L’inps lo scorso 2 aprile ha comunicato i dati relativi alle ore di cassa integrazione: nel corso del mese di marzo 2010 sono state autorizzate 122,6 milioni di ore di cassa integrazione: nel dettaglio 42,8 milioni di ore per la cassa integrazione ordinaria (cigo), 52,6 milioni di ore per la cassa integrazione straordinaria (cigs) e 27,2 milioni di ore autorizzate per la cassa integrazione in deroga.
La variazione rispetto al mese di febbraio è del +29%, mentre rispetto allo stesso periodo del 2009 la variazione è del +106,8% pari a 122.599.702 ore . L’incremento rispetto allo scorso anno è dovuto sostanzialmente alla cigs (+333,8%) e alla deroga (in realtà non confrontabile con il dato di marzo 2009, quando ancora non erano scattati i nuovi strumenti di protezione, varati nell’aprile di un anno fa): la cigo è sostanzialmente in linea rispetto al marzo 2009 (+0,64%).
L’Osservatorio CIG della CGIL, in base a questi dati, ricalcola il dato sulla disoccupazione, il quale “aumenta ben oltre il tasso ufficiale se si aggiungono i nuovi lavoratori inattivi che rinunciano a chiedere lavoro e la quota di lavoratori equivalenti a zero ore in CIG”. Ne esce così fuori per l’Osservatorio “un tasso di disoccupazione che va oltre l’11,5%”.
Inoltre, dalle elaborazioni della CGIL, nel periodo gennaio marzo 2010, considerando un livello medio di ricorso alla CIG, ovvero il 50% del tempo lavorabile globale, si confermano in oltre un milione e cinquecentomila i lavoratori in cigo e in CIGS. Se invece si considerano i lavoratori equivalenti a zero ore per tutto il periodo 2010 si determina un’assenza completa dall’attività produttiva per 629.619 lavoratori.
Secondo il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua “Il sistema di protezione steso sul mondo del lavoro sta andando a regime, gli ammortizzatori sociali sono utilizzati dalle aziende e il fatto che le autorizzazioni amministrative siano in crescita, a fronte delle richieste delle imprese, mostra la capacità del sistema di reagire di fronte alle necessità del mercato. Va precisato, però, che alle richieste delle imprese e alle ore autorizzate non corrispondono automaticamente le ore effettivamente utilizzate. Anzi, è il caso di ricordare che nel corso del 2009, a fronte di oltre 900 milioni di ore di cig autorizzata, oltre il 40%, quasi 400mila ore, non è stato consumato. Peraltro dalla flessione delle domande di disoccupazione e mobilità si conferma l’effetto positivo della rete degli ammortizzatori”.
Diminuiscono infatti sia le domande di disoccupazione sia quelle di mobilità: l’ultimo dato disponibile è relativo al mese di febbraio. A fronte della 89mila domande di disoccupazione presentate nel febbraio 2009, nel febbraio di quest’anno le richieste di sono fermate a 75mila (-14,9%). Lieve la flessione anche per le domande di mobilità (-0,5%) rispetto allo scorso anno. Istituto Nazionale Previdenza Sociale “Nel complesso i dati di cig e disoccupazione sembrano confermare l’efficacia delle misure messe in campo dal Governo – aggiunge Mastrapasqua – e l’efficienza di chi è stato chiamato a darne attuazione, come nel caso dell’Inps.
La dinamica di cigo e cigs documenta che sia il computo in giorni e non più di settimane nella fruizione dell’ordinaria sia l’ordinarizzazione della cassa integrazione straordinaria, senza soluzione di continuità con quella ordinaria, stanno assicurando la protezione dei lavoratori ben oltre i limiti di cui spesso si parla. La durata della cig, nel suo complesso (da cigo a cigs, fino alla deroga), è sostanzialmente illimitata, così come le risorse messe a disposizione dal Governo con il contributo delle Regioni e solo in piccola parte consumate dalle imprese”.
Secondo la segretaria confederale della CGIL, Susanna Camusso, “Una situazione sempre più insostenibile, per milioni di lavoratori, cassaintegrati, precari. Molti con coperture economiche irrisorie mentre ancora di più sono quelli senza alcuna coperture”; la Camusso sottolinea anche “come in questi tre mesi, senza contare quelli che senza tutela hanno perso il posto di lavoro, i lavoratori ‘parzialmente’ tutelati dalla CIG hanno perso nel loro reddito già oltre 830.730.045 di euro”. Secondo la dirigente sindacale “non ci sono più alibi per il governo: fermare ed invertire questa deriva non è più rinviabile, prima cosa da fare, per dare respiro all’economia serve aumentare il reddito disponibile delle famiglie, aumentando i redditi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, riformando il fisco rendendolo più equo e più giusto”.
Fonte: www.inps.it www.cgil.it