C’è una data da segnare in rosso sul calendario per chi ha alle proprie dipendenze una colf, una badante, una baby-sitter o qualsiasi altro collaboratore domestico: giovedì 10 aprile 2025. Entro questa giornata va effettuato il pagamento dei contributi INPS relativi al primo trimestre dell’anno, cioè per i mesi di gennaio, febbraio e marzo.
Si tratta di un adempimento fondamentale per tutti i datori di lavoro domestico. Versare puntualmente i contributi garantisce la copertura assicurativa del lavoratore e consente di evitare sanzioni o interessi di mora. Vediamo quindi, passo dopo passo, come effettuare il pagamento, come si calcola l’importo dovuto e come controllare che tutto sia in regola.
Come pagare i contributi INPS per lavoratori domestici
Il versamento dei contributi può essere effettuato direttamente online o presso gli sportelli fisici abilitati. Ecco le opzioni a disposizione del datore di lavoro:
1. Accesso al portale INPS
Il primo passo è accedere all’area riservata del sito inps.it utilizzando una delle seguenti credenziali:
- SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale);
- CIE (Carta d’Identità Elettronica);
- CNS (Carta Nazionale dei Servizi).
2. Calcolo dell’importo dovuto
Una volta entrati, occorre seguire il percorso: Lavoro > Lavoratori domestici > Gestione rapporti di lavoro domestico
Da qui è possibile:
- inserire le ore effettivamente lavorate nel trimestre;
- ottenere il calcolo automatico dei contributi;
- scaricare l’avviso di pagamento, completo di codice identificativo, QR code e dataMatrix.
3. Modalità di pagamento
Con l’avviso generato è possibile versare i contributi in diversi modi:
- Online, tramite il Portale dei Pagamenti INPS, con carta di credito, debito, prepagata o addebito su conto corrente;
- Presso banche, poste o altri prestatori PagoPA, utilizzando il QR code o il codice avviso;
- Tramite CBILL, con il codice interbancario AAQV6;
- Con l’App IO, ricevendo notifica e procedendo direttamente da smartphone o tablet.
Quali contributi si versano il 10 aprile
Il pagamento in scadenza il 10 aprile copre le seguenti assicurazioni obbligatorie:
- Invalidità, vecchiaia e superstiti (IVS);
- Disoccupazione involontaria (NASpI);
- Maternità;
- Infortuni sul lavoro e malattie professionali;
- Indennità antitubercolare.
A differenza di quanto accade per altri lavoratori, in ambito domestico i contributi vengono versati direttamente all’INPS, che si occupa poi di trasferire la parte relativa agli infortuni all’INAIL.
Come si calcolano i contributi
L’importo da versare varia in base a diversi fattori:
- numero di ore settimanali lavorate;
- retribuzione pattuita;
- presenza o meno di vitto e alloggio;
- tipologia del contratto (tempo determinato o indeterminato).
Le fasce contributive 2025 (senza contributo addizionale)
Retribuzione oraria effettiva | Contributo orario (senza CUAF) |
---|---|
Fino a 9,48 euro | 1,69 euro (0,42 euro a carico del lavoratore) |
Da 9,49 a 11,54 euro | 1,90 euro (0,48 euro a carico del lavoratore) |
Oltre 11,54 euro | 2,32 euro (0,58 euro a carico del lavoratore) |
Orario > 24 ore settimanali | 1,23 euro (0,31 euro a carico del lavoratore) |
Nei rapporti a tempo determinato si applica un contributo addizionale, che aumenta leggermente gli importi. Le percentuali di calcolo per il 2025 sono:
- 19,9675% per rapporti senza CUAF e senza contributo addizionale;
- 21,4875% per rapporti a termine senza CUAF.
Esempio pratico
Prendiamo il caso di una collaboratrice assunta per 20 ore settimanali con una paga oraria di 9,20 euro. In questo caso, il contributo orario sarà pari a 1,68 euro, ottenuto applicando l’aliquota contributiva alla retribuzione convenzionale.
Chi è tenuto a pagare i contributi
L’obbligo di versamento ricade sempre sul datore di lavoro, che deve farsi carico sia della propria quota, sia di quella a carico del lavoratore, da trattenere direttamente sulla busta paga.
Se il collaboratore lavora per più datori, ciascuno è tenuto a versare la parte relativa al proprio contratto.
Le prossime scadenze contributive del 2025
Oltre al 10 aprile, il calendario dei versamenti INPS per il 2025 prevede:
- 1-10 luglio 2025 → contributi aprile – giugno;
- 1-10 ottobre 2025 → contributi luglio – settembre;
- 1-10 gennaio 2026 → contributi ottobre – dicembre.
Se il rapporto di lavoro si interrompe prima della fine del trimestre, il contributo va pagato entro 10 giorni dalla cessazione. Se il termine cade in un giorno festivo, la scadenza slitta al primo giorno lavorativo successivo.
Come il datore di lavoro può controllare i contributi versati
Per verificare i contributi già pagati, il datore di lavoro può accedere alla sezione dedicata del sito INPS, sempre tramite SPID, CIE o CNS. Una volta entrato, il percorso è: Lavoro > Lavoratori domestici > Consultazione contributi versati
Qui è possibile visualizzare:
- l’elenco dei trimestri già saldati;
- eventuali avvisi ancora da pagare;
- il dettaglio degli importi versati.
Questa funzione è utile anche per controllare che non ci siano omissioni, ritardi o errori.
Come il lavoratore domestico può controllare i suoi contributi
Anche il collaboratore può controllare se i contributi sono stati effettivamente accreditati. Basta accedere al sito INPS con le proprie credenziali e aprire il Fascicolo previdenziale del cittadino.
All’interno del fascicolo, nella sezione “Posizione assicurativa”, si trovano:
- i periodi di lavoro dichiarati;
- i contributi accreditati;
- eventuali trimestri mancanti o irregolarità.
Uno strumento prezioso per verificare la correttezza della propria posizione contributiva, anche in vista della pensione.
Deduzione fiscale dei contributi
Buone notizie anche sul fronte fiscale: il datore di lavoro può dedurre dalla dichiarazione dei redditi i contributi versati all’INPS per la propria quota (non quella trattenuta al lavoratore), fino a un massimo di 1.549,37 euro annui.
Questa deduzione riduce il reddito imponibile IRPEF, permettendo un potenziale risparmio sulle tasse. È importante conservare le ricevute e inserire correttamente i dati nel modello 730 o nel modello Redditi.
Riepilogo scadenza contributi colf e badanti – 1° trimestre 2025
- Scadenza: giovedì 10 aprile 2025
- Periodo di riferimento: gennaio – marzo 2025
- Chi deve pagare: il datore di lavoro
- Cosa copre: pensione, disoccupazione, maternità, infortuni
- Come si paga: online, presso sportelli fisici, tramite App IO
- Controlli: sia il datore di lavoro sia il lavoratore possono verificare i versamenti online
- Deduzione IRPEF: fino a 1.549,37 euro annui per i datori di lavoro regolari
Hai un lavoratore domestico regolarmente assunto? Non dimenticare di versare i contributi entro il 10 aprile! In pochi minuti puoi metterti in regola e garantire diritti e tutele a chi lavora per te.
Per conoscere nel dettaglio le regole aggiornate su importi e modalità di versamento dei contributi per colf, badanti e altri collaboratori domestici, è possibile fare riferimento alla Circolare INPS n. 29 del 30 gennaio 2025, che ogni anno stabilisce i nuovi parametri da seguire.
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