La riforma del lavoro del Ministro Fornero, si arena sull’utilizzo dei voucher in agricoltura. La votazione finale sul disegno di legge, della Commissione lavoro del Senato prevista per lo scorso 18 maggio è saltata. Il provvedimento è stato calendarizzato in Aula per le sedute pomeridiana di mercoledì 23 e antimeridiana di giovedì 24 maggio.
L’impasse, come detto è sorto in merito all’utilizzo dei buoni lavoro in agricoltura e allo scontro tra il Ministro del lavoro e quello per l’agricoltura. Nella riforma, sono previste delle misure di correzione dell’art. 70 del d.lgs. n. 276/2003, finalizzate a restringere il campo di operatività dell’istituto e a
regolare il regime orario dei buoni (voucher).
Al Ministro dell’agricoltura, Catania, non sarebbe piaciuta invece, la proposta dei relatori Castro (Pdl) e Tiziano Treu (Pd) sui voucher in agricoltura, limitati ai produttori che nell’anno precedente abbiano avuto un volume di affari non superiore ai 7 mila euro, portando di fatto, i voucher a poter essere utilizzati da un numero limitato di imprese.
Critiche a cui si è affiancata anche la Coldiretti che subito ha tuonato: “senza voucher stop a studenti in campagna”.Quasi il 25 per cento dei voucher per un totale di oltre 6 milioni è stato utilizzato in agricoltura, continua coldiretti, dove ha consentito a tanti giovani studenti di lavorare nei campi durante il periodo estivo, soprattutto nella attività di raccolta di frutta, verdura e nella vendemmia.
“Per molti giovani lavorare nei campi ha significato prendere contatto con il mondo del lavoro e sostenere i propri studi in un momento di difficoltà economica. Si stima che circa 200mila giovani hanno trascorso la scorsa estate nei campi dove a far crescere la loro presenza è stata anche la possibilità di utilizzare i voucher (dal primo giugno per i ragazzi dai 16 ai 25 anni di età regolarmente iscritti ad un ciclo di studi)”.
“In questi anni i voucher hanno contribuito alla trasparenza nel lavoro dei tanti studenti e pensionati con la minima in cerca di un reddito occasionale da percepire in forma corretta, cosa che la nuova norma cosi scritta non permetterà piu’” ha denunciato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel sottolineare che “ora questa gente, stabilmente impegnata in altre attività, non lavorerà piu’ e se lo fara’ lo dovrà fare in nero perché non esiste altra forma ragionevole per intercettare questa reciproca disponibilità di studenti, casalinghe, pensionati ed imprese”.
Poi è arrivata la notizia riferita dal presidente della commissione Lavoro del Senato, Pasquale Giuliano (Pdl), circa la soluzione al problema. tuttavia nessun anticipo di contenuti; si vuole aspettare che il ministro del Lavoro rientri in Italia il prossimo 20 maggio.
Anche noi, dunque aspetteremo.