Buone notizie in arrivo per i dipendenti pubblici delle amministrazioni centrali. Il Ministro della Pubblica Amministrazione, lo scorso 29 maggio ha firmato l’atto che avvia il negoziato per il rinnovo del contratto Statali per il periodo 2022-2024. Ad essere coinvolti dalla novità sono grosso modo 193 mila dipendenti centrali.
Il nuovo documento era atteso da tempo, perché con la sua firma adesso potranno partire le trattative per il rinnovo degli altri contratti in scadenza nel corso del 2024 e che coinvolgono i dipendenti pubblici impiegati nelle agenzie fiscali; nei vari ministeri; alla Corte dei Conti; al Cnel; all’avvocatura generale; presso gli altri enti pubblici non economici. Il rinnovo del contratto per i dipendenti centrali serve, inoltre, a tratteggiare le linee guide per gli altri comparti della pubblica amministrazione.
Sono diverse le novità che sono state introdotte. Una delle più importanti è legata al maggior utilizzo dello smart working che, una volta giunto a regime, sarà pari ad un 5,78%. Ma non solo: si prevede di dare un maggior spazio al merito come criterio di base per assegnare dei premi, facendo passare l’anzianità di servizio in secondo piano. Ma vediamo quali sono le principali novità introdotte dal rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici.
Rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici Statali
E’ stato dato il via al rinnovo del contratto di lavoro per 193.851 dipendenti centrali. Il nuovo accordo prevede una serie di novità particolarmente interessanti, tra le quali c’è un aumento che a regime sarà del 5,78%. Per coprire questa spesa è previsto un plafond di risorse pari a 555 milioni di euro nel 2024. Ma non solo: farà capolino, nuovamente, lo smart working per i lavoratori fragili e per i genitori di minorenni. Sono previste delle regole meno stringenti per il salario accessorio.
Il testo del nuovo contratto per i lavoratori centrali è molto atteso. Grazie alla sua firma, infatti, potranno prendere il via le trattative per il rinnovo degli altri contratti in scadenza nel 2024 e che coinvolgono i dipendente impiegati nei Ministeri, nelle Agenzie Fiscali, alla Corte dei Conti, al Cnel, all’Avvocatura Generale e negli altri enti pubblici non economici.
L’atto di indirizzo per gli statali costituisce un elemento di base e, soprattutto, serve a delineare le linee guida anche per gli altri settori della pubblica amministrazione.
L’aumento previsto
Grazie al rinnovo del contratto per i dipendenti pubblici è stato previsto un aumento per il comparto dello Stato. Complessivamente per questa voce sono stati stanziati 555 milioni di risorse dei complessivi 5,5 miliardi previsti per tutto il comparto statale.
Mediamente è previsto un aumento di 160 euro al mese. Potranno beneficiarne tutti i 193 mila dipendenti.
Lo smart working
Si apre nuovamente la porta allo smart working. Vengono, sostanzialmente allargate le regole per potervi accedere. A poter beneficiare delle maglie più larghe sono prima di tutto i genitori con figli under 14 e i lavoratori fragili. Sostanzialmente si è pensato a permettere di utilizzare questa modalità di svolgimento della propria attività professionale nei casi in cui il lavoro da svolgere sia compatibile con la modalità da remoto. Viene superato il principio secondo il quale l’attività deve essere svolta prevalentemente in presenza.
Ma non solo. Un altro obiettivo che si vuole perseguire attraverso lo smart working è quello di assicurare un valido sostegno alla genitorialità, cercando di favorire quei lavoratori che possano documentare delle determinate esigenze di salute, anche quando non sono regolamentate da delle leggi speciali.
È importante sottolineare, a ogni modo, che lo smart working non potrà essere oggetto di contrattazione collettiva. L’autonomia di ogni singola amministrazione deve essere tutelata.
Anzianità di servizio
Per i Ministeri e per le Agenzia Fiscali, dai prossimi contratti, verrà eliminata l’anzianità di servizio fra i criteri che verranno adottati per assegnare aumenti o premi. Stiamo parlando di quelle che, almeno in gergo, vengono chiamate come progressioni orizzontali. Nei fatti, invece, sono sostanzialmente degli scatti di stipendio che servono per promuovere una parte dei dipendenti e che, nella consuetudine, vengono affiancati a quelli tabellari, che risultano essere uguali per tutti.
L’importanza della formazione
Una delle novità introdotte dal nuovo contratto per i dipendenti pubblici è legata alla formazione del personale, che diventa una delle basi per determinare le progressioni economiche. O per erogare delle prestazioni degli altri premi.
In sede di contrattazione viene valutata la possibilità di introdurre un ammontare minimo di ore di formazione che non sia inferiore a 24 ore. E che, soprattutto, dovrà essere garantito come diritto-dovere di ogni singolo lavoratore da parte dell’amministrazione a cui il soggetto appartiene. E che costituirà orario di lavoro.