Continua l’esame in Senato del disegno di legge Fornero sulla riforma del lavoro. In pratica sono stati approvati dalla Commissione lavoro del Senato, i primi sette articoli del ddl, relativi alle tipologie contrattuali. Novità sono previste per il contratto a tempo determinato.
Grazie all’approvazione di un emendamento dei relatori alla riforma, Maurizio Castro (Pdl) e Tiziano Treu (Pd) si prevede che il primo contratto a termine senza indicare la causale può durare fino ad un anno (invece dei sei mesi previsti dal testo precedente).
In alternativa, i contratti collettivi possono prevedere che il requisito della causale non sia necessario nei casi in cui l’assunzione avvenga nell’ambito di un processo organizzativo,nel limite complessivo del 6% del totale dei lavoratori occupati. Ai contratti collettivi è demandata, in determinate situazioni, anche la possibilità di ridurre fino a 20 o 30 giorni i periodi di intervallo fra un contratto a tempo determinato e la successiva riassunzione.
Modifiche sono state apportate, dopo la presentazione degli emendamenti anche in materia di apprendistato: l’assunzione di nuovi apprendisti sarà subordinata al fatto di averne stabilizzati il 30% nell’ultimo triennio (50% nella versione pre emendamenti); si innalza il rapporto tra apprendisti e lavoratori qualificati dall’attuale 1/1 a 3/2.
Il via libera della commissione è previsto per la mattinata di giovedì. “Abbiamo fatto un buon lavoro intenso e proficuo. Abbiamo quasi esaurito la parte sulla flessibilità in uscita”, ha commentato il sottosegretario Michel Martone