Altre novità in arrivo in tema di regole sugli spostamenti e limitazioni totali o parziali delle attività lavorative. Infatti, nel pomeriggio di mercoledì 31 si è riunito il CdM che ha varato il nuovo Decreto covid per aprile. Le nuove regole saranno il più aderenti possibile agli ultimi sviluppi della questione coronavirus in Italia. La necessità d’altronde è limpida, se pensiamo che le norme al momento vigenti scadono il 6 aprile, dunque dopo le festività pasquali che – come già successo per quelle natalizie – vedranno tutta Italia colorata di rosso.
Cerchiamo allora di fare il punto della situazione e di capire quali sono le novità più significative e le modifiche alle regole valide al momento, in vista del mese di aprile.
Decreto covid aprile: confermate le restrizioni, ma con alleggerimenti
Niente zone gialla e bianche prima di fine mese, tuttavia vi è spazio per qualche allentamento delle restrizioni. Infatti, proprio il premier Draghi ha già reso noto che le misure dipenderanno da una dettagliata analisi dell’andamento della curva dei contagi. Anzi nel decreto aprile, è incluso un particolare meccanismo per il quale, da una certa data di aprile in poi e nella sussistenza di dati molto confortanti, le autorità potrebbero permettere un allentamento delle misure restrittive e di parziale (o totale) lockdown.
Insomma, la norma permette degli alleggerimenti delle misure anti-contagio già dal mese in corso. Ma per averne certezza, sarà necessario tener conto anche del numero delle vaccinazioni giornaliere, che si auspica in aumento entro pochi giorni. Sono in arrivo in Italia circa 500mila dosi del vaccino Moderna; ed entro un paio di settimane è atteso anche quello di Johnson&Johnson.
Tuttavia, nell’ambito del Governo Draghi, trovare la quadra tra fronte degli ‘aperturisti’ e quello dei ‘rigoristi’ non è stato affatto facile.
Ok alla norma che sanziona i no-vax nel personale sanitario
Nel Decreto trova spazio la norma, di carattere bipartisan, atta a impedire che gli operatori sanitari (medici ed infermieri) infettino pazienti in corsia; o comunque i privati cittadini che si trovano all’interno degli ospedali, luoghi di cura e gli anziani ospitati nelle Rsa.
Detta norma, in buona sostanza, impone un implicito obbligo di vaccinazione non soltanto per i medici a contatto con i malati, ma per tutto il personale che lavora in strutture sanitarie.
La nuova regola non impone il licenziamento per coloro che diranno no al vaccino; ma prevede sanzioni quali: una multa, l’interdizione dalle mansioni o lo spostamento in altri settori o uffici per impedire il contatto diretto dei ‘no vax’ con i pazienti e tutti i privati cittadini presenti nelle strutture sanitarie. Non solo: sul tavolo anche probabili sanzioni specifiche per le strutture sanitarie che non intervengono sui sanitari no-vax.
Sblocco dei concorsi della PA nel nuovo decreto
Il nuovo provvedimento dell’Esecutivo prevede anche lo sblocco dei concorsi pubblici della PA. Una notizia attesa da molti, e accolta con soddisfazione in particolar modo dal Ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta. “Nel decreto Covid il governo sbloccherà tutti i concorsi della pubblica amministrazione“, aveva dichiarato l’esponente di Forza Italia, nel corso dalla presentazione della relazione 2020 del CNEL sui livelli e la qualità dei servizi offerti dalle amministrazioni pubbliche.
In questa decisione dello sblocco, è stato determinante il contributo del Comitato tecnico scientifico (CTS), il quale – di fatto – ha dato il via libera a tutti i concorsi della pubblica amministrazione, in precedenza congelati causa pandemia. C’è però da puntualizzare che per comprendere con chiarezza i termini della riapertura, occorrerà poter leggere i contenuti del decreto covid nella sua versione finale.
Come appena accennato, è emersa sul punto la soddisfazione di Brunetta che ora potrà spingere con ancor maggior forza su una complessiva riforma della PA, forse entro l’anno in corso. Tra gli obiettivi, un maggior ricambio generazionale e una più marcata digitalizzazione dei servizi al cittadino. A detta riforma, peraltro, non può non ricollegarsi altresì la pensione anticipata nel pubblico impiego, come recentemente abbiamo già avuto modo di notare.
Viaggi all’estero limitati con il nuovo decreto
Altra spinosa questione è quella relativa ai viaggi all’estero: il Ministro della Salute Speranza ha già firmato una ordinanza ad hoc che impone fino al 6 aprile un doppio tampone e quarantena obbligatoria al ritorno per chi effettua viaggi pasquali nei Paesi UE. Confermata la quarantena obbligatoria fino a 14 giorni, invece, per chi proviene da paesi non dell’area UE e comunque considerati ad alto rischio.
Il Premier Draghi si è mostrato d’accordo con la finalità dell’ordinanza di Speranza, ossia stabilire un “forte deterrente” agli spostamenti fuori dall’Italia. E detta scelta appare condivisibile, se pensiamo che i Paesi dove è possibile andare nelle vacanze pasquali, ‘senza necessità di motivazione’; ed anche quindi per motivi turistici, non sono pochi in Europa. Tra essi, Spagna, Croazia, Portogallo e Grecia.
Riapertura delle scuole
Un altro elemento significativo che trova spazio nel decreto covid è rappresentato dal ritorno a scuola dei bambini di asilo nido, scuole materne, elementari e prima media.
Fino alla prima media si tornerà in presenza anche nelle zone rosse. Nelle zone arancioni saranno in classe gli alunni fino alla terza media e quelli delle superiori, ma al 50%.
Infine i presidenti di Regione, a differenza di quanto è stato fino ad oggi, non potranno emanare ordinanze più restrittive per chiudere le scuole.
Bar e ristoranti
Restano chiuse le attività di ristorazione bar e ristoranti. Sarà possibile solo l’asporto, fino alle 18, e la consegna a domicilio, fino alle 22 e comunque solo per i ristoranti. Se vi sarà il ripristino delle zone gialle, bar e ristoranti potranno riaprire a pranzo.
Palestre, piscine, cinema, teatri e musei
Nessuna riapertura fino al 30 aprile neanche per palestre, piscine, cinema, teatri e musei. Se la verifica di metà mese darà esito positivo e torneranno le zone gialle, si valuterà la riapertura di cinema e i teatri con le regole previste nel precedente decreto: prenotazione obbligatoria, massimo 200 spettatori al chiuso e 400 all’aperto. Anche per i Musei valgono le stesse ipotesi.
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