L’importo dell’assegno unico è ritoccato verso l’alto, ma soltanto per alcune categorie di cittadini. Questi sono i giorni clou per quanto riguarda i versamenti della misura di sostegno, ideata a favorire la natalità e la genitorialità che – a partire dallo scorso anno – ha razionalizzato il sistema dei contributi e accorpato vari strumenti in materia.
Più volte abbiamo affrontato il tema dell’assegno unico, per le numerose implicazioni che ha verso quella fascia di popolazione con figli a carico. La prestazione in oggetto è attribuita su domanda (valida per un anno) e scatta dal settimo mese di gravidanza fino ai 21 anni del figlio. La legge però agevola particolarmente le famiglie con figli disabili, non ponendo limiti di età per questi ultimi.
Ebbene, gli ultimi aggiornamenti a riguardo – a seguito della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di conversione del decreto Lavoro dello scorso maggio – fugano ogni dubbio sull’ufficializzazione della nuova maggiorazione dell’ammontare del contributo mensile ai genitori. Vediamo a chi è rivolta.
Assegno unico luglio 2023, quando arrivano i pagamenti
Secondo un calendario prestabilito sono in arrivo i versamenti da parte dell’istituto di previdenza, ente tenuto ad erogare gli importi dell’assegno unico agli aventi diritto. Due in particolare le ‘finestre’ di riferimento:
- la prima, nel periodo compreso tra il 10 e il 20 luglio, riguarda i pagamenti rivolti ai destinatari del sostegno per i figli a carico, laddove la misura non abbia subito modifiche di importo rispetto alla mensilità anteriore;
- la seconda, nel periodo compreso tra il 20 e fine luglio, riguarda invece chi otterrà una somma differente rispetto alla mensilità anteriore a causa di cambiamenti delle condizioni del nucleo o perché ha fatto una nuova richiesta di assegno unico figli a carico.
Come accennato poco sopra le erogazioni rispecchiano quanto previsto nel nuovo calendario ordinario, che l’istituto di previdenza ha reso noto alcuni mesi fa – tenuto conto di eventuali eventi riguardanti il nucleo percettore della prestazione.
Sono altresì le ultime settimane di applicazione delle regole del reddito di cittadinanza, così come lo abbiamo conosciuto finora. Ma è vero che le famiglie che per il momento continuano ad incassare anche il RdC, otterranno l’assegno unico direttamente sulla carta prepagata congiuntamente all’altro sussidio economico, a cominciare dal 27 luglio. Per alcuni la mensilità di luglio del RdC sarà l’ultima, ma non per tutti – come abbiamo spiegato qui.
Maggiorazione assegno unico luglio 2023
Il versamento dell’assegno unico luglio 2023 prevede un importo non fisso, dato che il valore della prestazione si differenzia su una serie di elementi quali il valore ISEE del nucleo familiare, il numero di figli a a carico ma anche – ed è ciò che qui interessa di più – la presenza di eventuali maggiorazioni riconosciute.
L’Inps, attraverso sue comunicazioni ad hoc, ha dettagliato più volte il funzionamento del meccanismo e l’erogazione delle somme. Ad es. l’istituto ha ricordato che nell’anno in corso l’ammontare base della prestazione per figlio, in assenza di maggiorazioni, prevede un minimo di 54,10 euro, in mancanza di ISEE o con un suo valore uguale o maggiore di 43.240 euro.
E, grazie alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge di conversione del decreto Lavoro, non ci sono più dubbi sul lancio ufficiale della maggiorazione dell’ammontare dell’assegno per i nuclei familiari in specifiche condizioni. Il riferimento in particolare va all’incremento del valore di 30 euro che viene assegnato alle famiglie con un solo genitore vedovo e lavoratore. Detto aumento dell’assegno unico valeva in precedenza soltanto per i nuclei familiari in cui ambo i genitori fossero occupati e percettori di un reddito da lavoro. L’aggiornamento mira chiaramente ad offrire un ulteriore sostegno a quei nuclei in condizioni assai delicate, anche dal lato economico.
La maggiorazione va ovviamente tenuta distinta dagli aumenti dell’assegno unico a causa della cd. rivalutazione all’inflazione a cominciare dallo scorso primo luglio, sulla scorta della variazione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI). Detta variazione viene calcolata dall’Istat, e gli aumenti assegno unico varranno fino al 30 giugno del prossimo anno.
Come controllare l’erogazione dell’importo
L’interessato/a, e beneficiario/a della prestazione Inps, potrà verificare l’avvenuto accredito, ma anche lo stato della domanda di assegno unico effettuata, accedendo al noto fascicolo previdenziale del cittadino, il quale è operativo nell’area riservata del portale web Inps. Per accedere occorrono le consuete credenziali personali SPID, CIE o CNS.
In estrema sintesi, nel menù che appare occorre fare clic sulla voce “Prestazione” e di seguito su “Pagamenti”, selezionando l’anno di riferimento, ovvero 2023. Inoltre, facendo clic su “Consulta e gestisci le domande presentate” l’interessato/a potrà controllare lo stato della domanda in modo molto semplice e veloce.