Quello della parità di genere nel mondo del lavoro è un argomento molto dibattuto oggi: molto spesso infatti tra uomini e donne non sono garantite le stesse possibilità, retribuzioni o anche l’accesso a ruoli manageriali. Le differenze di genere sono ancora marcate, anche in Italia, e questo provoca delle conseguenze a livello economico e sociale.
L’Organizzazione Internazionale del Lavoro riporta alcuni progressi per gli ultimi anni, ma che non bastano a sanare una situazione ancora preponderante nel mondo. L’uguaglianza tra lavoratori e lavoratrici è ancora un traguardo lontano, poiché si evidenziano in tutto il paese sostanziali differenze salariali e di ruolo.
Uno degli strumenti evidenziati dal Dipartimento per le Pari Opportunità è la Certificazione della Parità di Genere per le imprese. Questa iniziativa ha l’obiettivo di incentivare le imprese ad assumere lavoratrici all’interno del proprio organico, riducendo la disparità di genere. Vediamo nell’articolo di cosa si tratta.
Cos’è la parità di genere
Vediamo qual è il significato di parità di genere. Quando si parla di parità di genere nel lavoro si fa riferimento al trattamento ugualitario tra uomini e donne, in questo caso in riferimento al mondo del lavoro. La parità di genere si può riscontrare in uguali retribuzioni per i lavoratori e le lavoratrici, medesime condizioni di lavoro, ma anche nelle stesse possibilità di accesso a premi di carriera o ruoli manageriali.
In Italia attualmente le disparità sono ancora molteplici, a partire dalla differenza salariale, fino ad arrivare all’effettivo minore accesso a opportunità di lavoro garantite alle donne. La differenza di genere è stata riscontrata più volte negli ultimi anni da diversi studi e ricerche specifiche.
Molto spesso si trovano differenze nell’accesso stesso alle opportunità lavorative: ci sono ancora diversi lavori per donne e altri in cui la maggioranza è maschile, ad esempio per ruoli di gestione. Le condizioni delle donne oggi nel mondo sono ancora critiche in molti stati: vediamo qual è il punto per l’Italia.
Parità di genere in Italia
Per fare un esempio, Banca d’Italia aveva individuato in una recente ricerca relativa al 2022, “Women, labour markets and economic growth”, alcuni dati critici relativi al tasso di occupazione nel nostro paese, in particolare evidenziando le differenze tra uomini e donne.
In Italia nel 2022 il tasso di occupazione femminile è stato del 51,1%, ovvero ben 18 punti percentuali di differenza rispetto all’occupazione maschile. Si parla quindi di una vera e propria discriminazione di genere, dove la parità dei sessi viene di fatto compromessa.
La discriminazione della donna la si rileva soprattutto nell’ambito lavorativo, anche se il nostro paese ha ancora diversi problemi irrisolti collegati a questo tema, come quello che riguarda la violenza sulle donne.
Donne e lavoro: le discriminazioni
Andando a vedere da vicino quali sono stati i cambiamenti che hanno coinvolto il mondo del lavoro femminile in Italia, come abbiamo anticipato le donne lavoratrici sono sempre meno rispetto agli uomini, ma questo non è l’unico dato che porta ad una disuguaglianza di genere.
A delineare tutte le differenze c’è il Gender Equality Index, un indicatore europeo che rileva la situazione del gender gap nei diversi paesi membri. L’Italia ha ottenuto un punteggio di 65 in una scala che va da 1 a 100, dove 1 dimostra la totale assenza di parità di genere e 100 significa che c’è uguaglianza completa.
La diversità di genere la si può quindi individuare non solamente a livello di retribuzioni, ma anche nelle diverse discriminazioni sociali che possono avvenire nel mondo del lavoro, minore accesso a premi e opportunità.
Tra gli esempi di discriminazione sul lavoro possiamo trovare: l’accesso a lavori meno qualificati per le donne, l’impossibilità di salire di grado o acquisire un ruolo di direzione, disparità nei trattamenti contrattuali e una più generale mancata equità di genere in relazione ai colleghi, come vere e proprie differenze di trattamento sul posto di lavoro o sfruttamento. La parità tra uomo e donna non è ancora stata raggiunta.
Disparità di genere in aumento
Negli ultimi anni ci sono stati degli aumenti delle disparità per l’occupazione delle donne in particolare con l’arrivo della pandemia: molte infatti hanno dovuto scegliere di rimanere a casa per assistere i figli o gli anziani della famiglia, mentre gli uomini hanno maggiormente scelto il lavoro. Le donne al lavoro spesso devono optare per soluzioni part time per riuscire a svolgere anche il proprio ruolo di madri.
Il difficile connubio tra lavoro e famiglia è particolarmente critico in Italia, e anche se nel 2023 sono stati registrati dei miglioramenti, l’Italia è ancora in basso rispetto all’Europa. La condizione femminile nel mondo da anni riscontra diverse criticità, tuttavia alcune iniziative sono state avviate nell’ultimo periodo, per contrastare i problemi maggiori.
Pari opportunità di genere: l’Organizzazione Internazionale del Lavoro
L’Organizzazione Internazionale del Lavoro, o OIL, ha indicato come l’uguaglianza tra uomo e donna sia fondamentale per migliorare la condizione generale del lavoro, rilevando come il gender gap violi effettivamente i diritti fondamentali, provocando discriminazioni di genere sul lavoro che si possono rilevare facilmente.
La discriminazione sulle donne è ancora presente, e l’OIL ha individuato nell’uguaglianza tra uomini e donne un elemento importante per contrastare le differenze di genere, che sono ancora presenti nel mondo del lavoro oggi, e per realizzare quattro obiettivi importanti:
- Realizzare norme internazionali sul lavoro;
- Creare possibilità sia per uomini che per donne per accedere ad un lavoro dignitoso;
- Rafforzare la protezione sociale per lavoratori e lavoratrici;
- Rafforzare il tripartitismo e il dialogo sociale.
Le donne nel mondo del lavoro sono ancora in minoranza rispetto agli uomini, e questo si può riscontrare su scala globale. L’OIL ha sviluppato un preciso piano d’azione per promuovere i diritti delle donne nel mondo in relazione al lavoro e combattere la discriminazione femminile.
Recentemente in Europa è arrivata anche una novità che contribuisce a portare tutte le retribuzioni ad equipararsi tra uomini e donne: si tratta della parità salariale di genere, che impone una trasparenza nei salari.
Cos’è la Certificazione della Parità di Genere
Una iniziativa messa in pratica in Italia per contrastare la disparità di genere riguarda la Certificazione della Parità di Genere, ovvero una documentazione che attesta che una determinata realtà, come può essere un’impresa, ha messo in moto diverse iniziative per raggiungere l’uguaglianza di genere al suo interno, in base alle regole stabilite dalla prassi UNI/PdR 125:2022.
Il 6 novembre 2023 è stato emesso tramite portale del Dipartimento delle Pari Opportunità l’avviso pubblico che definisce i dettagli dell’iniziativa: le imprese che ottengono la Certificazione della Parità di Genere possono accedere a diversi contributi.
Al momento attuale l’Italia è tredicesima nella classifica dei paesi UE per la parità di genere, e intende salire di cinque punti, garantendo per le donne lavoratrici una maggiore tutela contro le discriminazioni sul lavoro. Si vuole quindi premiare le imprese virtuose che mettono in moto iniziative e strategie specifiche per ridurre il divario di genere.
Possono ricevere tali agevolazioni le PMI che risiedono in Italia iscritte al Registro delle Imprese che siano attive. Si parla nell’ultima comunicazione di due linee di sostegno:
- Contributo per le imprese fino a 2.500 euro sotto forma di servizi per implementare il sistema di gestione per la parità di genere, per monitorare gli indicatori di performance e raggiungere gli obiettivi;
- Contributi fino a 12.500 euro per ogni impresa per il rilascio della certificazione, in relazione alla dimensione dell’azienda, erogati in servizi di certificazioni dagli Organismi di certificazione che rientrano nell’apposito elenco.
Le aziende dovranno quindi dimostrare un impegno reale nella riduzione delle discriminazioni delle donne nel mondo del lavoro, adottando precise strategie e monitorando i risultati nel tempo.
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