Per i lavoratori stranieri qualificati che entrano in Italia arrivano alcune novità, sul permesso di soggiorno e la Carta Blu UE, con il Decreto Legislativo numero 152 del 18 ottobre 2023, con pubblicazione in Gazzetta Ufficiale n. 256 del 2 novembre 2023.
In alcuni casi infatti, come vedremo tra poco, i lavoratori stranieri possono effettuare l’ingresso in Italia per svolgere professioni, sia autonome che dipendenti, altamente qualificate. Non rientrano in questo contesto le soglie previste dalle normali quote stabilite ogni anno dall’apposito DCPM.
Ricordiamo che questi lavoratori possono entrare in possesso della Carta Blu, ovvero un documento rivolto a lavoratori altamente qualificati che gli consente di lavorare in tutta Europa (con alcune eccezioni). Vediamo nello specifico cosa cambia con il nuovo Decreto Legislativo.
Carta blu UE: come funziona il permesso di soggiorno per lavoratori stranieri qualificati
I lavoratori altamente qualificati provenienti dall’estero possono accedere al permesso di soggiorno per il lavoro secondo le ultime direttive del DL 152 del 18 ottobre 2023:
“Attuazione della direttiva (UE) 2021/1883 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 ottobre 2021, sulle condizioni di ingresso e soggiorno di cittadini di paesi terzi che intendano svolgere lavori altamente qualificati, e che abroga la direttiva 2009/50/CE del Consiglio.”
Questo decreto modifica il Testo Unico che disciplina l’immigrazione e le regole per la condizione dello straniero stabilite dal DL 25 luglio 1998, n.286. Di fatto viene consentito l’ingresso di soggiorno per un periodo che supera tre mesi, ad esclusione delle quote stabilite annualmente, per tutti coloro che rientrano nella fattispecie dei lavoratori altamente qualificati.
I lavoratori devono quindi svolgere prestazioni lavorative che siano regolarmente retribuite, con la direzione di un’altra persona fisica o soggetto giuridico. Tuttavia per entrare in questa particolare situazione, i lavoratori devono rispettare alcuni requisiti specifici, come vedremo tra poco.
Requisiti per il permesso di soggiorno per lavoratori stranieri
Per i lavoratori stranieri che intendono ottenere il permesso di soggiorno in quanto lavoratori altamente qualificati, il decreto dispone alcuni requisiti specifici, che elenchiamo qui di seguito:
- Avere un titolo di istruzione superiore di livello terziario, che è stato rilasciato nel paese in cui è stato conseguito. La durata del percorso di formazione superiore deve essere almeno di tre anni, oppure bisogna essere in possesso di una qualificazione professionale di livello post secondario di almeno tre anni, o corrispondente almeno al livello 6 del Quadro nazionale delle qualificazioni;
- Rispettare i requisiti stabiliti dal DL 6 novembre 2007, n. 206, per l’esercizio di professioni regolamentate;
- Avere una qualifica professionale superiore con almeno 5 anni di esperienza professionale che sia paragonabile ai titoli di istruzione superiore di livello terziario. Inoltre, questi devono essere pertinenti alla professione che viene effettivamente svolta secondo il contratto di lavoro o l’offerta vincolante;
- Avere una qualifica professionale superiore comprovata da un minimo di tre anni di esperienza professionale inerente, che sia stata acquisita nel periodo di 7 anni precedenti al momento in cui è stata richiesta la Carta Blu UE, per dirigenti o specialisti nell’ambito della tecnologia dell’informazione e della comunicazione.
Sono quindi esclusi coloro che soggiornano per protezione temporanea, per cure mediche, che hanno richiesto protezione internazionale o che chiedono di soggiornare per motivazioni di ricerca. Sono anche esclusi alcuni soggetti particolari che entrano in uno Stato membro per impegni previsti da accordi internazionali per commercio o investimenti. Restano fuori anche i lavoratori distaccati, coloro che sono destinatati di un provvedimento di espulsione o se ci sono accordi tra stati che garantiscono la libera circolazione.
Cos’è la Carta Blu UE
Facciamo un piccolo approfondimento su cos’è e come funziona la Carta Blu UE. Si tratta di un documento rilasciato a lavoratori altamente qualificati, che provengono da paesi esterni all’Unione Europea, e che consente loro di lavorare in uno stato membro UE.
Questo strumento ha l’obiettivo di attrarre talenti da paesi esteri, in particolari in alcuni settori lavorativi in cui è presente una carenza. Chi possiede la Carta Blu può entrare nel paese UE e soggiornare accedendo ad un lavoro altamente qualificato, beneficiando dei servizi disposti normalmente per i cittadini di quello stato.
Tramite Carta Blu è anche possibile richiedere un ricongiungimento familiare. Tuttavia per ottenerla è necessario rispettare i requisiti visti sopra, oltre ad avere un contratto di lavoro valido con un’offerta vincolante.
Con l’ultimo decreto cambiano alcuni requisiti per l’ottenimento della Carta Blu UE, che diventano meno stringenti per i lavoratori qualificati.
Lavoratori stranieri qualificati: come ottenere la Carta Blu
Per ottenere la carta blu, è necessario che la proposta di lavoro o il contratto accordato siano vincolanti, per almeno un periodo di sei mesi. Il datore di lavoro deve quindi accertarsi del rispetto di uno dei requisiti di istruzione visti sopra.
La paga annua non deve essere inferiore a quella prevista normalmente dai CCNL stabiliti in accordo con le associazioni sindacali rappresentative, e non inferiore allo stipendio medio annua rilevato dall’ISTAT. Il decreto recente specifica anche che lo straniero che possiede la Carta Blu UE rilasciata da un altro stato membro, che sia valida, può soggiornare in Italia per svolgere la professione qualificata per un periodo massimo di 90 giorni in un arco temporale di 180.
Se il soggiorno presso un altro stato membro dura da almeno 12 mesi, il lavoratore può entrare in Italia senza avere un visto, per lavorare per un periodo superiore a 90 giorni. Ma da chi viene rilasciata la Carta Blu?
Questa carta è rilasciata dal Questore, al lavoratore straniero altamente qualificato, che è stato autorizzato per svolgere il lavoro in Italia. A richiedere il nulla osta è il datore di lavoro, allo Sportello Unico per l’immigrazione presso la Prefettura – Ufficio Territoriale di governo di competenza. Il datore non deve necessariamente verificare se sono disponibili lavoratori presso il Centro per l’Impiego.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali comunica ogni anno alla Commissione Europea informazioni su qualsiasi variazione inerente la determinazione della retribuzione annua, l’elenco delle professioni con soglia di retribuzione più bassa, l’elenco delle attività professionali consentite e informazioni in generale sul mercato del lavoro.