Ancora novità in tema di concorsi pubblici, e sempre nella direzione del rinnovamento e della modernizzazione delle procedura. Meno burocrazia e più digitalizzazione permangono gli obbiettivi delle istituzioni, che danno infatti un nuovo forte segnale di cambiamento sul piano delle regole di accesso agli impieghi pubblici e sull’effettuazione dei concorsi. Si tratta infatti di regole ferme da quasi trent’anni.
La notizia è fresca e vista la sua estrema importanza in materia, è doveroso riportarla: il Consiglio dei Ministri del 5 ottobre scorso ha approvato in modo preliminare un decreto ad hoc per la riforma delle regole pratiche di svolgimento delle pubbliche selezioni per assegnare posti nella PA. Il CdM ha di fatto approvato in via preliminare il regolamento proposto dal Ministero della Pubblica Amministrazione in tema di modalità di accesso e di svolgimento dei concorsi pubblici. Il testo del nuovo decreto andrà a modificare il Dpr n. 487/1994, che al momento disciplina questi argomenti.
Tra le novità, i nuovi bandi dovranno prevedere la possibilità di partecipazione al concorso anche da parte dei rifugiati, dei richiedenti asilo e dei cittadini stranieri in possesso del permesso di soggiorno UE di lungo periodo. Ma i testi con le regole di ciascuna selezione dovranno altresì includere una percentuale di quote rosa. Vediamo allora qualche ulteriore dettaglio.
Concorsi pubblici, nuove regole a completamento del percorso di riforma
Come accennato le ultime novità vanno ad incidere su un precedente decreto del Presidente della Repubblica, il n. 487 del 1994, che è stato finora punto di riferimento in materia di concorsi pubblici. Esso infatti include un articolato apparato di norme sull’accesso agli impieghi nelle PA e sulle modalità di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di assunzione in ambito pubblico. Anzi per questa via si completa il percorso di riforma del reclutamento già intrapreso con i decreti legge n. 44 e n. 80 del 2021 e n. 36 del 2022, ed è garantita piena coerenza delle procedure con le innovazioni previste tramite il nuovo portale web del reclutamento InPA.
In verità, sono tanti gli elementi di spicco in tema di nuove regole sui concorsi pubblici. Tra gli altri spiccano l’attuazione degli obiettivi di riforma concordati con Bruxelles nel quadro del PNRR, le sopra accennate tutele ad hoc per la parità di genere, ma anche il trasferimento totale (anche per enti locali e Regioni) dei bandi e delle procedure dell’accesso sul portale web del reclutamento InPA recentemente varato. Proprio quest’ultimo punto è di estremo rilievo, perché segna un importante traguardo nel percorso di digitalizzazione della PA, non soltanto sul fronte dei servizi ai cittadini, ma anche sul piano delle modalità di accesso al pubblico impiego.
Ecco allora che dopo più di 28 anni, le regole di accesso cambiano nettamente volto, nella finalità di garantire la più piena partecipazione ai concorsi pubblici, la totale trasparenza ed efficienza negli iter di selezione ed anche l’abrogazione delle regole ormai obsolete o incompatibili con la riforma del reclutamento.
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Quali sono le principali novità in tema di accesso
Volendo sintetizzare, ecco cosa cambia effettivamente per le selezioni pubbliche:
- semplificazione ed aggiornamento delle regole sull’accesso al lavoro nella PA, combinando le nuove norme con le riforme introdotte nel pubblico impiego e con quelle di efficientamento, digitalizzazione, velocizzazione e razionalizzazione degli iter dei concorsi pubblici;
- introduzione di misure a tutela della parità di genere uomo-donna e a favore di soggetti in situazioni di svantaggio in attuazione del decreto legge n. 36 del 2022, recante ulteriori misure urgenti di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. In particolare le nuove regole approvate in sede di CdM mirano a rimuovere gli ostacoli alla partecipazione ai concorsi pubblici per le donne in gravidanza o allattamento, oltre che ad introdurre delle ‘quote rosa’ per i concorsi pubblici;
- eliminazione dell’uso della carta e della penna nelle varie fasi delle procedure concorsuali (accesso alle selezioni, effettuazione delle prove scritte, pubblicazione delle comunicazioni ecc.), favorendo dunque l’utilizzo più ampio dei dispositivi informatici.
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Come funzioneranno le quote rosa nei concorsi pubblici
Proprio così: nelle selezioni vi saranno quote rosa ad hoc e ciò nella finalità di garantire l’equilibrio di genere nella Pubblica Amministrazione. Infatti ogni bando dovrà indicare la percentuale di rappresentatività dei generi nella PA che lo pubblica, per tutte le qualifiche per le quali vi sono posti a concorso.
Nelle circostanze nelle quali la differenza percentuale di rappresentatività tra i generi sia sopra al 30%, a parità di titoli e meriti vi sarà diritto di precedenza per il genere meno rappresentato.
Novità portale InPA
Mentre con riferimento all’ultimo punto dell’elenco di cui sopra, giova ricordare che dal primo luglio scorso le amministrazioni centrali e le autorità indipendenti hanno la possibilità di pubblicare i propri bandi di concorso su InPA, il portale web per le assunzioni nella PA. E possono farlo per assumere personale sia a tempo indeterminato che determinato.
Ma attenzione perché, in coerenza con gli obiettivi di digitalizzazione, semplificazione e razionalizzazione, a partire dal primo novembre 2022 la pubblicazione sul portale InPA sarà obbligatoria, per essere allargata altresì a Regioni ed enti locali.
Non solo. A partire dal 2023 non varrà più l’obbligo di pubblicare i bandi dei concorsi pubblici in GU, perché a ciò provvederà il portale InPa insieme con la pubblicazione sul sito web istituzionale dell’amministrazione coinvolta nella selezione.