Come già spiegato in queste pagine, il decreto Flussi consiste in un provvedimento con il quale il Governo fissa annualmente le quote di ingresso dei cittadini stranieri non comunitari che possono varcare i confini nel nostro paese, per motivi di lavoro subordinato, autonomo e stagionale. Come stabilito dal citato decreto, nel corso di quest’anno entreranno nel nostro paese 82.705 lavoratori e lavoratrici, per lavoro stagionale, subordinato e autonomo.
Ebbene, grazie alla circolare n. 1212 del 24 febbraio scorso il Ministero dell’interno ha reso nota una semplificazione burocratica, ovvero l’attivazione di una modalità agevolata per l’invio delle domande di assunzione di stranieri. Ricordiamo che attraverso il portale ALI è possibile fare la precompilazione delle domande di nulla osta dalle ore 9:00 del 30 gennaio 2023 e fino al 22 marzo 2023 e successivamente, dalle ore 9:00 del 27 marzo 2023 si può procedere all’inoltro delle domande stesse. Ogni richiedente potrà fare una o più richieste, effettuando l’accesso via SPID e scegliendo il relativo modello in rapporto alla tipologia di lavoro (es. stagionale, subordinato, ecc.).
Aggiornamento: a partire dalle ore 9.00 di lunedì 27 marzo 2023 è possibile inviare le domande per far venire in Italia e assumere lavoratori stranieri o per convertire permessi di soggiorno nell’ambito delle quote previste dal decreto flussi 2022. Le domande si presentano online, tramite la sezione Sportello Unico Immigrazione del Portale Servizi del Ministero dell’Interno. Per registrarsi e accedere è necessario lo SPID. Il Ministero dell’Interno ha pubblicato una nota, che descrive la procedura con i successivi passaggi.
La procedura è ora più facile perché non serve più fare domanda di profilazione alla Prefettura e non c’è più limite massimo di domande. Ecco i dettagli.
Accesso semplificato al portale di domanda di nulla osta: niente più richiesta di profilazione
L’iter di accesso al portale delle domande di nulla osta collegate al decreto Flussi 2023 è stato reso più semplice. Lo ha spiegato il Ministero dell’Interno con la circolare ad hoc datata 24 febbraio. Ribadiamo per chiarezza che ogni richiedente può presentare una o più domande facendo accesso con l’identità digitale SPID e selezionando il modello sulla scorta della tipologia di lavoro (ad esempio subordinato o stagionale).
Non solo. Non sarà più obbligatorio fare richiesta di profilazione dell’utente alla Prefettura, in quanto il sistema informatico profilerà automaticamente determinati operatori. D’altronde, come accennato in apertura, l’iter è stato complessivamente snellito per facilitare il meccanismo di accesso al portale informatico dedicato (ALI), con il quale si presentano le richieste.
Vi sono due date in particolare da segnare sul calendario a marzo: fino a mercoledì 22 infatti è in corso la fase di pre-compilazione delle richieste nel citato portale informatico ALI, accessibile tramite Spid. Di seguito gli interessati poi potranno spedire la domanda da lunedì 27 di questo mese (click day) fino al 31 dicembre 2023, o comunque entro l’esaurimento delle varie quote previste.
Controlli e profilazione: alcuni chiarimenti
Non dimentichiamo che le istruzioni e i termini per l’invio della domanda di nulla osta sono state indicate attraverso la circolare interministeriale n. 648 dello scorso 30 gennaio 2023, avente infatti ad oggetto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 dicembre 2022 in tema di programmazione transitoria dei flussi d’ingresso dei lavoratori non comunitari nel territorio dello Stato per il 2022 (cd. decreto Flussi).
Una delle novità alle quali i datori di lavoro dovranno fare peraltro attenzione attiene al controllo da svolgere per acclarare che non sussistano altri lavoratori già presenti in Italia, disponibili a ricoprire il posto per il quale si intende far arrivare personale dall’estero. Detto controllo va compiuto inviando al Centro per l’impiego territorialmente competente una richiesta di personale. In ipotesi di risposta negativa sarà possibile dare luogo alla citata domanda di nulla osta.
Come accennato in precedenza, oggi non c’è più il limite massimo di domande presentabili da ciascun singolo richiedente, anteriormente fissato nel numero di 5.
Il software informatico consente all’utente di completare la domanda di nulla osta semplicemente riempiendo i campi con i dati richiesti dalle regole vigenti. In particolare, la profilazione è compiuta in modo automatico al sistema informatico soltanto per le categorie di utenti che seguono, come stabilito dalla circolare n. 1212 del 24 febbraio scorso:
- associazioni che si avvalgono delle quote riservate per il lavoro subordinato stagionale nel settore agricolo (di riferimento è l’art. 6, punto 4 del Decreto Flussi);
- le associazioni o organizzazioni professionali firmatarie con il Ministero del Lavoro del protocollo d’intesa di cui alla legge e in vista della citata procedura semplificata;
- gli enti a cui è assegnato il finanziamento da parte del Ministero del Lavoro (legge n. 152/2001 e D.M. 10 ottobre 2008 n. 193 Tabella D), per i collegati adempimenti periodici.
Limite all’invio delle domande
Sarà compito delle Direzioni Nazionali dei Patronati e delle Associazioni o Organizzazioni Professionali la spedizione degli elenchi degli operatori da abilitare, servendosi degli indirizzi PEC politicheimmigrazione@pecdlci.interno.it e politichemigratorie@pecdlci.interno.it
Il sistema informatico, d’altronde, riconoscerà in modo automatico soltanto gli utenti comunicati da detti enti, invece non saranno tenute in considerazione le richieste fatte pervenire da singoli operatori che si autodichiarano appartenenti a patronati o associazioni.
Le domande potranno essere fatte pervenire fino a concorrenza delle quote previste dal DPCM 29 dicembre 2022 (ovvero le sopra citate 82.705 unità), o comunque, fino al 31 dicembre di quest’anno.
Ribadiamo infine che la procedura di precompilazione dei moduli di domanda e di invio degli stessi è disponibile sulla piattaforma ALI, disponibile in questa pagina.
Decreto flussi 2022 2023: cosa prevede
Una notizia di indubbio rilievo sul fronte occupazionale è la recente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del cd. decreto flussi 2023 per l’ingresso di lavoratori non comunitari in Italia. Come sottolinea il Ministro dell’Interno nel proprio sito web, la quota di ammissione corrisponde a 82.705 persone, ovvero debbono intendersi ammessi sul suolo nazionale, per ragioni connesse allo svolgimento di un lavoro dipendente stagionale e non stagionale e di lavoro autonomo, i cittadini non comunitari entro un tetto massimo pari alla cifra appena indicata. Più della metà della cifra totale sarà impiegata per lavoro stagionale.
Ci riferiamo in particolare al DPCM (decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) del 29 dicembre 2022, che ha ricevuto pubblicazione il 26 gennaio scorso in GU e che attiene alla programmazione transitoria dei flussi d’ingresso dei lavoratori non comunitari per lavoro stagionale e non stagionale nel territorio del nostro paese.
Non solo. I Ministeri dell’interno, del lavoro e dell’agricoltura hanno altresì pubblicato la circolare interministeriale n. 648 del 30 gennaio scorso, la quale è molto utile perché dettaglia le disposizioni attuative in merito al citato DPCM. Stante il rilievo della citata novità, ne approfondiremo alcuni aspetti chiave nel corso di questo articolo. I dettagli.
Che cos’è il decreto flussi in breve e a cosa serve
Se ne sente spesso parlare, ma forse non a tutti è chiaro di che si tratta in concreto. Ebbene, il decreto flussi altro non è che un provvedimento con cui il Governo italiano fissa annualmente le quote di ingresso dei cittadini stranieri non comunitari, che possono varcare i confini del nostro paese per ragioni di lavoro subordinato, autonomo e stagionale. Lo possono fare attraverso i permessi di lavoro.
Nella prassi non mancano di solito quote privilegiate per i cittadini di Stati che hanno firmato con il nostro paese accordi di riammissione e per i cittadini di origine italiana iscritti in liste speciali, tenute presso tutte le rappresentanze diplomatiche o consolari italiane nei paesi stranieri. Inoltre il decreto flussi può includere delle limitazioni sugli ingressi dei cittadini che vengono da Stati che non collaborano alla lotta all’immigrazione clandestina e alla riammissione degli espulsi.
Nel provvedimento sono incluse quote di ingresso distinte per i lavoratori stagionali, i lavoratori autonomi e i lavoratori dipendenti non stagionali. Sono altresì stabilite quote per convertire in lavoro i permessi di soggiorno rilasciati per motivi di studio o per convertire in lavoro dipendente non stagionale i permessi di soggiorno emessi per lavoro stagionale.
Quanti lavoratori potranno essere ammessi in Italia?
Secondo le ultime notizie, sono ammessi in Italia, per motivi di lavoro subordinato stagionale e non stagionale e di lavoro autonomo, i cittadini e le cittadine non comunitarie entro una quota massima di 82.705 unità (art. 1 del DPCM). La suddivisione è secondo la tipologia di lavoro:
- stagionale, 44.000 unità;
- subordinato e autonomo, 38.705 unità.
Come spiegato anche nel comunicato stampa del Ministero del Lavoro del 27 gennaio scorso, una delle novità decreto flussi 2023 attiene ai settori ai quali sono riservati i nuovi ingressi. Infatti, insieme ai settori dell’autotrasporto, dell’edilizia e turistico-alberghiero, sono coinvolti anche quelli delle telecomunicazioni, della meccanica, della cantieristica navale e dell’alimentare.
Non solo. Uno degli aggiornamenti più importanti per i datori di lavoro indica che questi debbano controllare l’assenza di lavoratori disponibili in Italia per il ruolo richiesto, prima di dare luogo all’istanza. La circolare interministeriale n. 648 sopra citata è molto utile perché dettaglia le novità per i datori di lavoro e dà le istruzioni per la domanda di nulla osta, che si potrà spedire dal 27 marzo prossimo.
Cosa prevede la circolare interministeriale
Sopra abbiamo ricordato che i Ministeri dell’interno, del lavoro e dell’agricoltura hanno pubblicato la circolare interministeriale n. 648 del 30 gennaio scorso, la quale dettaglia le disposizioni attuative in merito al DPCM 29 dicembre 2022, ovvero il cd. decreto flussi 2023. Nella circolare interministeriale sono in particolare incluse le istruzioni per le richieste e i chiarimenti sulle procedure, con i modelli per le diverse categorie di lavoratori. Ci riferiamo ad es. al modello B – Richiesta di nulla osta al lavoro subordinato per i lavoratori di origine italiana, al modello C-Stag – Richiesta di nulla osta/comunicazione al lavoro subordinato stagionale, oppure al modello Z – Domanda di verifica della sussistenza di una quota per lavoro autonomo e di certificazione attestante il possesso dei requisiti per lavoro autonomo.
Per quanto attiene alle assunzioni di lavoratori non comunitari, che risiedono all’estero, sulla scorta delle quote di ingresso determinate dal recente decreto flussi 2023, la procedura prevista comporta l’0bbligo di richiesta preventiva al CPI per la verifica di disponibilità di lavoratori già sul territorio del nostro paese (utilizzando l’apposito modulo reso disponibile da ANPAL, in cui debbono essere forniti tutti i dettagli sul profilo richiesto). Ma detto step non riguarda i lavoratori stagionali e quelli formati in un paese straniero.
Come e quando inviare la domanda di nulla osta
Ebbene, soltanto se il controllo ha esito negativo, il datore di lavoro può procedere alla domanda di nulla osta allo sportello immigrazione, facendo pervenire il modulo precompilato già disponibile sulla piattaforma ad hoc. A cominciare dalle ore 9.00 del 30 gennaio e fino al 22 marzo prossimo sarà operativo il software per la precompilazione dei modelli di domanda all’indirizzo https://portaleservizi.dlci.interno.it (tutti i giorni con orario 8-20, sabato e domenica inclusi). Mentre la domanda per il nulla osta si potrà inviare a cominciare dalle ore 9 del 27 marzo prossimo e fino al 31 dicembre di quest’anno, o comunque fino all’esaurimento delle distinte quote previste dal decreto flussi 2023.
La circolare citata rimarca un’importante novità prevista nel provvedimento delle autorità, ovvero la necessità che il datore di lavoro richiedente un lavoratore straniero residente all’estero, anteriormente all’invio della domanda di nulla osta al lavoro allo Sportello Unico per l’Immigrazione per iniziare un rapporto di lavoro dipendente a tempo determinato o indeterminato, controlli presso il competente Centro per l’Impiego – per il tramite della presentazione di un modello di richiesta di personale predisposto dall’Anpal – l’indisponibilità di lavoratori già presenti in Italia. Si tratta di quanto previsto dal Testo unico immigrazione. A questo scopo, dovrà essere allegata alla domanda di nulla osta al lavoro, da parte del datore di lavoro, un modulo di autocertificazione, che costituisce dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà.
Ricordiamo infine che l’iter inerente alle modalità di accesso al sistema dello Sportello Unico comporta il possesso di un’identità SPID. Perciò l’utente deve avere la citata identità per poter fare l’inoltro telematico delle domande sul sito https://portaleservizi.dlci.interno.it
Dopo aver svolto l’accesso al portale con le credenziali SPID basta seguire la procedura guidata per la compilazione del modulo, da selezionare in relazione alla specifica motivazione di ingresso.
Ulteriori verifiche
La verifica di indisponibilità di lavoratori presenti sul territorio nazionale non è richiesta ai fini dell’istanza di nulla osta al lavoro per l’ingresso di lavoratori stagionali nei settori agricolo e turistico-alberghiero, né per le istanze di ingresso di lavoratori che hanno frequentato e ultimato i percorsi di formazione nei paesi stranieri. Detti lavoratori formati all’estero ottengono, infatti, un diritto di prelazione ai fini dell’ingresso nel nostro paese.
Passati 30 giorni dalla presentazione della domanda, in caso di esito positivo, il nulla osta di cui al decreto flussi sarà rilasciato in via automatica e inviato alle Rappresentanze diplomatiche italiane dei Paesi di origine, che a loro volta assegnano il visto di ingresso entro i posteriori 20 giorni.
Concludendo, si precisa altresì che tutti gli invii verranno gestiti dal programma in modo singolo e non “a pacchetto” (e questo anche nell’ipotesi siano inoltrate più richieste con un solo invio), sulla scorta dell’ordine di compilazione, e saranno generate singole ricevute per ciascuna domanda. Le richieste saranno trattate seguendo il criterio dell’ordine cronologico di presentazione.
Per ulteriori informazioni rinviamo comunque al testo del decreto flussi 2023, consultabile in questa pagina e al testo della circolare ministeriale in materia.