Le aziende sono in grosse difficoltà sul Jobs Act, in quanto sono senza istruzioni operative sul decreto legislativo di riordino degli ammortizzatori sociali. La denuncia arriva dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro che afferma che ad oltre un mese dal completamento della Riforma del lavoro mancano ancora numerose informazioni sulla riforma.
Come è noto il 24 settembre sono entrati in vigore gli ultimi quattro decreti previsti dal Jobs Act ovvero dalla legge delega 183/2014.
Più precisamente, questi ultimi decreti, affrontano la tematica della semplificazione nella gestione dei rapporti di lavoro e il riordino degli ammortizzatori sociali.
Purtroppo però ad oltre un mese dal completamento del Jobs Act la Fondazione Studi CdL nella persona del Presidente Rosario De Luca non può far altro che constatare che regna ancora molta confusione in materia, in quanto mancano ancora le istruzioni operative sugli ultimi Decreti Legislativi e questo non fa altro che creare ulteriori difficoltà alle aziende.
Comunicato Stampa della Fondazione Studi CdL
“Ad oltre un mese dal completamento del piano di riforma del diritto del lavoro, meglio conosciuto sotto il nome di “Jobs Act”, gli operatori del settore, le aziende e i loro consulenti, si trovano a dover fare i conti con i primi adempimenti operativi.
Ma senza istruzioni operative”. Lo denuncia il Presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca. Come è noto, infatti, il 24 settembre sono entrati in vigore gli ultimi quattro decreti previsti ancora dalla legge delega di fine 2014.
Nello specifico, sono stati emanati i decreti legislativi che affrontano la tematica della semplificazione nella gestione dei rapporti di lavoro e il riordino degli ammortizzatori sociali.
Proprio quest’ultimo, introducendo anche alcune novità operative, sta mettendo a dura prova le imprese che, districandosi nel tortuoso percorso ad ostacoli della norma, sono alla prese con la presentazione delle istanze, per consentire ai lavoratori beneficiari dei trattamenti in parola, di non subire alcuna penalizzazione ma soprattutto per non ricorrere all’extrema ratio del licenziamento.
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