Prendono ufficialmente il via il 2 dicembre 2023 i click day del Decreto Flussi 2023. Complessivamente avranno la possibilità di entrare in Italia 136.000 lavoratori non comunitari. A darne notizia è direttamente il Viminale, che spiega ingressi saranno suddivisi in per il lavoro:
- subordinato non stagionale: 52.770 ingressi;
- autonomo: 680 ingressi;
- subordinato stagionale: 82.550 ingressi.
Aggiornamento: dopo i click day del 2 e 4 dicembre, in arrivo l’ultimo appuntamento del 12 dicembre per il lavoro stagionale in agricoltura e turismo
Con l’intento di agevolare le operazioni legate al decreto flussi, nel periodo compreso tra il 30 ottobre ed il 26 novembre 2023 è stata data la possibilità di precompilare i moduli necessari per presentare la domanda attraverso il Portale Servizi ALI.
Decreto flussi 2023, le date dei click day
Il 2 dicembre 2023 prende ufficialmente il via il click day per il Decreto flussi. Complessivamente saranno 136.000 i lavoratori non comunitari che potranno entrare regolarmente in Italia. Entrando un po’ più nel dettaglio 52.770 ingressi saranno legati strettamente al lavoro subordinato non stagionale, 680 ingressi, invece, per il lavoro autonomo. Per il lavoro subordinato stagionale, invece, saranno 82.550 ingressi.
Con l’obiettivo di agevolare le operazioni connesse con il Decreto Flussi, nel periodo compreso tra il 30 ottobre ed il 26 novembre 2023, il ministero dell’Interno ha messo a disposizione il Portale Servizi Ali. A seguito della chiusura delle operazioni di pre compilazione, sono state inserite qualcosa come 607.904 istanza, così suddivise:
- 253.473 sono relative al lavoro subordinato non stagionale;
- 260.953 sono connesse al lavoro stagionale;
- 86.074 al settore dell’assistenza familiare e socio-sanitaria.
A questo punto i diretti interessati hanno la possibilità di trasmettere le istanze connesse direttamente al Decreto Flussi, utilizzando esclusivamente i canali telematici, a partire dal:
- 2 dicembre 2023, ore 9.00, ossia dal sessantesimo giorno dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del D.P.C.M. per gli ingressi per il lavoro non stagionale;
- 4 dicembre 2023, ore 9.00, ossia dal sessantaduesimo giorno dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del D.P.C.M. per gli ingressi per il settore dell’assistenza familiare e socio-sanitaria;
- 12 dicembre 2023, ore 9.00, ossia dal settantesimo giorno dalla data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del D.P.C.M. per gli ingressi per il lavoro stagionale in agricoltura e turismo.
Decreto Flussi 2023: come inoltrare la domanda
Per effettuare l’inoltre telematico delle istanze, i diretti interessati devono obbligatoriamente accedere al portale: Portale Servizi ministero Dell’interno. È necessario essere in possesso di un’identità Spid o della Cie.
Per presentare le domande ci sarà tempo fino al prossimo 31 dicembre 2023. Nel caso in cui l’istanza non dovesse rientrare in quota in base all’ordine cronologico di presentazione, il datore di lavoro visualizzerà direttamente sul portale Ali questo avviso: La pratica risulta al momento non in quota.
A fornire le indicazioni operative è una circolare congiunta tra i seguenti ministeri:
- interno;
- lavoro e delle politiche sociali;
- agricoltura della sovranità alimentare e delle foreste;
- turismo.
La circolare contiene le indicazioni operative per attuare il Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 27 ottobre 2023. L’obiettivo è quello di provvedere alla programmazione transitoria dei flussi d’ingresso dei lavoratori non comunitari stagionali per il triennio 2023-2025. Il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 231 del 3 ottobre 2023.
Numeri in netto rialzo
Rispetto agli anni passati i dati risultano essere in netto aumento rispetto. Il numero dei visti di lavoro annuale, nel 2026, dovrebbe salire a 165.000.
Il Decreto Flussi, infatti, prevede che i cittadini stranieri residenti all’estero siano ammessi in Italia, per motivi di lavoro subordinato stagionale e non stagionale e di lavoro autonomo entro le seguenti quote complessive:
- 136.000 unità per l’anno 2023;
- 151.000 unità per l’anno 2024;
- 165.000 unità per l’anno 2025.
Il Financial Times ha sottolineato che le organizzazioni imprenditoriali italiane hanno salutato il progressivo aumento della quota dei lavoratori extracomunitari come un passo molto importante per riuscire ad affrontare il problema della carenza di manodopera. Per il futuro, però, sarà necessario fare di più, visto che il numero dei lavoratori italiani, progressivamente, sta raggiungendo l’età della pensione.
Istat e Bankitalia stimano che la popolazione in età lavorativa, da oggi fino al 2040, si ridurrà di sei milioni di unità. Secondo quanto riportato dal quotidiano britannico, almeno il 32% dell’agricoltura italiana dipende già oggi dai lavoratori stranieri.