Bonus Sud, pronto il modello per fare la richiesta del credito d’imposta sugli investimenti nel mezzogiorno d’Italia e le relative istruzioni di compilazione della domanda a partire dal 7 giugno 2022. L’Agenzia delle Entrate, con provvedimento del 6 aprile 2022, ha approvato la versione definitiva del modulo di domanda da utilizzare a partire dal prossimo 7 giugno, fornendo altresì le istruzioni e le relative novità introdotte.
La versione aggiornata di modello di domanda e istruzioni e del relativo software di compilazione recepisce le ultime modifiche normative apportate dalla Legge di Bilancio 2022 relativamente ai crediti d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno e nelle ZES.
Ecco cos’è e come funziona il credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno, nei comuni del sisma del Centro-Italia e nelle zone economiche speciali (ZES) detto anche bonus sud 2022.
Bonus investimenti al sud 2022: cos’è e come funziona il credito d’imposta
Il bonus investimenti al Sud introdotto dalla Legge di bilancio 2016, e modificato dalla Legge di Bilancio 2022 è un credito d’imposta che premia gli investimenti in beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.
E’ calcolato applicando all’investimento ammissibile le seguenti percentuali:
- 45% per le piccole imprese (costi ammissibili 3 mln),
- 35% per le medie (10 mln) e
- 25 % per le grandi (15 mln).
Il bonus sud spetta nella misura del 30, 20 e 10% rispettivamente per le piccole, medie e grandi imprese situate nelle regioni dell’Abruzzo.
Bonus investimenti al sud, a chi spetta
Il credito d’imposta in esame come da circolare n. 34/E del 3 agosto 2016, spetta a tutti i soggetti titolari di reddito d’impresa, in base all’articolo 55 del Testo unico delle imposte sui redditi (Tuir). Indipendentemente dalla natura giuridica assunta e che effettuano nuovi investimenti destinati a strutture produttive situate nelle aree del Mezzogiorno ammissibili secondo le regole comunitarie.
Nella stessa circolare è messo in evidenza che il bonus sud spetta anche alle imprese attive nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli, nel settore della pesca e dell’acquacoltura e nel settore della trasformazione e della commercializzazione di prodotti agricoli e della pesca e dell’acquacoltura. Per tali imprese che effettuano l’acquisizione di beni strumentali nuovi, gli aiuti sono concessi nei limiti e alle condizioni previsti dalla normativa europea in materia di aiuti di Stato nei settori agricolo, forestale e delle zone rurali e ittico.
Ciò, lascerebbe intendere che l’accesso al bonus sia ammesso anche agli imprenditori agricoli titolari di reddito agrario di cui all’articolo 32 del TUIR. La maggior parte delle imprese attive nel settore della produzione primaria di prodotti agricoli è titolare di reddito agrario. Ad ogni modo, a dirimere ogni dubbio è l’Agenzia delle entrate. In risposta ad una specifica interrogazione parlamentare, la n°5-07072-2022 (L’Abbate).
I chiarimenti per i titolari di reddito agrario
La risposta data dal MEF parte dall’analisi del concetto di reddito di impresa.
Ebbene, i soggetti imprenditori individuali, titolari di reddito agrario di cui all’articolo 32 del TUIR, che non realizzano, sotto il profilo fiscale, redditi d’impresa, ai sensi del menzionato articolo 55 del TUIR, non possono rientrare nella categoria dei beneficiari dell’agevolazione in esame.
Questo perché:
- sono redditi d’impresa quelli che derivano dall’esercizio di imprese commerciali;
- per esercizio di imprese commerciali, si intende l’esercizio per professione abituale, ancorché non esclusiva, delle attività indicate dall’articolo 2195 del codice civile, e delle attività indicate dalle lettere b) e c) del comma 2, dell’articolo 32 del TUIR (reddito agrario), che eccedono i limiti ivi stabiliti, anche se non organizzate in forma d’impresa.
Difatti gli imprenditori agricoli titolari di reddito agrario non eccedono i limiti di cui all’art 32 per applicare la tassazione catastale. Eccezione è rappresentata dalle società in nome collettivo e in accomandita semplice. Nel loro caso si può parlare di redditi di impresa.
In sintesi, niente bonus sud per gli imprenditori agricoli titolari di reddito agrario.
Chi non può usufruirne
L’agevolazione non può essere fruita dai soggetti che operano nei settori:
- dell’industria siderurgica,
- carbonifera,
- della costruzione navale,
- delle fibre sintetiche,
- dei trasporti e delle relative infrastrutture,
- della produzione e della distribuzione di energia e delle infrastrutture energetiche,
- nonché ai settori creditizio, finanziario e assicurativo.
Inoltre, non si applica alle imprese in difficoltà. Per i crediti d’imposta Sisma e ZES sono esclusi dal beneficio anche i soggetti che operano nei settori dell’agricoltura e della pesca e acquacoltura.
Provvedimento Agenzia delle Entrate del 6 aprile 2022
Ecco il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 6 aprile recante modificazioni al modello di comunicazione per la fruizione del credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno, nei comuni del sisma del Centro-Italia e nelle zone economiche speciali (ZES).
- Provvedimento – pdf
- Comunicazione per la fruizione del credito d’imposta – pdf
- Istruzioni per la compilazione – pdf
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