L’Inail ha sottoscritto, alla presenza del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Elsa Fornero, della consigliera nazionale di Parità, Alessandra Servidori, e della presidente del Comitato Unico di Garanzia INAIL, Antonella Ninci, la Carta per le pari opportunità e l’uguaglianza sul lavoro; un documento in dieci punti, che indica dieci azioni concrete per contribuire alla lotta contro tutte le forme di discriminazione sul luogo di lavoro basate su genere, età, disabilità, etnia, fede religiosa e orientamento sessuale.
Il ministro Fornero ha precisato che “questo è solo l’inizio”, perché “il nostro Paese in termini di cultura anti-discriminazione è ancora molto indietro sotto diversi profili, non solo rispetto alla discriminazione sul lavoro nei confronti delle donne. Ci sono forme pervasive di discriminazione che fanno ancora parte del nostro vivere quotidiano e questo è semplicemente inaccettabile. Occasioni come questa devono servirci anche per fare un esame di coscienza e renderci conto che il lavoro da fare, in modo più efficace di quanto è stato fatto finora, è ancora tanto”.
tra le domande che mi sono state poste con più insistenza, continua il Ministro, molte riguardavano proprio la condizione delle donne nel nostro Paese. Sentirsele rivolgere dalle rappresentanti di Paesi asiatici, africani e dell’Est europeo fa un po’ specie e dimostra il nostro ritardo, che deve essere affrontato con maggiore determinazione”. In particolare, secondo Fornero, è necessario “sgombrare la mente da tutta una stratificazione di culture ossificanti, che sono quelle che impediscono una vera parità tra uomo e donna, tra le persone che hanno una disabilità e chi non ce l’ha, e tra persone con diversi orientamenti sessuali. Solo in questo modo potremo dire di aver fatto dei significativi passi in avanti”.
Hanno già aderito più di 300 aziende per oltre un milione di addetti”. Lanciata in Italia il 5 ottobre 2009, sulla scia del successo delle iniziative francese e tedesca, la Carta per le pari opportunità e l’uguaglianza sul lavoro fornisce un quadro di riferimento per guidare le imprese che la sottoscrivono volontariamente nella sua applicazione, attraverso impegni programmatici che sono basati sugli elementi chiave di programmi di cambiamento già sperimentati con successo.
Ricapitoliamo in breve i punti della Carta:
- definire e attuare politiche aziendali che, a partire dal vertice, coinvolgano tutti i livelli dell’organizzazione nel rispetto del principio della pari dignità e trattamento sul lavoro;
- individuare funzioni aziendali alle quali attribuire chiare responsabilità in materia di pari opportunità;
- superare gli stereotipi di genere, attraverso adeguate politiche aziendali, formazione e sensibilizzazione, anche promuovendo i percorsi di carriera;
- integrare il principio di parità di trattamento nei processi che regolano tutte le fasi della vita professionale e della valorizzazione delle risorse umane, affinché le decisioni relative ad assunzione, formazione e sviluppo di carriera vengano prese unicamente in base alle competenze, all’esperienza, al potenziale professionale delle persone;
- sensibilizzare e formare adeguatamente tutti i livelli dell’organizzazione sul valore della diversità e sulle modalità di gestione delle stesse;
- monitorare periodicamente l’andamento delle pari opportunità e valutarne l’impatto delle buone pratiche;
- individuare e fornire al personale strumenti interni a garanzia della effettiva tutela della parità di trattamento;
- fornire strumenti concreti per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro favorendo l’incontro tra domanda e offerta di flessibilità aziendale e delle persone, anche con adeguate politiche aziendali e contrattuali, in collaborazione con il territorio e la convenzione con i servizi pubblici e privati integrati; assicurando una formazione adeguata al rientro dei congedi parentali;
- comunicare al personale, con le modalità più opportune, l’impegno assunto a favore di una cultura aziendale della pari opportunità, informandolo sui progetti intrapresi in tali ambiti e sui risultati pratici conseguiti;
- promuovere la visibilità esterna dell’impegno aziendale, dando testimonianza delle politiche adottate e dei progressi ottenuti in un’ottica di comunità realmente solidale e responsabile.
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