Dopo lo stop dello scorso anno, il governo ristabilisce – per l’anno 2020 – le agevolazioni contributive in favore dei giovani imprenditori agricoli. Lo sgravio è rivolto agli Imprenditori Agricoli Professionali (IAP) e Coltivatori Diretti (CD), che abbiano un’età anagrafica inferiore a 40 anni, i quali si iscrivono per la prima volta gestione contributiva agricola. L’iscrizione deve essere effettuata nel periodo che va dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020.
La novità, prevista dalla Legge di Bilancio 2020, ha l’obiettivo di promuovere forme di imprenditoria in agricoltura e ridurre al contempo il carico contributivo previdenziale in tale settore. Vediamo quindi nel dettaglio quali sono le caratteristiche per fruire dell’incentivo contributivo in trattazione.
Agevolazioni contributive giovani imprenditori agricoli: misura e durata
Come accennato in premessa, l’agevolazione contributiva per i giovani imprenditori agricoli non è una nuova misura introdotta dal governo, poiché è stata già prevista nel 2018 dalla Legge di Bilancio 2018 (Legge 205/2017). Tuttavia, per mancanza di fondi la misura non è stata replicata per lo scorso anno. Quindi, la Manovra 2020 ha ripreso l’incentivo e reso applicabile per l’anno in corso ma con lacune modifiche.
Innanzitutto, si precisa che trattasi di uno sgravio pari al 100% dei contributi accreditati presso l’Assicurazione generale obbligatoria (Ago) per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti (Ivs). Inoltre, a differenza dello scorso anni, la durata è biennale e non triennale.
L’incentivo, inoltre, non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente.
Quali sono i contributi oggetto di esonero?
L’esonero riguarda:
- la quota per l’invalidità, la vecchiaia ed i superstiti (Ivs);
- il contributo addizionale di cui all’art. 17, co. 1, della L. 3 giugno 1975, n. 160, cui sono tenuti gli IAP e i CD per l’intero nucleo.
Ciò significa che non sono oggetti di sgravio:
- il contributo di maternità, dovuto, ai sensi degli artt. 66 e ss. del D.Lgs. 26 marzo 2001, n. 151, per ciascuna unità attiva iscritta nella Gestione speciale dei coltivatori diretti e per gli imprenditori agricoli professionali;
- il contributo INAIL, dovuto dai soli coltivatori diretti.
Condizioni di fruizione dell’agevolazione
Per poter fruire dell’agevolazione INPS, gli imprenditori agricoli devono essere in regola con gli obblighi contributivi, quindi bisogna essere in possesso di un Durc regolare. Inoltre, risulta necessario osservare:
- le norme poste a tutela delle condizioni di lavoro;
- gli accordi e contratti collettivi nazionali nonché di quelli regionali, territoriali o aziendali, laddove sottoscritti, stipulati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.
Altro aspetto da non tralasciare riguarda i limiti previsti dai regolamenti (UE) n. 1407/2013 (rego2013121801407) e n. 1408/2013 della Commissione, del 18 dicembre 2013. Stiamo parlando, nello specifico degli aiuti “de minimis” pari, per il settore della produzione primaria dei prodotti agricoli, a 15.000 euro.
Incentivi per l’imprenditoria femminile: le novità della Legge di Bilancio 2020
Sempre in materia di agricoltura, il comma 504 ha inserito una disposizione per favorire lo sviluppo dell’imprenditoria femminile in agricoltura.
In particolare, sono concessi mutui a tasso zero – nel limite di 300.000 euro e per una durata massima di 15 anni – in favore di iniziative finalizzate allo sviluppo o al consolidamento di aziende agricole condotte da imprenditrici attraverso investimenti nel settore agricolo e in quello della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli.
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