In data 19 aprile 2017, ad un mese esatto e nei termini di legge, è stato definitivamente abrogato il lavoro occasionale accessorio, decretando la fine dei buoni lavoro – voucher.
Mentre il Governo si ripromette di fornire a breve modelli alternativi al lavoro occasionale accessorio ed il Sindacato, scippata ogni possibilità referendaria, si prepara al contrattacco, rivendicando un ruolo primario nella concertazione sulle nuove alternative, l’Inps fornisce i chiarimenti operativi per come gestire il regime transitorio.
Con il Mess. n. 1652 del 14 aprile vengono emanate le istruzioni per l’utilizzo dei Voucher – buoni lavoro, acquistati entro il 17 marzo 2017, con validità entro fine anno, come preannunciato dal D.L. no. 25/2017 oggi convertito in Legge.
Leggi anche: Gestione dei voucher nel periodo transitorio, istruzioni INPS
Immutati i termini per la riscossione da parte del prestatore: 24 mesi per i voucher postali e 12 mesi per quelli acquistati presso tabaccai abilitati e banche.
L’Inps precisa che i Voucher telematici pagati tramite Mod. F24, successivamente al 17 marzo 2017, non potranno essere utilizzati e verranno pertanto rimborsati a livello territoriale, con modalità che verranno comunicate successivamente.
Ugualmente l’Inps non terrà conto delle procedure di acquisto tramite bollettini postali sul conto corrente postale no. 89778229.
Rientrano nella scadenza del 31 dicembre 2017 anche i Buoni “Pronto Badante” del progetto regionale, Regione Toscana.
I lavori del Senato hanno confermato quanto accaduto presso la Camera, cancellando tre articoli del Decreto attuativo del Job Act sui voucher, decretando la fine del lavoro somministrato per famiglie ed aziende in tutti i settori.
Lavoro occasionale accessorio, quali alternative ai voucher?
Le Camere rassicurano di essere allo studio di un formule più snelle e di facile utilizzo. Per le famiglie potrebbero venir introdotti nuovi Buoni Lavoro.
Lavoro intermittente senza gli attuali limiti anagrafici per le Aziende ed assenza di obbligo di comunicazione per le piccole imprese e gli artigiani.
La Coldiretti fa presente la grande perdita che questa abolizione produrrà per i 50 mila studenti, pensionati e cassa integrati che vengono annualmente impiegati nelle attività stagionali in campagna.