Concorso tecnici al Sud, nuovo bando in arrivo: nelle scorse settimane ha fatto discutere il concorso per 2800 tecnici al Sud Italia, che ha fatto inaspettatamente flop. Ci riferiamo alla selezione per posti a tempo determinato presso le PA del meridione, in attuazione del Recovery Plan. I numeri concreti ci dicono di una bassa partecipazione rispetto a quanto previsto inizialmente, con molti posti rimasti vacanti.
Sui 2.800 posti in concorso, i vincitori che saranno assunti sono sono soltanto 821. Invece, 1.484 candidati nell’insieme sono stati giudicati idonei e resteranno pertanto in graduatoria. Si tratta di cifre non soddisfacenti, che spingono ad un nuovo bando di concorso Sud per coprire tutti i posti. La selezione probabilmente si svolgerà nell’autunno di quest’anno.
La notizia insomma non sorprende: il ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta ha recentemente annunciato alla Camera la volontà di promuovere, per la prossima stagione, una nuova selezione di figure tecniche per l’applicazione del PNRR nelle regioni meridionali. Rileva il fatto che nel dibattito in aula è stata criticata la riforma dei concorsi pubblici di cui al Decreto n. 44 del 2021. In essa, infatti, le preselezioni per titoli ed esperienze professionali sarebbero elementi tali da condurre i giovani neolaureati e i disoccupati a non puntare sulle selezioni pubbliche, tra cui il concorso Sud recentemente svoltosi.
Concorso tecnici al Sud, nuovo bando in arrivo
Pare ormai ‘calendarizzato’ il nuovo bando di concorso Sud per coprire tutti i i posti disponibili e rimasti vuoti, entro la prossima stagione. Secondo il ministro Brunetta: “Il Governo precedente aveva finanziato e voluto questo concorso per specifiche professionalità tecniche. Nulla per i giovani neolaureati, nulla per i disoccupati. Noi abbiamo attuato nella sua interezza l’impianto voluto dal ministro Provenzano”.
L’esponente di Forza Italia ora nella squadra dell’Esecutivo Draghi ha con pragmatismo difeso modalità e svolgimento del primo concorso Sud, pur rilevando che la prima selezione non è sufficiente, essendone necessaria un’altra: “Abbiamo realizzato il concorso in termini digitali, come prevedeva la riforma contenuta all’articolo 10 del decreto 44/2021, e ci siamo impegnati per concluderlo in 100 giorni, cosa che puntualmente è avvenuta”, le sue parole. Brunetta ha poi aggiunto che “I risultati sono sotto gli occhi di tutti: non si sono coperti tutti i posti messi a concorso”.
Insomma, per il Ministro la selezione si è svolta con serietà e rigore, pur non avendo portato alla copertura totale dei posti a concorso. Da qui l’idea di un secondo concorso Sud, per assegnare i posti vacanti. Poi Brunetta, rispondendo alle interrogazioni dei parlamentari in aula, ha ribadito e confermato che vi sarà una nuova selezione nei prossimi mesi e comunque in grado di completarsi entro il 2021.
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Concorso 2800 tecnici al Sud: serve un nuovo bando
Non vi sono dubbi: i dati sono limpidi e impongono una ulteriore selezione. Infatti, all’appello mancano circa 2mila dei 2.800 posti disponibili in meridione. La finalità di queste prove ulteriori è chiaramente quella di favorire il rinnovamento del personale PA nel Sud Italia; e con esso il turn over e la modernizzazione degli uffici, tramite l’utilizzo di figure giovani e ben formate anche sul piano delle nuove tecnologie.
Ma i numeri sono impietosi: a superare le prove sono stati, infatti, 1.484 candidati, per la maggior parte per due dei cinque profili a concorso. Per quanto attiene agli altri profili, ossia esperto in gestione, rendicontazione e controllo, funzionario esperto analista informatico e funzionario esperto tecnico, vi sono tuttora molti posti vuoti. Ecco la situazione:
- per il profilo di esperto di gestione, rendicontazione e controllo, sono alla fine risultati idonei soltanto in 196 su 918 posti a disposizione (il 21,4%);
- circa il profilo funzionario esperto analista informatico, si sono avuti 112 idonei su 124 posti nel bando, ossia il 90,3% delle assunzioni;
- per il profilo del funzionario esperto tecnico la copertura è arrivata ad un misero 11,8% (167 idonei su 1.412 posti in concorso Sud).
Come accennato, non è mancata la ‘frecciatina’ del ministro per la PA, giacchè quest’ultimo ha assegnato la responsabilità dei criteri di assunzione all’Esecutivo anteriore (il Conte-bis). In particolare, Brunetta ha preso di mira un aspetto chiave del primo bando di concorso Sud: in esso si prevedeva l’assunzione di tecnici con esperienza, con un posto a termine con retribuzione medio-bassa. Non stupisce allora che la scopertura maggiore si sia registrata proprio con riferimento ai profili tecnici; agli ingegneri; alle specializzazioni, ha fatto notare il Ministro.
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Concorso Sud, la tecnologia e il taglio della burocrazia non bastano: servono nuove modalità
Ed in effetti, se da un lato i giovani laureati sono stati in gran parte scoraggiati dai requisiti legati all’esperienza professionale; dall’altro i tecnici esperti (pensiamo ad es. agli ingegneri con uno studio avviato), certamente non sono stati attirati dallo stipendio non elevato. Ma soprattutto dall’impiego senza contratto a tempo indeterminato.
Quanto successo deve insomma sollecitare il Governo a reinventare le modalità di offerta di lavoro nel settore della PA, al fine di “incontrare una domanda che attualmente non c’è. Non solo per questo concorso. Tutti i concorsi che si stanno svolgendo in Italia in questo momento stanno avendo risultati simili: bassa affluenza e bassa idoneità” fa notare amaramente il ministro per la PA.
La polemica sul primo concorso Sud, pur sburocratizzato, digitale e rigoroso, si gioca sul fatto che selezione ha individuato ‘professionisti’. “Perché professionisti erano previsti dal bando di concorso, come voluto dal governo giallorosso. Dire che abbiamo escluso i giovani e i disoccupati è semplicemente un falso, perché non erano previsti né i giovani né i disoccupati“, afferma Brunetta con il consueto stile tranchant.
Concludendo, nell’ambito dell’intervento pubblico, Brunetta ha poi depositato la fresca ordinanza del Tar Lazio il quale, respingendo i ricorsi presentati da alcuni candidati nell’ambito del concorso Sud, ha dato ragione al ministero per la PA, circa i contestati criteri di ripescaggio per i 70mila candidati, prima esclusi e poi riammessi alla prova scritta.
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