L’Istituto Previdenziale scende in campo con il nuovissimo progetto “INPS per tutti” per favorire la trasparenza nelle prestazioni a sostegno del reddito. L’iniziativa è rivolta in particolar modo a tutti quei soggetti in difficoltà economica, al fine di far conoscere i sussidi di sostegno del reddito ai quali potrebbero avere diritto. Infatti, capito spesso che molti contribuenti, pur avendo diritto a alcuni sostegni economici non ne fanno richiesta per poca informazione e conoscenza della materia. L’idea del progetto è proprio quella di rendere più accessibili e, dunque, effettive, concrete ed esigibili tutte le prestazioni cui gli utenti abbiano diritto.
Sara, dunque, materialmente l’INPS a cercare i soggetti meno abbienti ed emarginati, recandosi nei luoghi in cui gli stessi si trovano, mettendo in atto una serie azioni mirate per:
- offrire loro supporto;
- individuare i loro bisogni e le eventuali prestazioni a loro spettanti;
- raccogliere le relative domande in perfetta coerenza con quanto previsto dal D.L. n. 4/2019, convertito in L. n. 26/2019.
L’INPS con il Messaggio n. 3685 del 11/10/2019 comunica il via ufficiale alla fase sperimentale. Ecco di seguito i dettagli dell’iniziativa.
INPS per tutti: cos’è e a chi interessa?
Il progetto “INPS per tutti” è un’iniziativa dell’Istituto per aiutare le fasce deboli a richiedere determinate prestazioni a sostegno del reddito laddove ne abbiano diritto. L’intento è quello di rimuovere gli ostacoli, anche burocratici, che impediscono o ritardano l’accesso alle prestazioni a contrasto della povertà. Ciò consente la piena tutela dei bisogni sociali ed economici del singolo e delle famiglie.
In particolare, l’azione si articolerà in una serie di progetti, accomunati dallo slogan “Inps PER tutti”, partendo dalle fasce più deboli, quali, a mero titolo esemplificativo:
- persone in stato di povertà assoluta, senza tetto o senza fissa dimora;
- abitanti di Comuni distanti dagli uffici dell’Inps;
- utenti non consapevoli dei propri diritti.
La prima fase di sperimentazione coinvolgerà principalmente le Sedi Inps di Roma, Milano, Napoli, Bologna e Torino. Questi ultimi agiscono in sinergia con:
- i Comuni, che vantano le professionalità degli operatori sociali;
- le associazioni di volontariato, che hanno maturato l’esperienza operando sul territorio in favore delle predette categorie di soggetti bisognosi;
- l’ANCI;
- le singole Regioni in cui vengano definiti i principi e le regole condivise affinché, a livello locale, venga assicurata e conservata l’unicità degli obiettivi e l’uniformità dei comportamenti, dei processi e delle attività fondamentali.
Prestazioni a sostegno del reddito: come funziona “INPS per tutti”
Come appena affermato, i potenziali beneficiari RdC o di altre prestazioni assistenziali saranno intercettati direttamente nei luoghi in cui tipicamente sono soliti ritrovarsi. In tali luoghi, verranno allestiti unità mobili e/o gazebo con la presenza del personale preposto.
Questi ultimi, forniranno tutte le informazioni e guideranno i bisognosi nella ricerca di eventuali benefici economici spettanti, grazie all’aiuto anche di un apposito questionario.
Il documento sarà mirato a conoscere l’esistenza del diritto a ricevere le seguenti prestazioni:
- reddito di cittadinanza e PdC previa presentazione ISEE/DSU;
- assegno familiare dei Comuni;
- assegno di maternità dei Comuni;
- bonus bebè;
- premio nascita;
- bonus asilo nido;
- NASpI;
- assegno sociale;
- invalidità civile (in corso d’implementazione).
Si tratta di un prodotto dinamico e interattivo, che guiderà l’utente in un percorso consulenziale automatizzato, ma personalizzato a seconda delle esigenze e delle esperienze dell’utente finale.
INPS per tutti, al via la fase sperimentale: messaggio INPS 3685 dell’11 ottobre 2019
La fase sperimentale del progetto è stata avviata su tutto il territorio nazionale. L’INPS, ha comunicato i luoghi e gli orari settimanali nei quali sarà garantita la presenza degli operatori dell’Inps e di quelli di Comuni e associazioni aderenti all’iniziativa.
Al termine della fase sperimentale e verificati gli esiti del progetto, l’Istituto Previdenziale valuterà se rendere accessibile il questionario mediante autenticazione o se pubblicarlo sul portale come strumento di self assessment.
Messaggio numero 3685 del 11-10-2019 (997,9 KiB, 438 hits)