Oggi frequentemente si parla dei vuoti di organico all’interno della PA, un problema che si riflette sul livello e sulla qualità dei servizi e delle prestazioni erogate ai cittadini. Ma la questione riguarda anche il personale all’interno dei tribunali, con specifico riferimento ai magistrati.
Proprio le recenti parole del vice Presidente del CSM, David Ermini, spiegano molto bene la situazione reale: “nonostante i concorsi già banditi, considerati i magistrati annualmente in uscita per anzianità, dimissioni o altro, e il fatto che ai prossimi vincitori di concorso saranno conferite le funzioni non prima del 2024, si arriverà presto ad una scopertura di oltre il 20%“.
Ecco perché la notizia di un prossimo concorso pubblico, per assumere 400 magistrati, è comunque positiva per un settore da troppo tempo in affanno ma al quale i cittadini si rivolgono per risolvere questioni legali, talvolta anche molto delicate e correlate a notevoli interessi economici. Vediamo allora da vicino punti chiave del nuovo concorso pubblico per inserire 400 magistrati all’interno dei tribunali, con requisiti e prove. I dettagli.
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Concorso pubblico 400 magistrati aperto ai laureati
Abbiamo appena detto che la carenza di organico in ambito giudiziario è un punto debole nient’affatto secondario: d’altronde, l’Italia è tra gli ultimi paesi in Europa per numero di giudici ogni 100mila abitanti. E a ciò si sommano le carenze del personale amministrativo che, sommate a quelle dei magistrati, ben chiariscono il perché della lentezza della giustizia italiana e dei processi.
Il nuovo concorso magistratura, con il relativo bando del Ministero della Giustizia in Gazzetta Ufficiale, mira ad assumere 400 laureati nel ruolo di magistrato ordinario. Ricordiamo che questa selezione implica un allargamento della platea dei candidati, sulla scorta di quanto fissato dal Decreto Aiuti ter.
Proprio per dare una risposta il più possibile immediata alla carenza di organico negli uffici sparsi per la penisola, i requisiti di accesso registrano una novità molto importante: la selezione è infatti aperta a tutti i possessori di diploma di laurea in Giurisprudenza, anche in mancanza di tirocini o scuole di specializzazione.
Proprio così: potranno tentare di vincere il concorso anche i neolaureati, senza più l’obbligo di frequenza di tirocini o scuole di specializzazione per le professioni legali e neanche quello di abilitazione alla professione di avvocato.
I requisiti di partecipazione: ecco quali sono
Riportiamo di seguito i requisiti fondamentali per partecipare alla selezione pubblica (che dovranno essere rispettati insieme agli altri requisiti di cui alla legge vigente), così come indicati nel relativo bando di concorso:
- cittadinanza italiana;
- pieno esercizio dei diritti civili;
- idoneità fisica;
- condotta incensurabile;
- posizione regolare nei confronti del servizio di leva cui il candidato sia stato eventualmente chiamato;
- non essere stati dichiarati per 3 volte non idonei nel concorso per esami alla data di scadenza del termine per la presentazione della domanda;
- essere in regola con il pagamento del diritto di segreteria tramite PagoPA (da versare prima dell’invio della domanda di partecipazione).
Non solo. I candidati devono essere inclusi tra specifiche categorie, di cui si fa precisa menzione nel bando di concorso. Tra esse ricordiamo a titolo meramente esemplificativo: i magistrati amministrativi e contabili, i procuratori dello Stato che non sono incorsi in sanzioni disciplinari, alcune categorie di dipendenti dello Stato (con lauree in giurisprudenza), docenti universitari (con laurea in giurisprudenza), avvocati anche non iscritti all’Albo professionale. Ovviamente potranno partecipare altresì coloro che hanno concluso positivamente lo stage presso gli uffici giudiziari, o che hanno compiuto il tirocinio professionale di diciotto mesi presso l’Avvocatura dello Stato.
Ma come detto sopra, basta comunque la laurea in legge e, perciò, potranno partecipare i laureati in possesso del diploma di laurea in Giurisprudenza ottenuto al termine di un corso universitario di durata non minore dei quattro anni.
La prova scritta del concorso pubblico 400 magistrati
La prova d’esame scritta comporterà di svolgere 3 sintetici elaborati teorici in tema di diritto civile, diritto penale e diritto amministrativo. Il tempo massimo per terminare la prova è 8 ore.
Secondo una prassi tipica dei concorsi per magistratura, ai partecipanti sarà permesso di consultare i semplici testi dei codici, delle leggi e dei decreti dello Stato, senza poter accedere alle versioni ‘commentate’. Questo anche a voler ribadire la particolare difficoltà di questo tipo di selezione.
Lo scoglio della prova scritta sarà superato dal partecipante al concorso pubblico, che otterrà non meno di 12/20 di punti in ognuna delle materie di cui alla prova scritta. Ai candidati sarà data senza indugio comunicazione dell’esito della prova, in modo tale da consentire di preparare la prova orale con congruo tempo a disposizione.
La prova orale del concorso pubblico 400 magistrati
Come al solito molto articolata ed impegnativa anche la prova orale, perché vedrà ogni candidato doversi cimentare nello studio delle seguenti materie:
- diritto penale e procedura penale;
- diritto civile ed elementi fondamentali di diritto romano;
- procedura civile;
- diritto del lavoro e della previdenza sociale;
- diritto commerciale e fallimentare;
- diritto comunitario;
- diritto amministrativo, costituzionale e tributario;
- diritto internazionale pubblico e privato;
- elementi di informatica giuridica e di ordinamento giudiziario.
Previsto altresì un colloquio su una lingua straniera (a scelta tra francese, spagnolo, tedesco e inglese), che contribuirà a determinare l’esito finale dell’esame.
I punteggi necessari a superare il concorso
Gli interessati a partecipare al concorso pubblico 400 magistrati otterranno l’idoneità – e di fatto dunque supereranno il concorso – se:
- conseguiranno non meno di 6/10 in ognuna delle materie della prova orale;
- otterranno un giudizio di sufficienza nella parte di prova orale vertente sulle conoscenza della lingua straniera;
- avranno in ogni caso una votazione totale nelle due prove (scritta e orale) non inferiore a 108 punti.
Anche di ciò si trova ampio dettaglio nel testo del bando di concorso 400 magistrati pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
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Come fare per partecipare al concorso
La domanda di partecipazione al concorso per magistrati ordinari 2022 va fatta da ogni interessato, entro il 21 novembre prossimo. Considerata valida la sola modalità telematica di invio della candidatura.
In ogni caso, la procedura è agevole: coloro che intendono partecipare dovranno collegarsi al sito web del Ministero della Giustizia e compilare il form ad hoc. Attenzione però: in base ad una prassi consueta, onde accedere al percorso occorre fare l’autenticazione con identità digitale, alternativamente, tramite:
- SPID di secondo livello;
- Carta di Identità Elettronica (CIE);
- Carta Nazionale dei Servizi (CNS).
L’indirizzo e-mail che il candidato inserisce nel form di domanda sarà poi usato per le notifiche e le successive comunicazioni inerenti lo svolgimento del concorso pubblico 400 magistrati.
Concludendo, ricordiamo che le prove d’esame avranno luogo nelle date, nella sede o nelle sedi di cui si avrà informazione nel diario della disciplina delle prove scritte. Quest’ultimo sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica – 4ª serie speciale, concorsi ed esami – 31 marzo 2023, ma sarà visualizzabile anche sul sito del Ministero della Giustizia.
Il testo del bando di concorso pubblico 400 magistrati