Le aziende che svolgono svolge la propria attività in più sedi, magari dislocate a livello regionale oppure a livello nazionale, hanno sempre più problemi per gestire la propria azienda sotto il profilo degli adempimenti contributivi.
Una simile situazione potrà essere tranquillamente evitata se il datore si avvale del c.d. “accentramento contributivo” della posizione assicurativa dei propri dipendenti; si tratta di quel provvedimento in forza del quale imprese caratterizzate da assetti territoriali molto articolati (ossia con presenza di varie unità locali) possano fruire di un sistema di rapporti con l’INPS molto più agevole, in quanto concentrato in un unico punto di contatto. Tale “punto” è costituto dalla cosiddetta “sede accentratrice degli adempimenti contributivi”.
Ma come bisogna fare per richiedere l’accentramento contributivo? C’è una data da rispettare per la domanda? Andiamo per ordine e vediamo nel dettaglio come bisogna procedere.
Accentramento INAIL 2019: come fare
Innanzitutto, bisogna specificare che la richiesta va effettuata entro una determinata data, che di solito coincide con il 15 settembre dell’anno precedente all’anno in cui il datore di lavoro intende sfruttare la possibilità di accentramento (in questo caso il 15 settembre 2018). Dunque, chi richiederà quest’anno l’accentramento contributivo, avrà la possibilità di adempiere a tutti gli adempimenti contributivi presso un’unica sede, con decorrenza 1° gennaio 2019.
Ai fini operativi, per ottenere tale accentramento l’azienda deve inoltrare istanza, via Pec o tramite raccomandata A/R, provvista di apposita documentazione:
- alla Direzione Regionale INAIL, competente per territorio, per gli accentramenti di carattere nazionale, interregionale o regionale;
- ovvero, se l’accentramento ha carattere provinciale, alla Direzione Provinciale dell’Istituto, competente per territorio.
Accentramento PAT INAIL 2019: cosa fare
L’istanza consiste in un modulo di richiesta che il datore di lavoro dovrà compilare accuratamente in ogni sua parte. La domanda deve indicare i motivi che stanno alla base della richiesta, nonché le esigenze poste a fondamento della richiesta.
In particolare, nell’istanza di accentramento il datore di lavoro è tenuto ad indicare:
- tutti i lavoratori in atto;
- tutti i lavoratori cessati nel quadriennio antecedente la presentazione dell’istanza;
- i relativi numeri delle posizioni assicurative;
- le corrispondenti sedi Inail.
Accentramento contributivo INAIL: i requisiti
Per poter usufruire dell’accentramento contributivo, l’azienda deve soddisfare un duplice requisito:
- elevato numero di unità produttive riconducibili al medesimo datore di lavoro;
- capillare diffusione di esse sul territorio.
Provvedimento di accentramento contributivo INAIL
A seguito della presentazione della domanda, l’INAIL è tenuto ad informare i richiedenti sia in caso di accoglimento che di rigetto dell’istanza di accentramento tramite apposito provvedimento da emanarsi entro 120 giorni dalla ricezione della domanda.
Qualora la verifica dia esito negativo, il provvedimento dell’INAIL deve riportare:
- i motivi del rifiuto;
- l’indicazione dell’Organo a cui presentare l’eventuale ricorso amministrativo e;
- i termini per la presentazione.
Vantaggi dell’accentramento contributivo INAIL
Ma quali sono i vantaggi che le aziende possono trarre chiedendo di gestire gli adempimenti presso un’unica posizione assicurativa?
Ebbene, sul piano amministrativo:
- l’emissione di un’unica PAT accentrata;
- a gestione, all’interno della PAT accentrata, e nell’ambito di un’unica polizza dipendenti, di tutte le voci relative alle attività svolte nei diversi luoghi di lavoro per cui è stato richiesto l’accentramento;
- l’inserimento all’interno della PAT accentrata di tutti gli infortuni inerenti le posizioni accentrate.
Si ricorda, a tal proposito, che la PAT (Posizione Assicurativa Territoriale) identifica mediante un codice il luogo di lavoro nel quale vengono svolte una o più lavorazioni, e che per legge il datore di lavoro deve comunicarne l’apertura all’INAIL di ogni nuova sede. Esse non possono essere aperte per lavori a carattere temporaneo intendendo questi come attività per le quali è certo che esista una fine.