Fine dello stato di emergenza il 31 marzo 2022, ecco cosa cambia nei luoghi di lavoro. Dal 1° aprile 2022, tutta l’Italia tornerà in “zona bianca”, il ritorno alla normalità, però, non sarà immediato, ma piuttosto graduale. Tra l’altro, fino al 31 dicembre 2022, il Governo valuta la capacità operativa e di pronta reazione delle strutture durante la fase di progressivo rientro nell’ordinario. Pertanto, laddove si manifestino situazioni tali da indurre il Governo a intervenire, potranno essere adottate una o più ordinanze contenenti misure derogatorie.
Sul punto, il D.L. n. 24/2022, entrato in vigore il 25 marzo 2022, prevede diverse disposizioni urgenti per il graduale ritorno allo stato ordinario. I punti principali del menzionato decreto possono essere così riassunti:
- stop al meccanismo delle zone colorate in Italia. Ci sarà un’unica zona bianca;
- il green pass verrà pian piano eliminato;
- non ci saranno più quarantene precauzionali in caso di contagio da Covid-19.
Ma non solo: importanti cambiamenti si registreranno anche sui protocolli si sicurezza nei luoghi di lavoro, lavoratori fragili e uso di mascherine.
Vediamo quindi in dettaglio cosa cambia dal 1° aprile 2022.
Sicurezza nei luoghi di lavoro e covid-19: applicazione dei protocolli
In considerazione della fine dello stato di emergenza da Covid-19, e poiché i contagi continuano a non fermarsi, Confidustria consiglia di continuare ad applicare i Protocolli. Tali Protocolli, infatti, sono da considerare come “strumenti per assicurare la protezione dell’attività imprenditoriale e dei lavoratori”.
Sul punto, si ricorda che l’art. 29 del D.L. n. 23/2020 ha proprio indicato quali sono gli obblighi dei datori di lavoro per la tutela contro il rischio di contagio da COVID-19. La disposizione, tra l’altro, afferma che l’operatività delle norme non è affatto collegata al perdurare dello stato di emergenza.
Altro fattore importante da considerare è l’equiparazione del contagio da Coronavirus all’infortunio sul lavoro, come previsto dall’art. 42 del D.L. n. 18/2025. Tale regola, poiché non ha termine di scadenza, permane anche dopo la cessazione dello stato di emergenza.
Green Pass nei luoghi di lavoro, cosa cambia dal 1° aprile 2022
Cosa cambia dal 1° aprile 2022 per quanto riguarda il certificato verde nei luoghi di lavoro? Come anticipato in premesso, è semplicemente previsto il graduale superamento dal 1° aprile 2020. Da tale data, infatti, sarà essenziale possibile accedere ai luoghi di lavoro anche solo con il green pass base, non servirà dunque il super green pass.
Inoltre, a decorrere dal 1° maggio 2022, per entrare nei luoghi di lavoro non servirà neanche il green pass base. Quindi dalla predetta è possibile affermare che non servirà alcun green pass ed è possibile prestare l’attività lavorativa senza subire sanzioni in caso di mancato certificato verde.
Green pass over 50
Le cose sono sensibilmente diverse per gli over 50. Per questi ultimi, fermo restando che fino al 30 aprile 2022 persiste l’obbligo del vaccino per accedere nei luoghi di lavoro, dal 1° aprile basta esibire solo il green pass base. Tuttavia, grazie all’art. 9 del D.L. n. 52/2021, anche per gli ultracinquantenni è stato prorogato l’obbligo del green pass base fino al 30 aprile 2022.
Il green pass base servirà anche – fino al 30 aprile 2022 – per accedere alle mense aziendali e al catering continuativo su base contrattuale.
La mascherina è obbligatoria al chiuso?
Altro argomento che interessa tutti gli italiani è senz’altro l’uso della mascherina. Come funziona dal 1° aprile 2022? È ancora necessaria indossarla all’aperto? È obbligatoria indossarla in luoghi chiusi?
Sul punto, è stato deciso che fino al 30 aprile 2022 è necessario indossare la mascherina Ffp2 negli ambienti al chiuso (es. come mezzi di trasporto, cinema, teatro, ecc.). Nei luoghi di lavoro sarà invece sufficiente indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie (es. mascherina chirurgica).
Smart working semplificato per i privati: proroga fino al 30 giugno 2022
Si segnala, infine la proroga dello smart working semplificato, ossia senza accordi individuali e comunicazione semplificata nel settore privato, fino al 30 giugno 2022.
Anche i lavoratori cd. fragili possono rendere l’attività lavorativa nella forma di remote working.