Il Consiglio dei Ministri riunito il 2 ottobre ha approvato un Decreto Legge recante “Disposizioni urgenti in materia di ingresso in Italia di lavoratori stranieri, di tutela e assistenza alle vittime di caporalato, di gestione dei flussi migratori e di protezione internazionale, nonché dei relativi procedimenti giurisdizionali”.
Il nuovo decreto flussi introduce una serie di disposizioni urgenti volte a regolare l’ingresso dei lavoratori stranieri in Italia, con l’obiettivo di rendere le procedure più rapide e sicure, oltre a fornire maggiore tutela ai lavoratori e combattere fenomeni come il caporalato.
Questo decreto si inserisce nell’ambito della programmazione dei flussi migratori per il triennio 2023-2025, e porta importanti novità sia per i lavoratori stranieri sia per i datori di lavoro italiani. In attesa del testo, basandoci su quanto riportato sui siti ministeriali ecco una breve analisi della norma.
Procedure semplificate e sicure per l’ingresso di lavoratori stranieri
Uno dei principali obiettivi del decreto è la semplificazione delle procedure per l’ingresso dei lavoratori stranieri in Italia. Tra le novità più rilevanti, vi è l’introduzione della precompilazione delle domande di nulla osta al lavoro prima del cosiddetto “click day”, la giornata in cui vengono aperte le domande per richiedere l’autorizzazione all’ingresso dei lavoratori stranieri. Questo permetterà di effettuare controlli preliminari sulle domande, consentendo di regolarizzare o escludere in anticipo quelle non idonee.
Inoltre, il decreto prevede l’interoperabilità tra i sistemi informatici dei Ministeri dell’Interno e del Lavoro, dell’INPS, delle Camere di Commercio e dell’Agenzia delle Entrate. Questo sistema consentirà un controllo automatico dei dati presenti nelle domande, facilitando la verifica della regolarità delle richieste.
Nuove regole per i datori di lavoro
Il decreto introduce anche nuove regole per i datori di lavoro che intendono assumere lavoratori stranieri. Prima del rilascio del visto d’ingresso al lavoratore, i datori di lavoro devono confermare il loro interesse all’assunzione. Inoltre, sarà obbligatoria l’elezione di un domicilio digitale per i datori di lavoro, e tutte le procedure, inclusa la sottoscrizione e l’invio del contratto di soggiorno, verranno completamente digitalizzate.
Per garantire una maggiore tutela, il decreto prevede sanzioni per i datori di lavoro che non stipulano un contratto di lavoro dopo l’ingresso del lavoratore o che utilizzano lavoratori senza contratto. In questi casi, i datori verranno esclusi dal sistema per un periodo di tre anni, impedendo loro di presentare ulteriori domande di nulla osta.
Maggiore flessibilità per i lavoratori stagionali
Una novità importante riguarda i lavoratori stagionali, che potranno stipulare un nuovo contratto con lo stesso o con un altro datore di lavoro entro 60 giorni dalla scadenza del precedente contratto. Questa misura consentirà ai lavoratori stagionali di continuare a lavorare in Italia durante il periodo di validità del nulla osta, senza dover necessariamente lasciare il paese o attendere il rilascio di un nuovo visto.
Inoltre, è prevista la possibilità di convertire il permesso per lavoro stagionale in un permesso per lavoro a tempo determinato o indeterminato, offrendo una maggiore stabilità a coloro che dimostrano di essere inseriti nel mercato del lavoro italiano.
Canali di ingresso speciali per l’assistenza di anziani e disabili
Il decreto mantiene i canali di ingresso speciali per rifugiati e apolidi, garantendo che le persone che si trovano in situazioni di vulnerabilità continuino a ricevere protezione. Inoltre, è stato introdotto un canale sperimentale per l’anno 2025, dedicato all’assistenza di grandi anziani e disabili.
Questo canale, limitato a 10.000 unità, sarà gestito attraverso agenzie per il lavoro e organizzazioni datoriali del settore domestico, con procedure di verifica più rigide.
Contrasto al caporalato e nuove misure di protezione
Un altro punto focale del decreto è il contrasto al caporalato e allo sfruttamento del lavoro. Il decreto introduce misure di protezione per le vittime di intermediazione illecita e sfruttamento, consentendo loro di accedere a programmi di assistenza, formazione e integrazione sociale. Alla scadenza, il permesso di soggiorno per casi speciali rilasciato alle vittime di sfruttamento può essere convertito in un permesso per motivi di lavoro o di studio.
Inoltre, il decreto prevede che le persone che collaborano con le autorità per l’individuazione dei responsabili di questi reati possano beneficiare del patrocinio a spese dello Stato, aumentando le tutele legali per chi decide di denunciare situazioni di sfruttamento.
Misure per la protezione internazionale
Il decreto introduce ulteriori misure per i richiedenti asilo e la protezione internazionale. Tra queste, l’obbligo di collaborazione con le autorità per l’accertamento dell’identità e della nazionalità, e specifiche disposizioni riguardanti i minori non accompagnati.
In caso di mancata cooperazione, il questore potrà autorizzare l’accesso ai dati identificativi contenuti nei dispositivi elettronici degli stranieri, sotto la supervisione di un mediatore culturale.
Inasprimento delle regole per i paesi a rischio
Infine, il decreto introduce regole più stringenti per i lavoratori provenienti da Stati considerati a rischio, come Bangladesh, Pakistan e Sri Lanka, eliminando il silenzio assenso per le domande di nulla osta. Questo significa che tutte le domande dovranno essere esaminate e approvate esplicitamente dalle autorità, senza possibilità di approvazione automatica.
Riepilogo dei punti salienti
Il decreto flussi per i migranti introduce importanti modifiche che semplificano le procedure per l’ingresso dei lavoratori stranieri in Italia, con l’obiettivo di garantire una maggiore sicurezza e trasparenza. Tra le principali novità:
- Precompilazione delle domande prima del “click day”
- Nuove regole per i datori di lavoro e obbligo di conferma dell’assunzione
- Maggiore flessibilità per i lavoratori stagionali
- Canali di ingresso sperimentali per assistenza ad anziani e disabili
- Misure di contrasto al caporalato e di protezione per le vittime
- Regole più rigide per i paesi considerati a rischio
Queste misure rappresentano un passo avanti nella gestione dei flussi migratori, con un’attenzione particolare alla tutela dei diritti dei lavoratori stranieri e alla lotta contro lo sfruttamento.
Fonti
- Comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 98 [link]
- Comunicato stampa del Ministero del Lavoro [link]
- Comunicato stampa del Ministero dell’Interno [link]