Per aiutare il mondo delle partite Iva, che come ben noto è stato gravemente penalizzato dall’accoppiata pandemia e restrizioni/divieti da lockdown, con la Legge di Bilancio 2021 è stata introdotta una norma per l’esonero contributi 2021. Lo stesso provvedimento è stato poi potenziato attraverso il Decreto Sostegni che ne ha ampliato la platea e delineato i termini di accesso. La settimana scorsa il provvedimento attuativo che si occupa di mettere nero su bianco tutte le regole per l’accesso al cosiddetto ‘anno bianco contributivo‘ è stato firmato (come annunciato dal Ministro del Lavoro), ma ora siamo in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Il testo è stato comunque reso noto ed è prelevabile in fondo a questa pagina.
L’esonero contributivo 2021 per professionisti e autonomi potrebbe quindi già iniziare dalle scadenze del prossimo 16 maggio; sempre che tutto l’iter di pubblicazione sia concluso per tempo.
Si tratta, in altre parole, di una misura economica di aiuto che dispone l’esonero dei contributi – totale o parziale – cui sono obbligati i professionisti e gli autonomi iscritti alle Casse professionali e all’INPS. E’ stato il Ministro del Lavoro a spiegare i dettagli del cosiddetto anno bianco contributivo introdotto, come detto sopra, in Manovra 2021, e potenziato dal decreto Sostegni, che ne ha aumentato le risorse stanziando 2,5 miliardi di euro come fondo proprio per questo fine. Vediamo dunque un po’ più nel dettaglio meccanismo e beneficiari della novità.
Esonero contributi 2021 partite Iva: di che si tratta?
Il Governo intende aiutare concretamente le categorie di autonomi e professionisti più colpiti dalla crisi socio-economica legata alla pandemia. Per farlo, ha dunque previsto l’anno bianco fiscale delle partite IVA. Esso, di fatto, si traduce in un esonero parziale o totale dal pagamento dei contributi previdenziali relativi al 2021. A trarne vantaggio saranno dunque i lavoratori autonomi e i professionisti che hanno patito una oggettiva ed acclarata diminuzione delle entrate, a seguito dell’emergenza sanitaria.
In particolare, i destinatari delle misure relative all’esonero contributi 2021 dovrebbero essere le partite IVA fino a 50.000 euro di reddito totale, riferito al 2019, e che l’anno scorso hanno patito una diminuzione di fatturato o corrispettivi corrispondente almeno al 33%.
Nonostante i primi rallentamenti, ormai i lavori sono finalmente al termine. Infatti il Ministro del Lavoro ha firmato il decreto attuativo sull’esonero contributi 2021 ed ora si attende la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Il ritardo del decreto attuativo: ecco le ragioni
Come appena anticipato, l’articolazione del provvedimento è ormai in fase di ultimazione e conclusione, a seguito delle osservazioni rilevate dalla Ragioneria generale dello Stato. In base a quanto disposto dall’ultima manovra, il decreto attuativo in oggetto era in verità atteso nei primi sessanta giorni del 2021. In altre parole, entro inizio marzo avrebbe dovuto essere varato.
Ma, appunto, il ritardo appare oggi del tutto limpido ed è collegato a due ragioni in particolare. Da un lato, è stato necessario individuare e stanziare risorse supplementari per garantire l’assegnazione del beneficio. E di questi tempi, è chiaro che tale operazione non poteva svolgersi celermente. Dall’altro lato, sul ritardo del decreto attuativo sull’esonero contributi 2021 partite Iva, ha pesato non poco la crisi di Governo di qualche mese fa, che ha portato al cambio al vertice della Presidenza del Consiglio.
Tuttavia, l’emanazione del decreto Sostegni è risultata decisiva al fine della previsione del beneficio citato. Infatti, la dotazione complessiva di risorse finanziarie, per ‘coprire’ l’esonero contributivo 2021 è stata più che raddoppiata; passando da un miliardo a 2 miliardi e mezzo per il 2021.
Anche la complessità dell’argomento ha rallentato l’iter
Vi è anche un’altra ragione che ha portato ad un forte rallentamento dell’iter di approvazione del provvedimento attuativo. Infatti, lo stesso Ministro lo ha detto senza mezzi termini: il decreto ad hoc è frutto di studi e di analisi particolarmente laboriose; sia in relazione alla tematica dei contributi e del fisco sia in rapporto al fatto che si è reso obbligatorio predisporre procedure distinte per categorie differenti di lavoratori.
Ossia:
- lavoratori iscritti alla gestione separata INPS;
- iscritti alle gestioni speciali INPS;
- professionisti iscritti alle casse previdenziali;
- soci lavoratori di società e professionisti membri di studi associati;
- medici, infermieri e altri professionisti e operatori già in quiescenza, con incarichi di lavoro autonomo o di co.co.co. per contrastare l’emergenza sanitaria da coronavirus.
Gli step finali del provvedimento: la parola al MEF
Attenzione però: l’esonero contributi 2021 varrà comunque per autonomi e professionisti, più esposti alla crisi economica degli ultimi mesi. Pertanto, non potrà avere portata generalizzata o erga omnes.
Come ricordato più volte, però, siamo finalmente alle battute finali e tra poco il provvedimento sull’esonero contributi 2021 partite Iva sarà pronto per essere varato. Appreso il parere dell’INPS, sarà la volta del Ministero dell’Economia e Finanze, che analizzerà il provvedimento, per l’ok definitivo.
Concludendo, a questo punto non resta che attendere la versione ufficiale del decreto attuativo sull’esonero contributi 2021 totale o parziale per le partite Iva, per avere conferma delle anticipazioni fornite dalle istituzioni e per avere finalmente piena contezza di tutti i dettagli pratici del meccanismo.
Testo Esonero contributi 2021 Decreto Partite IVA
Ecco il testo del decreto firmato.
Decreto Esonero contributivo partite IVA (5,1 MiB, 564 hits)