Il bonus carburante (anche detto voucher o buono benzina e diesel che dir si voglia) consiste in una esenzione fiscale fino 200 euro a dipendente per le aziende che decidono di dare ai lavoratori uno o più voucher per diesel e benzina. Come è ben noto, i costi della benzina sono notevolmente aumentati in quest’ultimo periodo. Il Governo è così corso ai ripari disponendo – da un lato – gli sconti benzina e gasolio, che vanno ad incidere sulle accise, e dall’altro varando degli specifici contributi economici. Dette misure di sostegno non sono però rivolte indistintamente a tutta la collettività, ma a talune categorie di lavoratori, che si servono di qualsiasi tipo di carburante.
Si tratta di fatto di un’agevolazione per imprese e lavoratori, ma non un vero e proprio “bonus benzina”, in quanto il Governo non paga direttamente il buono carburante, ma detassa fino a 200 euro i voucher benzina che l’azienda può dare ai dipendenti. Con il decreto trasparenza carburanti il Governo ha prorogato al 31 dicembre 2023 la misura del voucher carburante detassato fino a 200 euro.
Aggiornamento: con la conversione in Legge del Decreto 5/2023 (Decreto Trasparenza Carburanti) l’agevolazione sta per diventare meno conveniente perché soggetta anche a contribuzione INPS. Lo prevede un emendamento alla legge di conversione del decreto che introduce di fatto l’imponibilità del bonus benzina ai fini previdenziali anche per la somma fino a 200 euro. Pertanto tale somma sarebbe detassabile ai fini IRPEF, ma non ai fini INPS e quindi di fatto aumenterebbe di circa il 30% il suo costo per i datori di lavoro.
Vediamo allora come funziona questo nuovo strumento pensato per far risparmiare qualcosa agli automobilisti, in tempi di rincari generalizzati che vanno a toccare le bollette e i beni di prima necessità.
Bonus benzina 200 euro 2023
Il Consiglio dei Ministri, nella seduta n. 16 del 12 gennaio 2023, è intervenuto per approvare alcune modifiche al Decreto trasparenza prezzo carburanti già deliberato nella riunione del 10 gennaio.
Tra le altre cose il Decreto-Legge prorogherà al 31 dicembre 2023 (e non al 31 marzo 2023 come previsto in prima seduta) il bonus benzina dipendenti. E’ prevista quindi la proroga della misura di detassazione fino a 200 euro dei voucher benzina per i lavoratori dipendenti che il datore di lavoro eroga entro il 31 dicembre 2023. La misura ricalca le stesse regole del bonus benzina 2022 di cui alla presente guida.
Bonus benzina dipendenti 2022: come nasce, cos’è e chi ne ha diritto
Per il 2022, il datore di lavoro può erogare ai dipendenti buoni benzina o titoli equivalenti esenti da imposizione fiscale fino a 200 euro.
Non si tratta quindi di una misura di sostegno che si rivolge potenzialmente a tutti, ma di fatto si tratta di voucher che le aziende possono elargire ai loro dipendenti esentasse. Nell’ultimo decreto Energia (o decreto Ucraina), messo a punto per controbattere al caro-bollette e al caro-carburanti, il governo ha previsto infatti un’esenzione fino a 200 euro per tutto l’anno, sui buoni benzina che le aziende private forniscono ai loro dipendenti.
Di fatto il governo non dà finanziamenti per 200 euro a dipendente, ma assicura alle società di non pagare sul buono alcuna tassa. Siamo cioè innanzi ad un’esenzione su Irpef e contributi Inps.
E’ opportuno altresì ricordare che nel sito del Ministero dello Sviluppo economico, si trova scritto che il voucher è ceduto “a titolo gratuito da aziende private” e per tutto il 2022 non concorre alla formazione del reddito. Ciò significa che non è calcolato all’interno dello stipendio.
Buono benzina 200 euro 2022 /2023: come si usa
Il bonus benzina non si può definire una misura di sostegno, che può essere richiesta in via diretta da parte dei cittadini-lavoratori, ma piuttosto siamo innanzi ad un incentivo mirato a tutte quelle imprese che già erogano voucher benzina ai propri impiegati.
Detti buoni hanno in particolare le seguenti caratteristiche:
- sono ceduti a titolo del tutto gratuito dalle aziende private ai dipendenti;
- non concorrono mai alla formazione del reddito;
- si accompagnano al taglio da 25 centesimi sul costo di benzina e gasolio direttamente alla pompa;
- servono a dare un sostegno alle famiglie e le imprese in difficoltà per l’attuale crisi energetica.
Per comprendere appieno il meccanismo di funzionamento del bonus benzina di cui al decreto Energia, occorre aver ben chiaro questo punto: è un contributo non concesso direttamente dall’Esecutivo alla cittadinanza. Infatti il Governo consente alle aziende di assegnarlo o meno ai propri dipendenti. Se queste lo faranno, l’importo del bonus benzina sarà completamente esentasse.
Chi sono i possibili destinatari del bonus benzina 200 euro?
Alla luce del funzionamento del bonus benzina, è chiaro che non sarà necessario fare alcuna domanda ad hoc. Come detto, saranno infatti le singole aziende ad assicurare, se lo riterranno, il benefit in oggetto.
Analogamente, non vi sono requisiti di accesso specifici. La sola limitazione è la seguente:
- la misura di sostegno si rivolge in modo esclusivo ai lavoratori dipendenti delle aziende private:
- le partite Iva o i dipendenti pubblici non potranno usufruirne.
Per il resto, i buoni benzina possono valere per i lavoratori privati – di qualsiasi categoria – al di là del reddito e dalla qualifica aziendale. In particolare non è fissata alcuna soglia Isee, vale a dire l’indicatore della situazione economica familiare: il contributo varrà per tutti e non solo per coloro che hanno un reddito al di sotto di una determinata soglia.
In conclusione, ricordiamo che non è di fatto il governo a utilizzare i fondi, ma sono le imprese che concedono il bonus ai dipendenti. Con l’aspetto nient’affatto irrilevante di non dover subire tasse sul buono in oggetto. Esse stabiliranno dunque se concedere o meno il voucher, il quale peraltro potrebbe anche avere un importo minore rispetto alla soglia massima dei 200 euro.
Quali aziende possono chiedere e usare il voucher benzina e come fare
Le aziende private possono o meno concedere il bonus benzina ai dipendenti a loro discrezione. In prima istanza il Dl 21/2022 aveva ristretto la concessione del voucher benzina alle aziende, escludendo di fatto i dipendenti dei liberi professionisti e degli enti del terzo settore che svolgono esclusivamente attività non commerciale.
In fase di conversione, come detto in premessa, il voucher è stato esteso a tutti i dipendenti di qualsiasi settore privato.
Bonus benzina 200 euro e Fringe benefit 3000 euro nel 2022: cumulabilità
Il bonus carburante previsto dal D.L. 21/2022, c.d. decreto Ucraina-bis, può essere cumulato con altri fringe benefit (fra cui il c.d. bonus bollette, ma anche altri buoni benzina Dl Aiuti Bis e Quater) fino all’importo complessivo di 3200 euro (di cui 200 bonus carburante e 3000 fringe benefit), il lavoratore non subirà alcuna trattenuta ai fini Irpef ne ai fini previdenziali. Inoltre il bonus benzina fino a 200 euro per i dipendenti del settore privato (sia di aziende che professionisti) può essere speso anche per le ricariche di auto elettriche e può essere ad personam. Questi sono alcuni dei principali chiarimenti che l’Agenzia delle entrate ha fornito con la circolare n° 27/E del 4 luglio 2022 e poi con la circolare n° 35/E del 4 novembre 2022.
La nuova soglia di 3000 euro dei fringe benefit per il 2022 si affianca al cosiddetto bonus benzina 200 euro di cui al Decreto Legge n. 21/2022 (c.d. Decreto Ucraina). Quest’ultimo prevede la possibilità per i datori di lavoro di erogare nel 2022, ai propri dipendenti, uno o più buoni carburante (benzina, diesel, metano, GPL e anche ricariche elettriche) esenti da imposizione fiscale fino a euro 200,00 per lavoratore.
Quindi ad ogni singolo lavoratore si potrà riconoscere un importo o valore complessivo di fringe benefit di 3.200,00 euro:
- 200,00 euro per buoni benzina (Decreto Ucraina)
- e 3.000,00 euro (Decreto Aiuti-bis e quater) per beni e servizi (compresi ulteriori buoni benzina) e comprese le somme erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze.
Bonus benzina 200 euro e Fringe benefit 258,23 euro nel 2023: cumulabilità
L’aumento a 3000 euro dei fringe benefit detassati si è concluso il 31/12/2022; pertanto nel 2023, salvo ulteriori proroghe o modifiche della disciplina, il limite torna alla vecchia soglia di 258,23 euro.
Pertanto nel 2023 ad ogni singolo lavoratore si potrà riconoscere un importo o valore complessivo di fringe benefit di 458,23 euro:
- 200,00 euro per buoni benzina (Decreto Trasparenza Carburanti)
- e 258,23 euro normale fringe benefit.
Bonus benzina oltre 200 euro
Anche per il buono benzina specifico previsto dal Decreto Ucraina vale la regola per il superamento della soglia: l’Agenzia delle Entrate ha cioè chiarito che ove si superi il limite di 200 euro annuali, l’intera somma (e non l’eccedenza) sarà soggetta a tassazione e contribuzione. La somma di 200 euro quindi non costituisce franchigia.
Quindi in base a tale regola:
- per uno più buoni carburante di cui al Decreto Ucraina fino a 200 euro non c’è tassazione o contribuzione previdenziale
- se il singolo buono o la somma dei buoni supera i 200 euro (201 euro e oltre) l’intera cifra, e non solo la parte eccedente, sarà soggetta a IRPEF e INPS.
Ulteriori chiarimenti dell’Agenzia delle entrate: deducibilità del buono, auto elettriche ecc.
Con la circolare n° 27/e, l’Agenzia delle entrate ha specificato inoltre che il bonus carburante:
- può essere riconosciuto a scelta del datore di lavoro, anche solo in favore di alcuni dei lavoratori in forza all’impresa (bonus ad personam);
- il voucher a cui è connesso il bonus carburante si considera percepito ai fini reddituali nel momento in cui entra nella disponibilità del lavoratore. A prescindere dal fatto che il servizio venga erogato successivamente;
- può riguardare anche la ricarica dell’auto elettrica del dipendente;
- è integralmente deducibile per l’impresa erogante.
Il riconoscimento del bonus carburante ad personam è ammesso sempreché lo stesso non sia erogato in sostituzione dei premi di risultato.
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