Novità per i lavoratori frontalieri, ossia i lavoratori subordinati che abbiano residenza in Italia e si rechino all’estero giornalmente al fine di eseguire le proprie mansioni. Per quanto qui interessa, faremo riferimento ai lavoratori frontalieri di cui all’accordo internazionale Italia-Svizzera del 23 dicembre 2020, che regola l’imposizione fiscale sul reddito da lavoro dipendente per questi soggetti. Esso è stato ratificato dall’Italia tramite la legge 83/2023 ed è entrato in vigore il primo gennaio di quest’anno, inserendo un quadro normativo aggiornato per la tassazione di tali lavoratori.
Ebbene, regole specifiche, sul piano fiscale, si applicheranno ai frontalieri – a seguito della seduta del CdM n. 87 del 24 giugno scorso – grazie all’approvazione di un DDL che aggiorna la disciplina fiscale e organizzativa della prestazione di lavoro resa dai lavoratori dipendenti frontalieri tra Italia e Svizzera.
Non a caso il testo del disegno di legge richiama il citato accordo tra i due paesi, relativo all’imposizione sul reddito da lavoro dipendente degli occupati che quotidianamente varcano il confine per ragioni lavorative, e – in considerazione del suo oggettivo rilievo – affronteremo di seguito i principali aspetti. Ecco cosa sapere sulle novità per i frontalieri.
La finalità del DDL ‘frontalieri’
Il disegno di legge ‘”frontalieri” sui lavoratori frontalieri funge da step intermedio in attesa della ratifica del Protocollo di modifica dell’Accordo del 2020. Il suo obiettivo è infatti regolare le problematiche odierne e facilitare il passaggio alle nuove normative, adeguando le leggi esistenti alle mutate condizioni lavorative e rafforzando la cooperazione fiscale tra Italia e Svizzera.
Scopo è dunque l’armonizzazione delle condizioni di lavoro e delle politiche fiscali dei lavoratori frontalieri tra Italia e Svizzera, in modo che questi ultimi possano contare su un quadro chiaro dei loro diritti e doveri.
Lavoratori frontalieri Italia – Svizzera: novità smart working
Come si può leggere nel comunicato stampa pubblicato a margine dell’incontro, a seguito dell’ok al testo troviamo nuove misure ad hoc sui lavoratori frontalieri. Il disegno di legge riconosce la qualifica di lavoratore frontaliero anche a colui che compie, nella misura massima del 25%, la prestazione lavorativa in modalità di telelavoro nello Stato di residenza.
Più nel dettaglio, sulla scorta dell’accordo internazionale Italia-Svizzera del 23 dicembre 2020 relativo all’imposizione sul reddito da lavoro dipendente dei lavoratori frontalieri e in recepimento dell’accordo in materia di telelavoro sottoscritto lo scorso 6 giugno dalle autorità italiane e da quelle svizzere, viene così inserita la facoltà di effettuare – presso il proprio domicilio nel paese di residenza – fino ad un quarto dell’orario di lavoro, e senza con ciò perdere lo status di frontaliere e senza variazioni all’inquadramento fiscale.
In sostanza, in virtù di questa novità il lavoratore in smart con un datore di lavoro svizzero sarà considerato alla stregua di chi svolge la prestazione nell’azienda situata in territorio elvetico. Si tratta dei lavoratori definiti all’art. 2, lettera b), dell’accordo del 2020, inclusi quelli che beneficiano del regime transitorio (art. 9).
Da notare che questa novità si applicherà a partire dal primo gennaio 2024, nelle more della ratifica ed entrata in vigore del Protocollo di modifica dell’Accordo Italia – Svizzera relativo all’imposizione dei lavoratori frontalieri del 23 dicembre 2020 siglato il 6 giugno 2024, ossia fino alla data di entrata in vigore di tale Protocollo.
Lavoratori frontalieri Italia – Svizzera: tassazione sostitutiva e opzionale
Spicca inoltre la novità per cui i frontalieri residenti in alcuni comuni di frontiera potranno scegliere l’applicazione di un’imposta sostitutiva dell’Irpef al 4% e delle addizionali regionali e comunali sui redditi da lavoro subordinato, percepiti in Svizzera (regime fiscale opzionale).
Infatti l’art. 3 della bozza del disegno di legge stabilisce un regime fiscale opzionale per i lavoratori frontalieri residenti nei comuni specificati nell’allegato 2 al testo, ma anche per quelli residenti in alcuni comuni italiani entro 20 km dal confine con la Svizzera, aree non incluse nei cantoni di Grigioni, Ticino e Vallese in base all’anteriore accordo sui frontalieri del 1974.
Per poterla applicare questa tassazione sostitutiva è necessario essere compresi nella categoria dei cd. vecchi frontalieri e quindi sostanzialmente il rispetto delle seguenti condizioni:
- il lavoratore si qualifica come frontaliere ai sensi dell’art. 2 dell’accordo del 2020, ratificato ai sensi della legge n. 83/2023;
- il lavoratore, al 23 dicembre 2020 (o tra il 31 dicembre 2018 e il 23 dicembre 2020) effettuava un’attività di lavoro subordinato in Svizzera nei cantoni dei Grigioni, del Ticino e del Vallese per un datore di lavoro residente in territorio elvetico o avente una stabile organizzazione o una base fissa in Svizzera;
- i redditi sono sottoposti a tassazione in Svizzera in base ai criteri indicati nell’art. 3 del citato accordo Italia – Svizzera.
La scelta verso questo regime sarà effettuata dal frontaliere in sede di dichiarazione dei redditi. Si rimarca che il pagamento dell’imposta sostitutiva va effettuato entro il termine previsto per il saldo delle imposte sui redditi. Chi sceglie questo meccanismo non potrà però portare in detrazione le imposte pagate in territorio elvetico, sui redditi assoggettati a questa imposta sostitutiva.
Le novità di questo regime opzionale varranno a partire dal periodo d’imposta 2024.
Lavoratori frontalieri Italia – Svizzera: contributo statale ai Comuni
Il disegno di legge recentemente approvato assegna altresì ai Comuni frontalieri di cui in allegato 1 al provvedimento, il contributo statale a titolo di compensazione finanziaria (ristoro) per il minor gettito fiscale Irpef, non esigibile dai lavoratori frontalieri.
Questo contributo a sostegno delle casse locali, definito peraltro nell’art. 10 della summenzionata legge n. 83 del 2023, entrerà in vigore a partire dal 2025.
Concludendo, si tratta di aggiornamenti normativi che si inseriscono in un percorso di collaborazione Italia-Svizzera, mirato a semplificare la gestione fiscale e migliorare le condizioni di lavoro attraverso normative chiare e bilaterali, agevolando i rapporti tra lavoratori e fisco. Rimarchiamo infine che l’iter non è finito. Infatti, allo scopo di rendere operative tutte le novità previste, il DDL frontalieri dovrà ora infatti passare al vaglio del parlamento per diventare legge a tutti gli effetti.