità lavorative. Tale iniziativa, oltre a promuovere uno stile di vita attivo, può contribuire positivamente al benessere dei dipendenti, migliorando la produttività e il clima lavorativo complessivo.
In conclusione, il nuovo quadro normativo offre una guida chiara alle amministrazioni pubbliche e ai dipendenti pubblici interessati, stabilendo criteri rigorosi per garantire che il lavoro sportivo sia compatibile con le responsabilità lavorative e non comprometta l’integrità dell’azione amministrativa. Un passo avanti verso un ambiente lavorativo più sano e dinamico.
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