Papa Francesco ci ha lasciati il 21 aprile 2025, ma il suo messaggio continuerà a parlare alle coscienze, soprattutto a quelle più fragili, più silenziose, più dimenticate. Perché il suo pontificato è stato, fin dal primo giorno, dalla parte degli ultimi. E tra questi, sempre più spesso, ci sono proprio loro: i lavoratori, i disoccupati, i precari, gli sfruttati, chi lotta ogni giorno per mantenere una famiglia o per costruirsi un futuro.
Il legame tra Papa Francesco e il mondo del lavoro è stato profondo, concreto, continuo. Non solo nelle omelie, nei messaggi ufficiali o nei discorsi pubblici, ma anche nei gesti, nelle visite, nelle parole scelte con cura nei momenti chiave. Ha incontrato operai, ha parlato con i rider, ha ascoltato chi ha perso il lavoro o chi è costretto a lavorare senza tutele. E ogni volta ha rilanciato un messaggio semplice e potente: senza lavoro non c’è dignità, non c’è futuro, non c’è pace sociale.
Un messaggio per chi lavora e per chi il lavoro lo cerca
La sua voce è risuonata con forza nei tempi più duri, come durante la pandemia, quando molti si sono trovati improvvisamente senza reddito. Ma anche nei tempi di apparente normalità, ha saputo denunciare le ingiustizie, smascherare i falsi miti dell’efficienza a ogni costo, criticare apertamente un sistema economico che sacrifica la persona sull’altare del profitto.
Papa Francesco ha sempre parlato di “buon lavoro”, e non solo di occupazione in senso numerico. Per lui il lavoro doveva essere giusto, libero, sicuro, ben retribuito, ma anche umano, ovvero in grado di lasciare spazio alla vita, agli affetti, al riposo. Ha denunciato la cultura dello scarto, la piaga della disoccupazione giovanile, la precarietà trasformata in regola e non in eccezione. E lo ha fatto con un linguaggio diretto, accessibile, popolare.
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Le frasi più celebri di Papa Francesco sul lavoro
Papa Francesco ci ha regalato frasi e citazioni molto significative, eccone 8 + 1 per capire il suo pensiero sul lavoro e i lavoratori.
“Il lavoro è un diritto, non un privilegio.”
“Non dimenticatevi del lavoro, non dimenticatevi dei lavoratori. Il lavoro è la sfida del nostro tempo, e sarà ancora di più la sfida di domani. Senza lavoro degno e ben remunerato i giovani non diventano veramente adulti, le diseguaglianze aumentano. A volte si può sopravvivere senza lavoro, ma non si vive bene. Perciò, mentre create beni e servizi, non dimenticatevi di creare lavoro, buon lavoro, lavoro per tutti.”
“Il lavoro non deve essere solo una fonte di guadagno, ma anche di realizzazione personale e di servizio alla comunità.”
“Il lavoro creativo è importante, perché ogni uomo porta in sé una capacità unica di creare e di contribuire al bene comune.”
“Il lavoro deve essere libero, non un’imposizione o una necessità che schiavizza.”
“La cultura del sussidio è una cultura che non aiuta a sviluppare le potenzialità, ma che crea dipendenza.”
“Il lavoro umano è parte della creazione e continua il lavoro creativo di Dio. Questa verità ci porta a considerare il lavoro sia un dono che un dovere. Il lavoro perciò non è meramente una merce, ma possiede la sua propria dignità e valore.”
“Oggi, nel mondo del lavoro, è urgente educare a percorrere la strada, luminosa e impegnativa, dell’onestà.”
“Una persona che lavora dovrebbe avere anche il tempo per ritemprarsi, stare con la famiglia, divertirsi, leggere, ascoltare musica, praticare uno sport. Quando un’attività non lascia spazio a uno svago salutare, a un riposo riparatore, allora diventa una schiavitù.”
The Economy of Francesco: un’eredità per i giovani e per il futuro
La visione di Papa Francesco sul lavoro si intreccia con una riflessione più ampia sull’economia e sul futuro delle nuove generazioni. Emblematica, in questo senso, è l’iniziativa The Economy of Francesco, un movimento internazionale di giovani economisti, imprenditori e promotori di economia sostenibile under 35, nato a seguito di una lettera aperta del Papa del 1° maggio 2019.
Come riportato anche su Wikipedia, l’obiettivo è ripensare l’economia secondo lo spirito di Francesco d’Assisi: più giusta, inclusiva, attenta alle persone e al creato. Un’economia che metta al centro il lavoro, la dignità e il bene comune. È anche attraverso questo progetto che Papa Francesco lascia un segno profondo e profetico: un’eredità che guarda avanti, parlando ai giovani e al mondo intero.
Una voce che continuerà a risuonare
In un’epoca in cui spesso il lavoro è sinonimo di fatica, solitudine e insicurezza, Papa Francesco ci ha ricordato il valore umano, relazionale e persino spirituale del lavoro. Lo ha fatto con coerenza e con coraggio, e per questo resterà nel cuore di tanti lavoratori e lavoratrici come una voce amica, un punto di riferimento, una guida.
Non resta che continuare a far vivere le sue parole, nelle battaglie per i diritti, nella solidarietà concreta, nelle scelte quotidiane. Perché, come ha detto lui stesso, “senza lavoro non c’è dignità”. E la dignità non può aspettare.
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