L’Italia e la Svizzera aggiornano l’accordo sui frontalieri. I due paesi hanno modificato l’accordo siglato il 23 dicembre 2020 nella parte che disciplina il trattamento del telelavoro. Dal 2024 i frontalieri avranno la possibilità di svolgere in smart working il 25% del proprio orario di lavoro. A diffondere la notizia è stato un comunicato pubblicato sul sito del Mef il 28 novembre 2023.
Il Ministero ha sottolineato che il Protocollo si limita alla codifica delle integrazioni e delle modifiche che sono previste dalla dichiarazione di intenti che il Ministro dell’Economia italiano Giancarlo Giorgetti e la consigliera federale svizzera Karin Keller-Sutter hanno sottoscritto il 10 novembre 2023.
Ma vediamo nel dettaglio cosa cambia dal prossimo anno per i frontalieri e quali sono le novità previste per lo smart working.
Frontalieri, il nuovo accordo con la Svizzera
A seguito della pubblicazione della Legge n. 83/2023 nella Gazzetta Ufficiale n. 151 del 30 giugno 2023 è stato ufficialmente approvato il nuovo accordo con la Svizzera per la tassazione dei lavoratori frontalieri. Siamo davanti, in altre parole, all’ultimo atto del processo di approvazione che è iniziato con la sottoscrizione il 23 dicembre 2020 del protocollo a Roma.
Il nuovo accordo è andato a sostituire quello siglato nel corso del 1974, che doveva necessariamente essere rivisto ed aggiornato. Attraverso questo nuovo accordo si cerca di centrare un obiettivo ben preciso: disciplinare in maniera chiara quali siano i lavoratori frontalieri. Ma soprattutto si è chiarito quale debba essere la tassazione dei redditi percepiti.
Ufficialmente l’accordo Italia-Svizzera è entrato in vigore il 17 luglio 2023. Ma potrà essere applicato solo e soltanto a partire dal 2024. Ogni cinque anni i due paesi provvederanno a riesaminare l’intesa.
Un particolare clausola, inoltre, ha previsto che periodicamente ci siano delle consultazioni e degli adeguamenti, soprattutto per quanto riguarda lo smart working. L’accordo prevede che venga innalzata la cosiddetta no tax area per i redditi da lavoro dipendente dei frontalieri a 10.000 euro. Gli assegni familiari erogati dagli enti di previdenza dello Stato nel quale il lavoratore presta lavoro non verranno tassati.
Cosa si intende per lavoratore frontaliere
Uno dei punti più importanti del nuovo accordo tra Italia e Svizzera è la definizione di lavoratore frontaliere, che adesso diventa molto più restrittiva e specifica rispetto al passato. Entrando un po’ più nello specifico, l’articolo 2, lett. b) prevede che il lavoratore frontaliere sia un qualsiasi lavoratore residente in uno Stato contraente. Il soggetto deve essere domiciliato fiscalmente in un Comune il cui territorio si trovi totalmente o parzialmente nella zona compresa entro i 20 chilometri dal confine con l’altro Stato. Questo significa, in estrema sintesi, che le aree di frontiera sono:
- Regione Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e provincia autonoma di Bolzano, per l’Italia;
- Cantoni di Grigioni, Ticino e Vallese per la Svizzera.
In linea di principio il frontaliere svolge la propria attività da lavoratore dipendente all’interno dei confini dell’altro Paese e ritorna ogni giorno al proprio domicilio. Questa definizione si andrà ad applicare a tutti i frontalieri – sia quelli attuali che quelli nuovi – a partire dal 1° gennaio 2024.
Quando non viene meno lo status
Il Protocollo precisa che lo status di frontaliere non viene meno nel caso in cui il soggetto non rientri al proprio domicilio per motivi professionali per 45 giorni nell’arco di un anno civile. Da questo conteggio vengono esclusi i giorni di ferie e quelli per malattia.
Frontalieri Svizzera-Italia in smart working
L’accordo ha previsto che venga regolamentato lo smart working in maniera dettagliata e ben precisa. Lo scorso 10 novembre 2023 l’Italia e la Svizzera hanno firmato una dichiarazione d’intenti per regolamentare in maniera durevole e coerente le questioni che riguardano il telelavoro per i frontalieri.
Entrando nel dettaglio è previsto che dal 1° gennaio 2024 i diretti interessati avranno la possibilità di lavorare in smart working fino ad un massimo del 25% del proprio orario di lavoro.
È necessario mettere in evidenza che la possibilità di usufruire del telelavoro nel limite del 25% dell’orario riguarda i nuovi frontalieri, con tassazione nello Stato in cui l’attività lavorativa viene svolta nel limite dell’80%, ed i frontalieri che rientrano nel regime transitorio, con dei redditi imponibili unicamente in Svizzera.
Mettiamo la parola fine – spiega Giancarlo Giorgetti – e in maniera positiva a una questione che si trascina da anni. Finalmente abbiamo regole certe che interromperanno una lunga e dannosa serie di contenziosi. Oggi abbiamo raggiunto un compromesso costruttivo che tiene conto delle diverse esigenze e richieste, va nella direzione dello sviluppo di entrambi i Paesi e rafforza i rapporti di collaborazione e amicizia tra Italia e Svizzera.
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