Ci siamo quasi, il Decreto Legge 4/2019, meglio conosciuto come “Decretone”, istitutivo del Reddito di cittadinanza e della pensione quota 100, oltre che della pace contributiva e di altri importanti misure sta per compiere il suo ultimo atto. La Camera ha votato la fiducia e il testo ora passa al Senato per l’approvazione definitiva entro il termine per la conversione in legge fissato per il prossimo 29 marzo, nel rispetto quindi dei 60 giorni disponibili dalla data pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Dl.
Rispetto al testo originario, gli emendamenti approvati fra Camera e Senato hanno modificato alcuni aspetti che vale la pena riepilogare. Ecco come cambia il Dl 4/2019 in vista della definitiva conversione in legge, e successiva pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Conversione in legge del Decretone: ultime novità
Come detto in premessa sono molti gli emendamenti approvati, che non stravolgono il senso iniziale dei provvedimenti, ma vanno sicuramente a chiarire e a migliorare alcuni punti; le ultime novità riguardano il riscatto della laurea agevolato per gli over 45, il reddito di cittadinanza per disabili e extracomunitari, più rate per la pace contributiva e altro. Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Riscatto della laurea agevolato anche per gli over 45
Per agevolare i lavoratori in giovane età, il D.L. n. 4/2019 ha reso meno onerosa la facoltà del riscatto della laurea. Un’opportunità, finora, poco utilizzata proprio per i costi troppi esosi che rendevano tale istituti quasi impraticabile. Il “Decretone” interviene proprio su questo punto, introducendo un nuovo meccanismo di calcolo, agevolato, del costo da sostenere
In prima battuta, la facoltà di riscatto del periodo universitario, con i meccanismi agevolati previsti dalla nuova norma, era consentita soltanto per gli under45.
Ora, quest’ultimo requisito è stato abolito, rendendo possibile il riscatto agevolato degli anni universitari in qualsiasi età.
Ciò fa sì che possono accedere alla riscatto agevolato, sia i soggetti che hanno contributi prima del 1° gennaio 1996 – destinatari di un sistema di calcolo misto – sia i soggetti contributivi puri.
Reddito di cittadinanza: accesso facilitato per i disabili
Semplificato l’accesso al Reddito di cittadinanza per i nuclei familiari con disabilità gravi o non autosufficienti. Sul punto, è stata aumentata la soglia del patrimonio mobiliare da 5.000 a 7.500 euro per ciascun componente con disabilità grave.
In secondo luogo è elevato il valore massimo della scala di equivalenza, che passa da 2,1 a 2,2, nel caso in cui nel nucleo siano presenti componenti in condizione di disabilità grave o non autosufficienza come definita ai fini Isee. Ciò consentirà di avere circa 50 euro in più di beneficio mensile.
Infine, la Pensione di Cittadinanza è concessa anche nel caso in cui i componenti “over 67” di un nucleo familiare convivono esclusivamente con persone “under 67” in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza.
RdC agli stranieri: certificazione ad hoc per gli extracomunitari
Altro importante emendamento approvato in merito al Reddito di cittadinanza, riguarda i nuclei con familiari soggetti provenienti da Paesi extracomunitari. Tali soggetti, oltre a dover avere una residenza minima di 10 anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo, sono tenuti a certificare con apposita documentazione la composizione del nucleo familiare
In altri termini, devono produrre apposita certificazione rilasciata dalla competente autorità dello stato estero, tradotta in lingua italiana e legalizzata dall’autorità consolare del nostro Paese.
Restano comunque esclusi da tale obbligo tutti coloro che hanno lo status di rifugiato, e che diventa quasi impossibile reperire tale documento dal Paese d’origine. A tal fine, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con quello degli Affari Esteri, ha il compito di adottare un apposito decreto che indica dettagliatamente i Paesi dove non è possibile procurarsi la certificazione richiesta.
No alla Rdc Card per la Pensione di cittadinanza
È stato chiarito, inoltre, con apposito emendamento, che i pensionati che ricevono il sussidio economico a loro dedicato, non devono premunirsi della Rdc Card. Quindi sono soggetti ai vincoli attualmente previsto dalla carta elettronico, poiché è possibile per questi ultimi prelevare il contante in Posta o in banca.
Cumulabilità NASpI, DIS-COLL e Rdc
Oltre alla NASpI, il Reddito di cittadinanza può essere cumulato anche con la DIS-COLL, l’indennità di disoccupazione prevista per i collaboratori e figure assimilate.
Variazioni requisiti Rdc
Ogni eventuale modifica che comporta una variazione di natura patrimoniale, mobiliare e relative a beni durevoli, determinante ai fini della spettanza del Rdc, devono essere comunicato entro il 31 gennaio dell’anno seguente. Finora la comunicazione era prevista entro 15 giorni dalla variazione.
Norme anti-single e separazioni fittizie per Reddito di cittadinanza
Al fine di erogare risorse non spettanti, il Governo ha previsto due norme contro i finti genitori single e finte separazioni.
Nel primo caso, in presenza di figli minori occorre presentare l’Isee con la situazione di entrambi i genitori, anche quando non siano sposati o conviventi.
Nel secondo, invece, in caso di coniugi separati dal 1° settembre 2018, è necessario validare l’atto di separazione da apposito verbale della polizia locale.
Rdc e dimissioni volontarie
Sempre in tema di RdC, il governo è intervenuto sul requisito dell’assenza di dimissioni volontarie nei 12 mesi precedenti la richiesta del sussidio economico. Il testo originario del decreto legge prevedeva che tutti i componenti del nucleo familiare dovessero rispettare tale requisito. Ora, invece, la limitazione è circoscritta a chi richiede la Rdc card, e non anche ai restanti familiari.
Pace contributiva, più tempo per la rateizzazione
Gli emendamento hanno interessato anche la c.d. pace contributiva, ossia quel istituto che permette di riscattare periodi pregressi non coperti da contribuzione. Al riguardo, si ricorda che il versamento dell’onere da sostenere, può essere sostenuto
- in unica soluzione;
- ovvero in massimo 60 rate mensili, ciascuna di importo non inferiore a 30,00 euro, senza applicazione di interessi per la rateizzazione.
Ora, l’emendamento approvato allunga i termini di rateizzazione da 5 a 10. Pertanto, le rate mensili passano da 60 a 120, per un importo minimo sempre di 30 euro.