Negli ultimi tempi il mercato del lavoro appare complessivamente in ripresa, nonostante la difficile fase a livello socio-economico, tra carovita e incognita inflazione, pressione del debito pubblico e tensioni internazionali molto forti.
Ebbene, in un contesto come quello odierno non è facile orientarsi se si sta cercando lavoro e, tra i tanti dati offerti da istituti come Istat, che nel complesso indicano segnali positivi, potrebbe essere complicato capire qual è il reale stato di salute del mercato del lavoro in Italia.
Ma a sostegno di chi vuole trovare un’occupazione c’è anche il recente comunicato stampa del Sistema informativo Excelsion, ad opera di Anpal e Unioncamere. Nel corso di questo articolo, scopriremo perché i dati pubblicati nel documento sono importanti, quali sono i lavoratori più richiesti dal mercato e quali i settori lavorativi dove vi sono al momento le opportunità più interessanti. I dettagli.
Indagine Unioncamere – Anpal: salgono le assunzioni rispetto al 2022
E’ quanto emerge dall’indagine del citato Sistema Informativo Excelsior, che fa il punto sui fabbisogni professionali delle aziende del nostro paese. Annualmente il meccanismo coinvolge un campione di più di 100mila aziende con dipendenti, di tutti i settori economici e di tutte le dimensioni.
In particolare ad ogni potenziale datore di lavoro viene domandato il numero di assunzioni di dipendenti previste per l’anno successivo (insieme a informazioni sul profilo professionale richiesto) e le correlate uscite (per pensionamenti, scadenze di contratto e così via).
Ecco perché Excelsior permette di accedere ad una banca dati sulla richiesta di nuovi lavoratori, consultabile con più chiavi di ricerca ed interrogazione. Tra esse: le figure professionali, i titoli di formazione, i livelli di inquadramento, l’area geografica e così via.
Ebbene, il summenzionato comunicato stampa reca dati di aggiornamento piuttosto favorevoli: sono 1,3 milioni le nuove assunzioni programmate dalle aziende da qui a gennaio, invece ammontano a 430mila gli inserimenti legati al solo mese di novembre. In ambo i casi, l’aumento rispetto allo scorso anno è considerevole: +12,6% (48mila assunzioni) in questo mese e +8,4% (101mila assunzioni) nel trimestre. Il mercato del lavoro appare oggettivamente in ripresa.
Segnali positivi anche da turismo e commercio
A spiccare è il settore del turismo con 66mila entrate nel mese – +14mila rispetto ad un anno fa – specifica il comunicato. Anche il commercio sale, con 68mila assunzioni previste per il mese di novembre (+8mila). In posizione più arretrata l’industria, con 131mila assunzioni nel mese e 400mila per il trimestre, e il settore costruzioni, che indica una comunque apprezzabile cifra pari a 45mila nuove entrate nel mese (+4mila rispetto allo stesso periodo del 2022).
A novembre, complessivamente i servizi programmano 299mila assunzioni nel mese (+14,3% rispetto ad un anno fa) e 900mila nel trimestre novembre-gennaio (+9,3% rispetto allo stesso trimestre dell’anno passato). Ma a tenere elevata la richiesta di lavoro, insieme a turismo e commercio, anche il comparto dei servizi alle persone con 50mila assunzioni nel mese (cresciuti di un +5mila, ovvero +10,4% rispetto a 12 mesi fa).
Cresce la domanda di lavoratori immigrati
A rafforzare il buon andamento, spiega il comunicato stampa del sistema informativo Excelsior, è anche la richiesta di lavoratori immigrati, che attiene a 88mila contratti programmati nel mese di novembre, in crescita pari al 20,5% del totale delle entrate.
Le aree d’impiego che preferiscono fare maggior riferimento alla manodopera straniera sono i servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio, i servizi operativi di supporto a imprese e persone, i servizi di alloggio e ristorazione, la metallurgia e le costruzioni.
Nel complesso si tratta di cifre e dati che costituiscono una fonte di primaria importanza sul mercato del lavoro italiano e un mezzo utile a favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, l’orientamento professionale, come pure le relazioni tra il mondo del lavoro e il sistema della formazione.
Prevale il tempo determinato, ma aumentano i contratti a tempo indeterminato
Come indica il citato comunicato stampa, oggi i contratti a tempo determinato sono la forma più applicata tra quelle proposte a chi cerca lavoro: circa 228mila unità, corrispondente al 52,9% del totale, a cui seguono contratti a tempo indeterminato (93mila unità, 21,7%).
Rispetto allo stesso mese dello scorso anno, i dati di novembre 2023 evidenziano però anche un aumento dei contratti a tempo indeterminato. A novembre di quest’anno, infatti, rappresentano il 21,7%, quando l’anno scorso erano pari a 20,2%.
Mentre rispetto ad ottobre scorso, il comunicato Unioncamere – Anpal mostra un aumento del
tempo indeterminato (il mese precedente uguale al 21% delle entrate programmate) e una decrescita del tempo determinato (ad ottobre 2023 uguale al 54%).
Quali sono i lavoratori più richiesti?
Il comunicato delinea anche le attività lavorative oggi più ricercate dalle imprese. Ce ne sono infatti alcune in cui l’individuazione di figure formate e preparate è più ardua per i potenziali datori di lavoro. Ecco perché si tratta di professioni che, in pratica, garantiscono il contratto – a patto di avere le competenze richieste.
La lista:
- operai specializzati del tessile e dell’abbigliamento (sono difficili da individuare
l’80,8% dei profili ricercati); - operai delle rifiniture delle costruzioni (difficili da individuare per il 74,5%);
- saldatori, fonditori, calderai, montatori di carpenteria metallica (71,9%);
- fabbri costruttori di utensili (70,8%).
La distribuzione geografica delle assunzioni nel trimestre
Come è noto, le chance di trovare un’occupazione non sono distribuite equamente tra Nord e Sud, ed infatti il Bollettino evidenzia la seguente suddivisione delle opportunità di impiego:
- Nord Ovest: 136mila entrate nel mese di novembre e 418mila nel trimestre;
- Sud e Isole: 108mila entrate a novembre e 315mila nel trimestre;
- Nord Est: 96mila a novembre e 302mila nel trimestre;
- Centro: 89mila nel mese di novembre e 268mila per il trimestre.
Per ulteriori dettagli rinviamo comunque al testo del comunicato Unioncamere-Anpal, consultabile in questa pagina.