Dopo le anticipazioni di qualche settimana fa del Presidente De Felice, il 9 luglio è stato presentato ufficilamente alla Camera il rapporto annuale dell’INAIL relativo al 2011.
Secondo il rapporto nel 2011 sono state censite dall’INAIL circa 3 milioni e 800 mila posizioni assicurative (territoriali) e non c’è stata diminuzione rispetto al 2010, né al 2009 nonostante la crisi. Anche la massa delle retribuzioni di riferimento, sulla quale si calcolano i premi dovuti all’INAIL dalle aziende, è stata di circa 334 miliardi di euro, in aumento rispetto al precedente biennio.
I numeri dicono che il sistema di assicurazione è sostanzialmente rimasto saldo anche in questo anno di crisi; in particolare, è stata confortante a detta dell’Ente la tenuta in percentuale dei premi incassati sugli accertati, a testimonianza che è ormai radicato nelle imprese il rispetto dell’obbligo assicurativo che non si è incrinato nonostante le difficoltà finanziarie.
Per quanto concerne gli infortuni nel 2011 ne sono stati denunciati circa 725 mila, con una riduzione del 6,6% rispetto al 2010. Gli incidenti mortali sono stati 925. I decrementi maggiori si sono avuti nel settore costruzioni (-14,7%) e trasporti (-11,3%), probabilmente anche a causa della sfavorevole congiuntura economica che ha visto aumentare di molto la percentuale degli inoccupati.
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In aumento invece le denunce di malattie professionali, nel 2011 sono state più di 46 mila con un aumento di quasi il 10% rispetto al 2010, e del 60% rispetto all’inizio dell’ultimo quinquennio.
Per quanto riguarda infine l’attività finanziaria dell’Ente assicurativo, si è avuto nel 2011 un risultato finanziario positivo pari 785 milioni, si sono avute entrate di competenza per 10 miliardi e 500 milioni di euro (con un incremento dell’1,30% delle entrate contributive rispetto al 2010); le uscite di competenza si sono attestate a poco più di 9 miliardi e mezzo (con prestazioni istituzionali in lieve diminuzione, rispetto all’anno precedente)