Recentemente il Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo decreto specifico che coinvolge la Legge 104 e quindi le persone con disabilità in Italia. Si tratta del Decreto Disabilità, che ha come principale obiettivo quello di semplificare il sistema che va ad accertare l’invalidità civile.
Ricordiamo che la Legge 104 è la principale regolamentazione in Italia che tutela i diritti delle persone che presentano una condizione di disabilità, inabilità o situazioni correlate.
Il Ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, ha dichiarato che tale intervento va a snellire la frammentazione presente attualmente tra le diverse prestazioni sanitarie. Vediamo nello specifico come cambia la Legge 104 e tutte le novità con il nuovo decreto.
Un nuovo Decreto per la Disabilità
Il Consiglio dei Ministri si è riunito il 15 aprile 2025 per parlare delle modifiche all’attuale normativa esistente per i soggetti con disabilità, come riporta la Convocazione del Consiglio dei Ministri n.77:
“SCHEMA DI DECRETO LEGISLATIVO: Definizione della condizione di disabilità, della valutazione di base, di accomodamento ragionevole e della valutazione multidimensionale per l’elaborazione e attuazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato – ESAME DEFINITIVO (DISABILITA’);”
Quindi è stato approvato il Decreto Disabilità con il fine di semplificare le norme esistenti e garantire una maggiore inclusione delle persone con handicap nella società.
Decreto Disabilità: le modifiche alla Legge 104
Nel nostro paese la principale normativa che tutela le persone disabili è rappresentata dalla Legge 104, che garantisce il rispetto dei diritti fondamentali delle persone e offre diversi sostegni per chi presenta una condizione di disabilità e per i propri familiari.
Il testo della Legge 104 viene in parte modificato nell’ottica di semplificare la normativa e introdurre alcune novità. Prima di tutto viene modificata la definizione dei parametri per cui una persona può rientrare tra i soggetti tutelati da questa legge.
In particolare in precedenza si parlava di “minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva”. Questo testo viene sostituito da “compromissioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali che, in interazione con barriere di diversa natura, possono ostacolare la piena ed effettiva partecipazione nei diversi contesti di vita”.
Viene quindi ampliata la definizione utilizzata in precedenza, andando a specificare nel dettaglio tutte le situazioni in cui una persona può presentare problematiche che ostacolano il normale svolgimento della quotidianità.
Anche ulteriori parti del testo vengono riviste, con l’intento di andare in una direzione più inclusiva di valorizzazione delle persone, non basandosi quindi solamente sull’assistenzialismo.
Accertamento dell’invalidità civile: cosa cambia con il decreto
Un punto centrale del Decreto Disabilità riguarda l’accertamento dell’invalidità civile. Il Ministro per le Disabilità Alessandra Locatelli spiega l’intenzione di andare verso una semplificazione:
“Si tratta del cuore della riforma, che semplifica il sistema di accertamento dell’invalidità civile, eliminando le visite di rivedibilità e che introduce il “Progetto di vita”, come strumento di accompagnamento nella vita delle persone.“
La condizione specifica di disabilità di una persona viene quindi accertata da una valutazione di base, tramite un’unica visita. Il decreto intende velocizzare le procedure, garantendone la conclusione entro 90 giorni da quando viene ricevuto il certificato medico dall’INPS, che vengono ridotti a 15 per chi ha patologie oncologiche e a 30 per i minori.
La procedura da seguire quindi consente alla persona disabile, ad un genitore o a chi ne ha responsabilità di trasmettere in via telematica il certificato prodotto dalla visita per accertare la condizione di disabilità. Da questo punto la conferma della disabilità avverrà con tempi più rapidi secondo quanto accaduto in passato.
L’obiettivo è quello di arrivare ad una semplificazione della burocrazia oggi lenta e talvolta frammentata, intorno all’accertamento e a tutte le procedure successive di accesso a strumenti specifici di sostegno.
Accertamento della disabilità esclusivo INPS
Un’altra novità, che segue l’obiettivo di limitare la frammentazione nell’accesso ai sostegni di cui le persone disabili hanno diritto e per velocizzare le procedure, riguarda la gestione dell’intera procedura per la valutazione di base.
Il processo di accertamento sarà quindi gestito interamente dall’INPS: questo non avverrà da subito, ma a partire dal 1 gennaio 2026. L’accertamento per la disabilità sarà quindi portato avanti da medici professionisti incaricati dall’INPS, con il presidio di un medico specializzato in medicina generale.
Vengono stabilite regole precise che riguardano la metodologia per condurre l’accertamento: dovranno essere presenti almeno 3 persone (includendo anche il medico).
Decreto Disabilità: il Progetto di Vita
Il Ministro per le disabilità ha anche parlato chiaramente di uno strumento per accompagnare la vita delle persone che hanno una disabilità, ovvero il Progetto di Vita: anche se la sperimentazione verrà avviata da gennaio 2025, gli enti che dovranno adottare questo strumento verranno formati già nel 2024.
Questo progetto, di cui si attende ancora di conoscere i dettagli, andrà a delineare i bisogni specifici della persona, non solamente per ciò che riguarda l’assistenza, ma per migliorare le condizioni di salute generali della persona e incentivarne la partecipazione in diverse sfere di vita.
Pensiamo ad esempio all’ambito lavorativo o a quello scolastico, o ancora nella sfera sociale. Il Progetto di Vita viene quindi garantito come supporto aggiuntivo rispetto alle tutele già presenti e contenute all’interno della Legge 104, come i permessi da lavoro retribuiti e le agevolazioni per le famiglie.
Il Decreto Disabilità quindi punta a seguire la Convenzione Onu per garantire un percorso di vita dignitoso per tutti coloro che sono portatori di handicap. In questo senso oltre alla modifica dei termini utilizzati all’interno delle normative, come visto sopra, viene istituito un vero e proprio strumento per l’inclusione delle persone con disabilità.