L’INPS ha pubblicato un nuovo messaggio per chiarire le modalità di richiesta e i termini per l’esonero contributivo destinato ai datori di lavoro del settore privato in possesso della certificazione della parità di genere.
Questo beneficio, previsto dall’articolo 5 della legge n. 162 del 5 novembre 2021, consente un’esenzione pari all’1% dei contributi previdenziali, fino a un massimo di 50.000 euro annui per ogni beneficiario.
Requisiti per accedere all’esonero
Il messaggio dell’INPS ricorda che l’esonero contributivo è riservato ai datori di lavoro privati che hanno ottenuto la certificazione della parità di genere, in conformità alla Prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022. Questa certificazione deve essere rilasciata dagli Organismi di valutazione della conformità accreditati secondo il regolamento CE n. 765/2008.
È essenziale che le certificazioni riportino il marchio UNI e dell’Ente di accreditamento per essere valide ai fini del beneficio contributivo.
Certificazione parità di genere: di che si tratta?
Le aziende e i datori di lavoro che si uniformano a valori di uguaglianza uomo-donna potranno contare sulla certificazione parità di genere, vale a dire l’attestazione riconosciuta ai datori di lavoro che abbiano realizzato politiche e misure effettive, per diminuire il divario tra uomini e donne circa le possibilità di crescita professionale sul luogo di lavoro, la parità di retribuzione, la tutela della maternità, il welfare e non soltanto.
Il meccanismo di certificazione è stato previsto dal PNRR e regolato nel dettaglio dalla legge sulla parità salariale ad integrazione del Codice delle pari opportunità.
Lo strumento:
- consente un monitoraggio completo dell’adeguamento agli standard europei di uguaglianza uomo-donna secondo le regole PNRR
- premia in più modi le aziende che si pongono l’obiettivo di assicurare e garantire gli stessi standard uomo-donna.
Il certificato si ottiene dal Portale per la certificazione di genere – raggiungibile accedendo a questa pagina.
Come funziona l’esonero contributivo per la parità di genere?
I datori di lavoro che abbiano conseguito la suddetta certificazione, che attesta l’adozione di politiche e misure concrete per le pari opportunità e diritti uomo-donna, possono avvalersi così dell’esonero contributivo dell’1% sul totale dei contributi previdenziali dovuti dal datore (esclusi premi e contributi INAIL), nel limite massimo di 50mila euro all’anno. Lo sgravio vale per il periodo di validità della predetta certificazione, in riferimento al personale impiegato in azienda.
La misura di esonero è stata resa strutturale dalla legge di Bilancio 2022 e possono accedere allo sgravio contributivo tutti i datori di lavoro privati, anche non imprenditori.
Modalità di richiesta e correzioni
Le richieste di esonero devono essere presentate utilizzando il modulo telematico “PAR_GEN”, strutturato secondo le indicazioni del decreto interministeriale del 20 ottobre 2022. Tuttavia, è stato riscontrato che alcuni datori di lavoro hanno inserito nei moduli di domanda una retribuzione media mensile globale non corretta, inferiore a quella effettiva.
L’INPS sottolinea l’importanza di indicare correttamente la retribuzione media mensile globale, calcolata come la media di tutte le retribuzioni mensili pagate o da pagare dal datore di lavoro durante il periodo di validità della certificazione. Questo elemento è cruciale per determinare l’importo dell’esonero.
I datori di lavoro che hanno compilato erroneamente la domanda possono rettificare i dati inviati, rinunciando alla domanda già presentata e presentando una nuova richiesta con le informazioni corrette. Tale rettifica deve essere effettuata entro il 15 ottobre 2024. In caso contrario, la domanda sarà elaborata sulla base delle informazioni errate, con possibile riduzione dell’importo dell’esonero riconosciuto.
Importo dell’esonero e limiti
L’esonero autorizzato non può superare l’1% dei contributi previdenziali dovuti, con un limite massimo di 50.000 euro annui per codice fiscale. Nel caso di più domande presentate per posizioni aziendali associate allo stesso codice fiscale, l’INPS riconoscerà l’esonero nel limite massimo previsto.
Se le risorse stanziate risultassero insufficienti rispetto alle richieste presentate, l’esonero sarà ridotto proporzionalmente tra tutti i beneficiari ammissibili.
Conclusioni
I datori di lavoro del settore privato che hanno conseguito la certificazione di parità di genere entro il 31 dicembre 2023 devono prestare attenzione alla corretta compilazione delle domande di esonero contributivo. Le richieste devono essere inviate entro il 15 ottobre 2024 per evitare che eventuali errori compromettano l’importo dell’esonero riconosciuto.
Per ulteriori dettagli, si consiglia di consultare la circolare n. 137 del 27 dicembre 2022 e i messaggi n. 1269 del 3 aprile 2023 e n. 4614 del 21 dicembre 2023, disponibili sul sito ufficiale dell’INPS.
INPS, Messaggio numero 2844 del 13-08-2024
Alleghiamo infine il testo del messaggio in oggetto per una sua lettura completa.
Messaggio numero 2844 del 13-08-2024 (55,0 KiB, 110 hits)