Nel Consiglio dei ministri dell’11 marzo 2020, riunitosi a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente Giuseppe Conte, ha deliberato lo stanziamento di una somma straordinaria di 25 miliardi di euro. Nella serata dell’11 marzo lo stesso Premier Conte ha emanato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 11 marzo 2020 che contiene lo stop a tutte le attività commerciali ad eccezione di alcune categorie indispensabili.
Le risorse per le misure straordinarie di sostegno all’economia, fa sapere il premier, saranno utilizzate:
- in parte nel primo decreto che sarà approvato probabilmente venerdì e dovrebbe grosso modo avere a disposizione 12 miliardi;
- in parte per possibili futuri interventi, da realizzare in un quadro europeo.
Inoltre, rassicura Conte, nessuno perderà il lavoro per colpa del Coronavirus. Per i prossimi giorni, infatti, è previsto uno speciale sostegno al reddito in costanza di rapporto di lavoro per i lavoratori di imprese bloccate dall’epidemia. Passiamo a vedere quindi le misure per l’economia e poi le attività che dovranno rimanere chiuse o che potranno aprire in base al DCPM 11 marzo 2020.
Misure di sostegno all’economia (famiglie e imprese)
Come detto in premessa nel Consiglio dei Ministri dell’11 marzo è stato deliberato uno stanziamento di 25 miliardi per il sostegno all’economia reale, ovvero per aziende, lavoratori e famiglie colpite dall’emergenza Coronavirus. In attesa di leggere il Decreto-Legge che sarà varato a breve dal comunicato stampa del Governo si possono carpire le seguenti misure.
Cassa integrazione per tutti
Cassa integrazione per tutti i settori e in tutta Italia. È questa l’idea che si sta palesando nelle ultime ore dopo l’intervento straordinario del Presidente del consiglio Giuseppe Conte.
In particolare:
- per le aziende in cui è applicabile sia la CIGO che la CIGS, sarà consentito l’accesso alla CIGO. Le aziende con copertura possono sospendere da subito i lavoratori. Prima occorre inoltrare istanza all’INPS e poi attendere l’approvazione della nuova causale per avere la massima flessibilità di attivazione. Non è necessario il confronto sindacale;
- per le aziende in cui è applicabile solo la CIGS, sarà consentito l’accesso alla CIG in deroga. Le aziende prove di copertura possono sospendere da subito i lavoratori, ma dovranno attendere il D.L. per attivare la CIG in deroga con la nuova causale. Non è necessario il confronto sindacale;
- per le aziende in cui è applicabile il FIS (Fondo di integrazione salariale), sarà consentito l’accesso all’assegno ordinario. Le aziende con più di 5 dipendenti con copertura FIS possono sospendere da subito i lavoratori. Prima di inoltrare istanza all’INPS occorre attendere la nuova causale per avere la massima flessibilità di attivazione. Non è necessario il confronto sindacale;
- per le aziende prive di qualunque copertura, sarà consentito l’accesso alla CIG in deroga. In arrivo la possibilità di attivare la CIG in deroga anche per le micro imprese fino a 5 dipendenti.
Iter semplificato per gli ammortizzatori sociali
E’ previsto inoltre, vista l’emergenza, un iter semplificato per l’attivazione degli ammortizzatori sociali si ordinari che in deroga.
Questa misura ha l’evidente l’obiettivo di assicurare un sostegno al reddito ai lavoratori delle imprese colpite dall’impatto del coronavirus, sull’intero territorio nazionale.
Congedo parentale e voucher baby sitter per i genitori
Nel decreto legge per l’emergenza coronavirus il governo ha previsto anche un congedo parentale speciale per tutte le famiglie italiane e in alternativa la possibilità di usare un voucher per babysitter. Ad annunciarlo è la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo.
Si prevederanno – ha aggiunto la Catalfo – norme speciali per gli stagionali e gli autonomi anche con la previsione della sospensione dei contributi previdenziali in modo da tutelare tutti i settori. In pratica la ministra ha anticipato alcuni di provvedimenti che saranno contenuti nel nuovo decreto del prossimo venerdì, per contenere l’epidemia di COVID-19, che sarà varato dal prossimo Consiglio dei ministri.
Quanto alla durata del periodo di congedo parentale? Una delle proposte è stata avanzata dalla ministra per la Famiglia Elena Bonetti: si parla di un congedo parentale di 15 giorni, per poter così coprire un periodo di tre settimana. Questi giorni, inoltre, dovranno essere suddivisi tra padre e madre in modo proporzionale, per non sbilanciare il peso esclusivamente sulle donne, che devono occuparsi dei figli, dopo la chiusura di tutte le scuole.
Per le famiglie monogenitoriali, invece, dovrebbe essere riconosciuto il massimo all’unico genitore presente, e lo stesso vale per il coniuge di chi lavora in ospedale, coprendo senza sosta turni diurni e notturni. Il congedo può essere richiesto dai genitori di minori fino a 14 anni e ovviamente nel caso si tratti di figli disabili non c’è limite di età.
La seconda tipologia d’intervento, che dovrebbe essere alternativa al congedo, è il voucher baby-sitter. Si tratta di un contributo pari ad almeno 600 euro, che salirebbero a 1.000 euro nel caso di operatori sanitari e di ricercatori, per coprire le spese di baby sitter e aiuti familiari a chi si prenda cura di una persona disabile o di anziani bisognosi di assistenza.
Aiuti sui prestiti alle Pmi e mutui per la prima casa
Il Governo ha incentrato una parte dei provvedimenti sugli aiuti alle aziende; si prevede infatti un fondo di garanzia da parte dello Stato per agevolare i prestiti alle aziende che dovranno ripartire dopo questa crisi.
Allo stesso modo è stato previsto un fondo di garanzia per agevolare la concessione di mutui alle famiglie per l’acquisto della prima casa.
Si tratta quindi di un provvedimento che cerca di iniettare direttamente liquidità nell’economia reale tramite aziende e famiglie.
Sospensione dei versamenti per gli autonomi e altri aiuti
Il Decreto dovrebbe prevedere u aiuto specifico per gli stagionali, oltre alla sospensione dei versamenti dei contributi per i lavoratori autonomi colpiti dalle chiusure.
Inoltre è probabile la previsione di una indennità per gli autonomi nei settori più colpiti, una sorta di indennità di disoccupazione per lavoratori autonomi.
Chiusura delle attività commerciali
Nella serata dell’11 marzo è arrivato un altro DCPM a firma del Premier Conte che contiene la chiusura di tutte le attività commerciali ad eccezione di alcune categorie. La chiusura ha effetto già dal 12 marzo 2020 fino al 25 marzo e riguarda tutto il territorio nazionale.
Per la maggior parte delle attività non valgono più quindi le regole relative agli orari di apertura (bar, ristoranti ecc.) oppure all’apertura su appuntamento (parrucchiere, estetiste ecc.).
Saranno garantiti i trasporti di beni e persone e i servizi di pubblica utilità; inoltre industria e professioni andranno avanti, ma con la massima cautela sanitaria.
- In pratica sono sospese tutte le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di prima necessità individuate nell’allegato 1 (farmacie, edicole, tabacchi, benzinai, articoli igienico-sanitari ecc.).
- Sono sospese inoltre le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) ad eccezione di mense e catering aziendali. E’ consentita la sola ristorazione con consegna a domicilio (cd. take away) nel rispetto delle norme igienico-sanitarie. Restano inoltre aperti gli esercizi posti nelle aree di servizio e rifornimento carburante e all’interno delle stazioni ferroviarie, aeroportuali, lacustri e negli ospedali.
- Sono sospese le attività inerenti i servizi alla persona (fra cui parrucchieri, barbieri, estetisti) diverse da quelle individuate nell’allegato 2.
DCPM 11 marzo 2020 e allegati
Alleghiamo il testo del DCPM 11 marzo e i relativi allegati per conoscere nel dettaglio tutte le attività che dovranno rimanere chiuse o che potranno aprire.
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DPCM 11 marzo 2020 allegato 1 (41,9 KiB, 1.211 hits)
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