Ci sono aspetti molto importanti, che un datore di lavoro dovrebbe sempre ricordare, e che attengono alle ispezioni sul lavoro. Queste ultime servono a a controllare e vigilare in tema di rispetto delle regole all’interno delle aziende. Dette funzioni di vigilanza sono effettuate da organi ad hoc, nella finalità di verificare che i diritti dei lavoratori siano tutelati appieno – assicurandosi dunque che il datore di lavoro rispetti la legge.
In particolare, in Italia le ispezioni sul lavoro sono affidate all’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) che le compie servendosi di fatto dei suoi ispettori dislocati nelle sedi territoriali sparse per la penisola. Ebbene, proprio in tema di ispezioni sul lavoro sono recentemente giunte alcune interessanti novità, dettagliate dall’INL nel Documento di programmazione della vigilanza per il 2023. Ecco allora quali sono i principali aggiornamenti in materia.
Quali sono le novità per le ispezioni sul lavoro nel 2023
L’Ispettorato ha rimarcato la crescente importanza assegnata alla tempestività delle risposte alle richieste, che arrivano direttamente dai lavoratori e dai soggetti che li rappresentano. Ecco perché l’Ispettorato ha inteso rafforzare lo “sportello utenza”, includendo anche la modalità “online” e spingendo ad un maggior utilizzo dei seguenti istituti previsti a tutela del dipendente:
- conciliazione: ricorso in via prioritaria alla conciliazione monocratica preventiva anche per il tramite di strumenti di comunicazione informatici e a distanza;
- segnalazioni: definizione delle richieste di intervento che, in ragione del dettaglio degli elementi e informazioni date dai lavoratori o dalle organizzazioni sindacali, non impongono l’accesso in azienda;
- diffida accertativa per crediti patrimoniali: come mezzo mirato ad una tempestiva ed ottimale tutela dei diritti dei lavoratori subordinati.
Come vedremo ora, le novità non sono finite qui, a conferma di una effettiva consapevolezza nell’Ispettorato circa il rilievo delle segnalazioni che possono giungere dai lavoratori e dagli stessi sindacati. Nel citato documento di programmazione della vigilanza 2023 INL spazio dunque ad ispezioni ‘lampo’, a ispezioni ‘a tavolino’ e sulla parola del dipendente o del componente del sindacato. Ciò vuol dire che le richieste d’intervento da lavoratori e parti sociali potranno essere definite con istruttorie basate sugli elementi dati dagli stessi lavoratori o sindacati, perciò senza fare ispezioni in azienda.
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Sportelli e moduli multilingua, tutele per i lavoratori stranieri
Non solo. L’Ispettorato ha informato dell’aggiornamento del servizio di ricezione delle richieste di intervento, in quanto ora è operativo in diverse lingue, e anche del lancio di sportelli multilingua per ricevere le denunce di irregolarità e sfruttamento di lavoratori cittadini stranieri.
Inoltre per i lavoratori migranti e i rifugiati ucraini, l’azione di controllo dell’Ispettorato del Lavoro continuerà grazie anche all’attivazione di unità operative multi-agenzia ad hoc e con lo sviluppo di percorsi operativi comuni, nella finalità di assicurare una maggiore efficacia al meccanismo di tutela e messa in protezione delle vittime di sfruttamento sul luogo di lavoro.
Ulteriore rafforzamento, nel quadro delle novità contenute nel Documento di programmazione della vigilanza INL, per quanto attiene all’attività di controllo sui percorsi di formazione/orientamento nell’ambito dei tirocini. In particolare sarà assegnata primaria importanza agli aspetti connessi alla salute e sicurezza nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro, ed alla relativa formazione. Ciò permetterà di evitare incidenti anche gravi, come purtroppo già successo e segnalato nei fatti di cronaca. Perciò speciale attenzione sarà riservata all’attività di prevenzione come anche agli iter di valutazione dei rischi, degli infortuni e delle malattie professionali.
Inoltre, azioni mirate saranno effettuate dall’Ispettorato per la rilevazione ed il contrasto delle violazioni della legge in tema di parità di genere, pari opportunità e discriminazioni sul luogo di lavoro.
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Lotta al caporalato e al lavoro nero
Il citato Documento di programmazione INL nel 2023 si prefigge altresì l’obiettivo di combattere con ancora maggior forza non soltanto il caporalato (specialmente in campo agricolo) ovvero la nota forma illegale di reclutamento e organizzazione della manodopera, ma anche il lavoro sommerso. Per quanto riguarda il caporalato, saranno previste verifiche ispettive straordinarie in settori a maggior rischio che impongono l’intervento di una consistente forza ispettiva.
Il lavoro sommerso, com’è noto, si manifesta soprattutto in quei contesti lavorativi nei quali si riscontra in media una maggiore presenza di irregolarità e di rapporti in nero (tra gli altri turismo e agricoltura). Ma il documento di programmazione intende contrastare anche il lavoro ‘grigio’, vale a dire quell’insieme di rapporti di lavoro i quali, sulla carta regolari, hanno però, nel concreto svolgimento, fattori di elusione della legge e dei contratti.
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Infine con il citato Documento di programmazione della vigilanza 2023, l’Ispettorato del Lavoro intende rafforzare anche l’attività di controllo in materia previdenziale per tutto l’anno 2023, in modo da aumentare le contromisure anti evasione e elusione contributiva e dei premi assicurativi in una pluralità di settori e ambiti lavorativi. Il modello organizzativo combinerà l’attività di verifica amministrativa con quella di vigilanza ispettiva.
Per ulteriori informazioni rinviamo comunque al testo completo del documento di programmazione della vigilanza per il 2023, disponibile in questa pagina.